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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Conapo batte i pugni sul tavolo: "Non privilegi, ma pari trattamento"

Protesta domani in tutta Italia del sindacato dei vigili del fuoco per parificare gli emolumenti agli altri corpi. A Lecce il segretario provinciale consegnerà un documento al prefetto rivolto a premier e ministri Minniti e Madia

LECCE - “Non chiediamo privilegi, ma parità di trattamento con gli alti corpi”. Si può riassumere in questa frase una delle battaglie portate avanti dal Conapo, sigla sindacale indipendente dei vigili del fuoco, che, domani, lunedì 22 maggio, darà vita contemporaneamente in tutta Italia a una protesta volta a richiedere parificazione nell’emolumento rispetto ad altre casacche che si ritrovano anche sotto l’ombrello dello stesso ministero dell’Interno, come la polizia.

A Lecce, spetterà al segretario provinciale, Giancarlo Capoccia, consegnare al prefetto Claudio Palomba le richieste rivolte al premier Paolo Gentiloni e ai ministri Marco Minniti (Interno) e Marianna Madia (Pubblica amministrazione) riguardanti lo stanziamento di più fondi per risolvere la disparità di trattamento, mediamente calcolata in 300 euro nette al mese, con punte di 6-700 euro per i gradi più alti.

Giancarlo Capoccia-3Si tratta di una manifestazione, quella organizzata per domani, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare il governo in vista dell’approvazione del decreto di riforma del corpo nazionale dei vigili del fuoco prevista nei prossimi giorni.

Sul tavolo, oltretutto, c’è anche una proposta tecnica. Il Conapo, infatti, chiede che all’ interno del decreto sia inserito un preciso vincolo di legge affinché le risorse finanziarie, qualora insufficienti all’equiparazione, siano destinate esclusivamente al personale in divisa dei vigili del fuoco con funzioni operative, sino a quando non avverrà l’adeguamento rispetto gli altri corpi.

“I vigili del fuoco sono sempre in prima linea contro ogni calamità e in difesa della sicurezza dei cittadini”, ricorda Capoccia. “Eppure, il trattamento retributivo e previdenziale che ricevono è di gran lunga inferiore rispetto a quello riservato a tutti gli altri corpi di polizia”. Questo, nonostante i vigili del fuoco rivestano “le stesse qualifiche, come quelle di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza”, concorrendo “all’ordine e alla sicurezza pubblica”. “Non ultimo – menziona -, li abbiamo visti impiegati anche in occasione delle manifestazioni No Tap”. “Chi ci governa –conclude - sembra continuare a fare orecchie da mercante senza mai trovare compiuta soluzione al problema”.

La protesta si unisce a quella in atto a Roma sin dal 15 maggio, dove Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato, è impegnato in uno sciopero della fame che si protrarrà sino al giorno dell’approvazione del decreto.

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