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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Ico Tito Schipa. Palazzo dei Celestini prova a salvare duecento posti di lavoro

Seduta straordinaria per l’assise provinciale, riunitasi in mattinata, con al centro dei lavori un ordine del giorno sul futuro dei dipendenti della Fondazione. Voto unanime per chiedere al governo soluzioni normative adeguate

LECCE – Torna a riunirsi il consiglio provinciale di Palazzo dei Celestini: al centro della seduta straordinaria il futuro della Fondazione Ico Tito Schipa e quello di duecento posti di lavoro a rischio. Nel suo intervento sui possibili scenari che si apriranno per l’Orchestra, alla luce delle imminenti riforme istituzionali, il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone ha dichiarato: “Quello che ci preme chiarire, in quella che definirei una situazione di emergenza, è di poter garantire i lavoratori, in primis nel dare dignità al loro status, ma anche che di fronte abbiamo una eccellenza straordinaria. Alla luce, poi, della candidatura della Città di Lecce a Capitale Europea della Cultura nel 2019, il futuro dell’Orchestra assume un valore di vitale importanza”.

Gabellone ha parlato di segnale chiaro da dare al territorio per difendere l’eccellenza rappresentata dall’orchestra rappresenta, cercando di fare sistema e creare alleanze per definire un percorso utile a questa struttura.

Il consiglio provinciale all’unanimità impegna il governo a dare un’adeguata soluzione normativa finalizzata a dare stabilità ai 60 dipendenti della fondazione “Istituzione Concertistica Orchestrale Tito Schipa” di Lecce; il presidente della Regione Puglia a modificare l’orientamento espresso dall’assessore Godelli e ad impegnarsi a dare certezza e stabilità ai dipendenti della Fondazione “Istituzione Concertistica Orchestrale Tito Schipa” di Lecce; l’intera deputazione salentina a farsi carico di avanzare proposte per una riforma rispettosa delle istanze del territorio e di una effettiva razionalizzazione dell’organizzazione dello Stato e della struttura amministrativa, capace di garantire, insieme all’efficacia, all’efficienza e all’economicità, anche il rispetto delle istanze di partecipazione democratica dei cittadini di ogni territorio ed il controllo degli stessi sugli eletti. Lo stesso Consiglio demanda al presidente della Provincia ogni ulteriore iniziativa ritenuta utile per il raggiungimento di tale scopo.

Inoltre, il Consiglio ha votato all’unanimità un emendamento proposto dal consigliere Adriana Poli Bortone, che impegna, altresì, il presidente della Provincia “sulla possibilità di dare vita ad una Fondazione di Partecipazione pubblico-privato, che abbia come obiettivo quello di organizzare sul territorio salentino l’attività culturale”. A tal proposito Poli Bortone ha rimarcato come questa Fondazione possa essere “un vero e proprio azionariato popolare, che sostenga e guidi le sorti di questo bene così grande come la cultura”.

Sulla questione è intervenuta la vice presidente ed assessore provinciale alla Cultura Simoma Manca: “Nel nuovo assetto politico-istituzionale che si sta delineando sarà necessario mettere il massimo impegno per non disperdere il patrimonio artistico ed umano rappresentato dalla nostra Orchestra. Purtroppo, in questo confuso decreto di riordino delle Province, non è stata spesa una sola parola sulle soluzioni di alcuni problemi concreti. Con il trasferimento di attribuzioni inerenti alla cultura ad altri enti, saranno spese cifre ingenti, così come abbiamo fatto sinora, per mantenere alto il livello dell’offerta di cultura? Purtroppo con questi scenari che si prefiggono all’orizzonte sono a rischio quasi 200 posti di lavoro tra orchestrali e dipendenti della Fondazione, senza tralasciare tutto l’indotto che gravita attorno”.

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