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Gli stravaganti stop di viale della Cavalleria. "Necessario frenare il traffico"

La vicenda fa discutere e la pericolosità è alta per rischio di incidenti dovuti ai cartelli sulla strada principale. L'assessore Pasqualini: "La richiesta pervenuta da alcuni condomini, in quel punto non c'è visibilità". Ma non c'è nemmeno paragone per mole di traffico. "Valuteremo altre iniziative"

LECCE - Visti con i nostri occhi in una mattinata uggiosa di strade scivolose: furgoni e auto sfreccianti senza cura, gli occhi sgranati e la mandibola spalancata per la sorpresa dell'autista di un bus di linea, la titubanza di qualcuno più prudente i cui pensieri erano facilmente interpretabili senza disporre di doti telepatiche. "Che faccio? Freno? Rallento? Passo?". Non c'è da augurarlo, ma il timore è che qualcuno prima o poi possa restarci secco.

In principio è stata l'indicazione di un lettore di LeccePrima sbalordito. Poi è arrivato il corollario di risposte tra il serio e il faceto di alcuni utenti nello spazio dedicato ai commenti. Quindi è seguita una nota stampa dello Sportello dei diritti, con il suo carico di segnalazioni e la richiesta di lumi. A Lecce in pochi giorni gli stop spuntati dal nulla lungo viale della Cavalleria sono diventati un vero e proprio caso "virale". L'onda che si gonfia sospinta dal web.

Un viale molto trafficato, ma solo nel tratto iniziale

Piccola premessa per chi non è pratico del capoluogo. Viale della Cavalleria è quel tratto alla periferia di Lecce che rasenta il mercato ortofrutticolo e subito dopo il complesso Agave. E' anche e soprattutto uno snodo importante per chi entra in città (o chi esce) sfruttando la Tangenziale Est.

Varcata quella "soglia", diventa un'anonima provinciale secondaria per la marina di San Cataldo, anche se nelle intenzioni iniziali vi sarebbe stata quella di trasformarla nell'arteria principale per l'aeroporto "Lecce-Lepore". Semmai questo fosse decollato. Mai verbo fu più appropriato, visto che lo scalo è stato finora solo una delle tante belle intenzioni di una terra di idee chiuse nel cassetto. La provinciale 298 sembra una di quelle strade semideserte che solcano sterminati paesaggi in film ambientati nelle zone rurali d'America, ai margini delle riserve indiane. Ignorata dai più fuorché in estate. Nei mesi freddi diventa "proprietà" di pochi iniziati.

Già, ma quei primi chilometri iniziali (o ultimi finali, dipende sempre dal senso di marcia) sono davvero tutta, ma proprio tutta un'altra storia. Fra plessi commerciali, nuovi raccordi e interi condomini, opere relativamente recenti spuntate come megafunghi, sono diventati punto nevralgico di Lecce. E allora, si sono chiesti in molti, com'è possibile che il Comune abbia installato due stop proprio sulla via principale, in un luogo dove i veicoli sopraggiungono a una certa velocità, favorendo due sbocchi laterali?

L'aspetto che colpisce è soprattutto un altro. Per molti è un paradosso. Gli stop si trovano in prossimità della svolta verso via Mafalda di Savoia, per chi si muove da San Cataldo verso Lecce, e addirittura accanto a una stradina di pochi metri, in buona sostanza di fronte a un accesso privato, per chi viaggia nel senso opposto.

In via Mafalda di Savoia vi sono alcune ditte, l'ingresso di una nota villa, lì presente dalla notte dei tempi, qualche altro anonimo appartamento. Campeggia anche un eloquente cartello che indica come si tratti di una strada chiusa. Il classico "vicolo cieco". Alle spalle ci sarebbe viale Aldo Moro, ma in pratica è irraggiungibile con un veicolo. Bisogna per forza fare il giro. L'altro lato, invece, finisce in un unico condominio, al civico 4. Ohibò. Qui, al momento, vi sono pochi uffici occupati e appartamenti da affittare. Su tutto troneggia il cartello di un'agenzia immobiliare.

Lo Sportello dei diritti: "Una vera anomalia"

Ieri lo Sportello dei diritti, associazione di difesa dei consumatori fondato da Giovanni D'Agata, era insorto per quei "due segnali di stop orizzontali e verticali che sarebbero in realtà a servizio di strade chiuse, in particolare la via Mafalda di Savoia e un'altra strada apparentemente privata". "Godrebbero, quindi - aveva scritto -, del diritto di precedenza rispetto a quella che da sempre è ritenuta una via principale".

"Una vera e propria anomalia - aveva aggiunto lo Sportello nel suo comunicato - che non trova alcuna giustificazione in particolari esigenze di sicurezza stradale per i pochi veicoli che transitano le due strade chiuse, rispetto alla notevole mole di traffico che, al contrario, caratterizza da sempre via della Cavalleria, almeno nel tratto che porta ai due accessi alla Tangenziale". "Peraltro - aveva sottolineato -, alcuni residenti hanno segnalato già due tamponamenti di modesta entità che hanno visto coinvolti automobilisti evidentemente sorpresi dall'ingiustificata segnaletica".

Da qui la richiesta: "Urge un chiarimento da parte degli organi competenti dell'amministrazione comunale". E così, questa mattina per prima cosa abbiamo svolto un sopralluogo per verificare a occhio nudo (e in un giorno di pioggia) l'effettiva pericolosità del tratto. E' bastato qualche minuto, il tempo di alcuni scatti, per rendersene conto. In molti ignorano bellamente gli stop. C'è chi rallenta, per carità, ma in pochi si fermano davvero. E più di qualcuno se n'infischia proprio e passa anche a 90-100 orari.

Alto il rischio di incidenti

L'assessore Pasqualini: "In quel punto non c'è visibilità"

Abbiamo domandato il motivo di questa decisione direttamente all'assessore al Traffico e alla Mobilità, Luca Pasqualini. E, andando a naso e fiutando la sua stessa perplessità, come si evincerà dalle parole finali, esagerato sarebbe asserire che si tratti di una sorta di "esperimento", ma forse non durerà a lungo. In fin dei conti, dice il saggio, chi lascia la strada vecchia per la nuova…

Su viale della Repubblica un caso analogo, all'altezza dell'incrocio con via Vecchia Surbo e un hotel, s'è risolto nello spazio di una settimana o poco più. Gli stop sulla strada principale sono stati rimossi quasi subito e la viabilità ripristinata come in origine.

"Ma varie strade principali, anche in centro, hanno subito mutamenti con lo scopo di rallentare i veicoli", ha ricordato Pasqualini, interpellato telefonicamente. Un caso che balza subito alla mente è in via Benedetto Croce, dove gli stop sono stati collocati all'altezza dell'incrocio con le vie Fornari e Trinchera, nei pressi della chiesa di San Giovanni Vianney. Sarebbe dunque questo, fra le righe, lo scopo principale anche in tale frangente: scoraggiare la corsa nel punto in cui l'arteria si riaggancia al cuore pulsante della città.

"La richiesta - ha anche aggiunto l'assessore, quasi prevenendo la domanda - è arrivata agli uffici comunali dai condomini del lato destro di via della Cavalleria, per chi viaggia fuori dal centro abitato". Quindi, per essere chiari, proprio dai quei pochi che si trovano nel già citato palazzo di nuova edificazione con accesso privato. "Posso assicurare che in quel punto non c'è assolutamente visibilità", ha aggiunto Pasqualini. "Infatti - ha precisato - abbiamo svolto una serie di sopralluoghi, valutando anche la possibilità di realizzare un rondò". "Lo spazio, però - ha aggiunto -, non era sufficiente".

Ecco, allora, un'idea, diventata recente ordinanza comunale: "Rallentare la viabilità sul rettilineo inserendo degli stop". "Anche perché - ha detto ancora l'assessore - quello è un tratto in cui transitano anche molti mezzi articolati". Questione - va spiegato - dipendente dalla presenza di aziende edili in zona.

Però, sarà che il piede spesso è innamorato del pedale dell'acceleratore, sarà che molti viaggiano sull'onda delle abitudini anche in auto e restano perplessi quando scoprono all'improvviso i cartelli, sarà che non tutti s'invaghiscono subito di novità che cozzano con il senso comune, questa mattina i più tiravano dritto.

"Per questo stiamo inserendo un servizio di polizia locale per qualche giorno - ha voluto assicura l'assessore - che per alcune ore della giornata metterà in risalto il mutamento di viabilità". Questa mattina alle 9,30, però, quando pioveva a dirotto e il traffico era intenso, non era presente nessuno. E quindi - piccolo suggerimento - che si scelgano anche momenti particolari, specie quando Giove Pluvio s'inalbera.

"Capisco comunque che non c'è paragone fra il numero di veicoli che escono da quelle vie, di gran lunga inferiore rispetto alla mole di traffico della starda principale - ha concluso Pasqualini, forse rispondendo anche alle considerazioni dello Sportello dei diritti. "Per questo valuteremo i risultati entro breve per confermare la modifica o trovare una soluzione differente".

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