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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Sinistra di lotta o di governo? L'eterno dilemma e le scelte del Pd

Al Must il dibattito “Il ruolo della sinistra nel pensiero gramsciano: alternativa ideologica o responsabilità di governo?”, organizzato da "La Puglia in più"

LECCE – Si è svolto questo pomeriggio presso il Must di Lecce il dibattito dal titolo “Il ruolo della sinistra nel pensiero gramsciano: alternativa ideologica o responsabilità di governo?”, organizzato dal movimento "La Puglia in più" che fa riferimento al senatore Dario Stefano a chiusura della mostra itinerante “Gramsci visto da dietro le sbarre” a cura dell’associazione Casa Natale di Antonio Gramsci.

Un titolo non casuale, nel momento in cui i risultati elettorali, pongono al Partito l’onere di una riflessione e forse di un cambio di rotta rispetto al quadro parlamentare dove il governo si fonda sull’alleanza con un pezzo di centrodestra. A confrontarsi Stefano ha chiamato, con la moderazione di Ilaria Capitano del Tg2, il senatore Luciano Uras (Gruppo Misto fino al marzo scorso in Sel), il senatore Luigi Zanda, capogruppo del Partito Democratico, il deputato Roberto Capelli (Centro Democratico) e il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore (nel Pd dal 2014, eletto con Sel).

Doveva esserci anche Massimo Zedda, riconfermato sindaco di Cagliari ed epigono di quell’asse tra Pd e Sel che aveva portato il centrosinistra negli anni scorsi alla conquista di diverse città: dopo l’uscita di scena di Pisapia, a Milano, è rimasto solo lui. Il primo cittadino sardo ha comunque inviato un videomessaggio nel quale ha brevemente riassunto la ricetta del suo successo: “Abbiamo lavorato con coesione, anche se talvolta con un dibattito molto vivace, sui temi per la città, ci siamo impegnati a garantire il progetto che presentammo nel 2011, con approccio non ideologico ma fondato sulle idee da sviluppare”. Zedda ha aggiunto l’auspicio che la ricomposizione del centrosinistra possa ancora esserci a livello nazionale e ha ricordato, a tal proposito, che a dicembre, in vista delle amministrative, aveva rivolto un appello pubblico insieme a Pisapia e Doria (Genova): tutti primi cittadini eletti dopo aver superato candidati del Pd alle primarie prima ancora che gli avversari di turno del centrodestra.

Il tema dello spostamento dell’asse di governo a sinistra non è certo estraneo a Migliore, che con Sel è stato eletto prima di passare al Pd: “Io sono convinto che la sinistra sia una parte fondamentale del progetto politico attuale de Pd e le riforme che stiamo facendo sono le cose più di sinistra degli ultimi venti anni. Dico che c’è bisogno di riorganizzare la speranza di alcuni ceti sociali che sono stati emarginati dai processi decisionali e quindi non avere un atteggiamento paternalistico così come quello che hanno i populisti puntando l’indice sul migrante, sullo Stato, sui poteri forti. L’idea è quella di rivolgerci a questo pezzo di società per darle maggiore protagonismo, ripartire dalle periferie e dalle riforme che diventano il centro della trasformazione del Paese”.

Migliore non ha risparmiato una stoccatina ad alcuni esponenti della sinistra più radicale che, dall’esito del referendum nel Regno Unito, hanno tratto occasione per attaccare il governo: “Il senso di soddisfazione che ho visto circolare in alcuni ambienti per il Brexit rappresenta solo l’incapacità di fare politica perché vogliono vincere per conto terzi e contro qualcosa. Non è che ci possiamo accontentare dei risultati altrui, noi dobbiamo cambiare il Paese”.

Dell’allontanamento del Regno Unito dall’Unione Europea ha parlato anche Luigi Zanda: “E’ un fatto molto serio con conseguenze di cui forse non ci rendiamo conto. Tutti i partiti hanno necessità di mantenere, in un momento di cambiamento così consistente, un rapporto di massa con gli elettori. È un problema dell’Italia, della Francia, della Spagna, il rapporto tra politica ed elettori è oggi molto delicato”.

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