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I cittadini di Frigole in guerra per l'ufficio postale. I parlamentari incontrano l'azienda

Lunedì un incontro nel centro sociale. Intanto si è deciso di ricorrere ai giudici amministrativi per la riapertura della sede nella marina. I deputati salentini oggi a confronto con i vertici aziendali

LECCE – Poste italiane risponde picche? E allora si andrà davanti ai giudici amministrativi. Tutti pronti al ricorso coloro i quali non si rassegnano alla chiusura dell’ufficio postale di Frigole, marina di Lecce popolata anche nei mesi invernali da cittadini che non vogliono sentirsi di serie B, costretti ad andare e venire dal centro, che dista 10 chilometri.

Per provare a sbloccare la situazione oggi si è tenuto un incontro a Montecitorio, l'incontro fra i parlamentari salentini Roberto Marti, Salvatore Capone, Rocco Palese, Fritz Massa e i vertici di Poste Italiane Bianca Martinelli, Direttore Affari Regolamentari e istituzionali, Loredana Cortis, responsabile Affari Regionali e Istituzionali e Daniele Nardone, responsabile Mercati Privati. Le parti si sono date appuntamento alla prossima settimana: nel mentre l'azienda valuterà le opzioni idonee".

Intanto la mobilitazione continua: lunedì, nel centro sociale di Frigole, si è svolta un’assemblea alla quale erano presenti un centinaio di residenti, il presidente del comitato per lo sviluppo di Frigole Ernesto Mola, il parlamentare del Pd Salvatore Capone, l'avvocato Alessandro Presicce dell'Adoc di Lecce, il presidente del Consiglio comunale di Lecce Alfredo Pagliaro, l'assessore Luca Pasqualini, e vari rappresentanti di associazioni locali.

A settembre Adoc aveva inviato una richiesta formale a Poste italiane contro la soppressione dell’ufficio, con tanto di petizione sottoscritta da 800 residenti a fare da “ariete” per tentare di sfondare idealmente quella porta sbarrata. Nulla da fare. Così è stato deciso dai di ricorrere al Tar, sempre con il supporto dell’associazione per i consumatori.

Non un’azione campata in aria, ma fondata sul presupposto che una sentenza del Consiglio di Stato del luglio scorso ha dato ragione ai cittadini della frazione di Avigliana (Potenza). Un precedente al quale agganciarci per far valere le proprioe ragioni, sperando così di ottenere l’agognata riapertura dell’ufficio postale.

Nel frattempo, ci si muove anche su altri fronti. L'assessore Pasqualini ha comunicato che mercoledì a Roma si terrà un incontro dei parlamentari leccesi e del sindaco Paolo Perrone con il management di Poste Italiane per cercare una soluzione. Pagliaro, dal canto suo, ha illustrato la mozione che porterà in Consiglio comunale, che intende impegnare il sindaco a praticare ogni azione utile per l’obiettivo.

Oggi anche una mozione del consigliere comunale del Pd, Antonio Rotundo, dal contenuto analogo a quello del presidente del Consiglio, il quale ricorda che Poste italiane ha deciso di chiudere lo sportello ritenendola “sede in perdita”, ma andando così contro le esigenze di utenti di una zona rurale e disagiata.   

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