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I sindaci del Salento lasciano a piedi... la Provincia

E' andato quasi deserto l'incontro a Palazzo dei Celestini per il Piano di bacino del trasporto pubblico. I primi cittadini presenti non erano più di una dozzina. "Fare sistema" significa questo?

LECCE - Se si fossero presentati, come richiesto, tutti i sindaci della Provincia di Lecce o per lo meno i rispettivi delegati ai trasporti, non sarebbero bastati tutti i posti dell'aula consiliare di Palazzo dei Celestini. E invece, all'incontro voluto dal presidente Antonio Gabellone e dall'assessore Bruno Ciccarese, si sono presentati una dozzina di primi cittadini per un totale di venti persone sparse tra i banchi di maggioranza e opposizione. Eppure quello dei trasporti è un tema strategico per il territorio salentino, uno dei cavalli di battaglia contro il "Baricentrismo" delle politiche regionali ventilato da qualche parte. Il Piano di bacino del trasporto pubblico, di cui oggi si è iniziato a definire il contorno, è del resto un documento molto importante per l'ente provinciale nel momento in cui si deve affrontare l'iter amministrativo e interistituzionale che porta alle scelte finali.

Sono 96 i comuni della Provincia, oltre al capoluogo: 222 chilometri di costa, una miriade di strade provinciali, una società di trasporti in perenne difficoltà di gestione, la Stp, una massa di auto e pullman che ogni giorno si riversano su Lecce portando studenti e lavoratori, un aeroporto militare che non si riesce a rendere compatibile con un utilizzo anche civile, una rete ferroviaria capillare ma non efficiente come si vorrebbe per rispondere alla domanda di spostamento rapido ed economico, una sistema portuale compresso tra conati di sviluppo e difesa del paesaggio, iniziative stagionali a uso e consumo dei flussi di turisti ma che non si riescono ad ottimizzare come tanti altri territori fanno dalla notte dei tempi.

Per non parlare poi delle questioni più urgenti e dibattute, come l'ampliamento della 275, lo sblocco dei finanziamenti per la strada regionale 8, Lecce-Vernole-Melendugno. Temi essenziali le cui conseguenze si riverberano anche a livello occupazionale, come dimostra il sit-in di ieri presso la Prefettura e la sede di Confidustria (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28239), e che alimentano forti contrapposizioni di tipo politico. Certo, si potrà obiettare che la competenza di Palazzo dei Celestini è solo marginale in alcuni casi, praticamente ininfluente in altri, ma la necessità di una strategia condivisa a livello provinciale almeno per quanto riguarda gli orientamenti necessari è una premessa ineludibile per ogni serio ragionamento sulla questione.

Insomma, di spunti per sedersi attorno ad un tavolo ce ne sarebbero ma evidentemente c'è altro da fare nei municipi della penisola salentina. Probabilmente, c'è tanto da fare. Chissà come si saranno sentiti i volenterosi sindaci presenti, tra cui quelli di Monteroni, Carmiano, Vernole, Seclì, Lizzanello, Cavallino che hanno "sacrificato" il loro tempo per rispondere alla chiamata. Dell'insuccesso dell'iniziativa non ha fatto mistero Giuseppe Ripa, assessore al Traffico del Comune di Lecce, che ha però dimostrato tanto fair play sottolineando che quanto avvenuto questa mattina è la conseguenza di una abitudine a subire dall'alto le scelte in tema di trasporti.

A dir poco dispiaciuto l'assessore provinciale, Bruno Ciccarese, che si era premurato di inviare un invito oltre tre settimane addietro, per evitare l'accavallarsi di impegni, confermato più recentemente via mail come è prassi fare. "Noi iniziamo comunque a lavorare. Mi auguro che nei prossimi incontri, che saranno circoscritti per sottoaree geografiche, si possa avere quella partecipazione che oggi non c'è stata. Forse c'è stata una generale sottovalutazione ma poi non si lamentino i Comuni se, nei tavoli in cui verranno prese le decisioni e stanziati i finanziamenti, non avremo la forza e l'unità di intenti necessarie per far valere le nostre esigenze e le nostre proposte".

Gabellone getta acqua sul fuoco: "Assenze dovute a fattori congiunturali".

Più diplomatica la dichiarazione del presidente Antonio Gabellone: "La concomitanza di tanti impegni istituzionali nei diversi comuni, certamente, avrà condizionato l'affluenza, per cui non ci preoccupiamo delle assenze, certamente dovute a fattori congiunturali. Del resto e' stato solo un primo approccio alla tematica, che sarà approfondita dai nostri tecnici nei comuni stessi, in un ulteriore tour di consultazioni con le parti".

"La volontà unica della Provincia - ha ribadito il presidente - e' quella di pervenire alla redazione di un piano condiviso e frutto della volontà non di un singolo ente, ma di tutte le realtà comunali della Provincia, in grado di rispondere e soddisfare le diverse esigenze di trasporto locale e mobilità".

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