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Grattino scaduto, volantini Pd e Udc per sostenere i ricorsi con Adoc e Codacons

Azione di protesta dell'opposizione che nel pomeriggio di oggi si è tradotta nella distribuzione per le vie del centro di volantini e moduli per ricorrere in prefettura contro le multe per sosta scaduta. "La sanzione è illegittima ai sensi del codice della strada", continuano a tuonare

LECCE – I leccesi e il parcheggio, un problema atavico che si fa sentire ancor più nei periodi festivi. E proprio in questi giorni torna lo spauracchio della multa per il permesso di sosta scaduto. Una questione ormai nota a tutti, quella del “grattino”, così com’è nota la decisione del primo cittadino di Lecce, Paolo Perrone, e della sua maggioranza di non adeguarsi all’orientamento dei giudici di pace, alla tendenza favorevole del Prefetto e, non da ultimo, allo stesso ministero dei Trasporti che, in materia, parla chiaro: l’oblazione che il cittadino inadempiente deve corrispondere equivale al residuo della sosta non pagata. “Dunque elevare una contravvenzione di 25euro per il tramite degli agenti di polizia municipale o degli ausiliari del traffico contravverrebbe, a sua volta, a tale norma” spiegano il capogruppo del Pd a Palazzo Carafa, Paolo Foresio e il suo omologo dell’Udc Luigi Melica.


Del resto il parere del ministero delle Infrastrutture, dal 2010, non è mai cambiato: “la sanzione comminata per il premesso di sosta scaduto è illegittima, perché, nella fattispecie, secondo il Codice della strada, si configura una violazione contrattuale e non un illecito amministrativo”.

E secondo i consiglieri di minoranza che nel pomeriggio di oggi si sono incontrati all’incrocio tra via Salvatore Trinchese e via Nazario Sauro che guarda su piazza Mazzini, per distribuire volantini di dissenso e invitare i cittadini a ricorrere al Prefetto con un’azione legale, qui non si tratterebbe di discrezionalità.

“L’assoluta fermezza e intransigenza della decisione presa dal sindaco Perrone – ha commentato Antonio Rotundo, – va solo in una direzione: quella di fare cassa. Non ci sono altre ragioni per un tale ostinato atteggiamento che lede i cittadini in un momento di ristrettezze economiche come quello che stiamo vivendo.”

Dopo la seduta consiliare del 18 dicembre scorso, in cui la maggioranza aveva rigettato la mozione proposta dai banchi dell’opposizione che chiedeva una soluzione in favore dei cittadini, deliberando invece di continuare a sanzionare le inadempienze, la levata di scudi di Pd e Udc si è tradotta nell’azione odierna di concerto con le associazioni dei consumatori Adoc e Codacons.

DSC00912-2“Applicare le indicazioni contenute nella lettera del prefetto di Lecce, continua Rotundo – il quale ha fatto sapere con una propria nota che si atterrà, nell’esame dei ricorsi, alle direttive dei ministeri dei Trasporti e dell’Interno (che escludono tassativamente l’applicazione del Codice della strada), vorrebbe dire far risparmiare alle casse comunali parecchi soldi.”

Denari che, dinanzi alle centinaia di ricorsi che si prospettano, si potrebbero tradurre in un serio danno erariale.

Ed è proprio ciò che accadrebbe qualora i ricorrenti, sostenuti da Piero Mongelli del Codacons e Alessandro Presicce di Adoc, dovessero vedersi accolte le azioni legali contro quello che la minoranza ha definito senza mezzi termini “un vero e proprio abuso di tipo persecutorio”.

“Ci troviamo dinanzi a ciò che si potrebbe configurare come un indebito arricchimento del Comune nei confronti dei cittadini – ha commentato il consigliere del Pd Antonio Rotundo. – Io credo che ci sia l’obbligo per una riflessione seria da parte del sindaco e della maggioranza su una tale situazione. Soprattutto ritengo, con gli amici dell’Udc e delle associazioni, che i cittadini debbano organizzarsi in una class-action, motivo per cui dietro al volantino c’è il modulo per fare ricorso al Prefetto. Quella di Perrone è la politica dell’improvvisazione che va avanti con misure miopi prese giorno per giorno, e lo dimostra il Piano Traffico che ha imbottigliato la città in un cordone interminabile che ha danneggiato commercianti e sfinito i residenti. I cittadini hanno il diritto di difendersi da questo modo indecoroso di essere rappresentati.” 

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