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"Il 'baricentrismo', un ceffone in faccia al Salento"

Paolo Perrone contro la sinistra: "Se Palazzo Capruzzi cura solo gli interessi di Bari, a partire dagli aeroporti, come può Rotundo farsi portavoce di Lecce, considerate le sue amicizie regionali?"

La Puglia? Affetta dal "baricentrismo". Anche il candidato sindaco Paolo Perrone, sostenuto dalle forze di centrodestra, come Pankiewicz contesta la Regione. Ma, in questo caso, propone un attacco diretto anche nei confronti di Antonio Rotundo, che a sua volta si confronterà al voto insieme al centrosinistra.

"Ci chiediamo e chiediamo al diretto interessato: di quale garanzia si fa portatore nelle eventuali vesti di sindaco di Lecce sul tema della tutela degli interessi della città e del territorio di cui fa parte, di fronte alla inequivocabile indifferenza della Regione Puglia e della sinistra regionale per questa città e per questo territorio?" E' questa la domanda di Perrone, che così prosegue: "Che senso ha sbandierare come formidabile leva politica ed amministrativa l'influente presenza nell'esecutivo regionale del vicepresidente ed amico Sandro Frisullo, ma anche della delegazione salentina di maggioranza tutta, se poi, nei fatti, tale presenza si rivela di "burro" e simile ad una sorta di semplice ed inutile ospitata nel contesto istituzionale?"

"L'era Vendola - prosegue Perrone - ha rimesso i confini d'Italia più o meno all'altezza di Bari. In un vortice di impicci e pasticci istituzionali e politici con Roma e con i compagni della sinistra nazionale, ha nuovamente posto una sorta di questione meridionale su dimensioni tutte pugliesi. Per esempio tagliando fuori il Salento con l'alta velocità Bari-Napoli e ignorando il collegamento cosiddetto "bradanico" tra Lecce, Taranto e la Campania, oppure penalizzandolo clamorosamente con la questione sabbia e ripascimento del litorale leccese".

"Ma non solo", prosegue Perrone. "La vicenda degli aeroporti ci fa amaramente comprendere che i pugliesi dovranno volare da Bari, a costi quattro volte inferiori rispetto a Brindisi. Il bando dei voli internazionali sembra confezionato ad arte, con lo scalo del capoluogo che mette nel carniere 14 voli e gli altri nemmeno uno. Un bando, si badi, finanziato con 63 milioni di fondi pubblici. Lo scalo di Brindisi ed il Salento tutto ricevono un bel ceffone. Che non è solo il danno di privarlo dei voli, ma è anche la beffa di riammodernarlo in presenza di questa prospettiva".

"In questo quadro - dice ancora l'attuale vicesindaco di Lecce -, Antonio Rotundo da mesi dice ai leccesi che il suo eventuale governo cittadino di centrosinistra a Palazzo Carafa sarebbe la migliore garanzia della confluenza di interessi, attenzioni, privilegi, forse anche fondi, finanziamenti e tutto il resto, degli omologhi governi di Bari e Roma. Che, però, in maniera così eloquente, dimostrano indifferenza totale. Un po' per il fisiologico "baricentrismo" dei vertici regionali, un po' perchè la sinistra salentina che sta a Bari e su cui Rotundo forse spera di poter contare, è debole ed inconsistente".

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