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Il filobus che nessuno vuole partirà. "Dovere morale"

Lo ha detto il sindaco di Lecce al termine del dibattito in Consiglio comunale. La filovia non piace quasi a nessuno. Il regolamento per le riprese dei lavori dell'assise torna in commissione Statuto

LECCE - Con 30 voti favorevoli e nessuno contrario l'assemblea di palazzo Carafa ha deciso il rinvio alla commissione Statuto, presieduta da Daniele Montinaro, del regolamento per la "disciplina delle videoriprese e trasmissione delle sedute del Consiglio e delle Commissioni".

Non certo per un ravvedimento su quell'articolo 4 che impone, su richiesta del consigliere che interviene, l'interruzione delle riprese video (ma non del sonoro); ma per dei rilievi formali, messi in evidenza dal consigliere Carlo Benincasa del Partito democratico e subito recepiti dal presidente dell'assise Eugenio Pisanò e poi dalla maggioranza.

Nessuna discussione nel merito dunque, solo qualche accenno nelle dichiarazioni a proposito delle obieizioni di Benincasa. Sembra di capire, comunque, che in commissione ci sia stata ampia convergenza sul regolamento anche se Wojtek Pankiewicz, del Centro moderato, ha ribadito la sua contrarietà. Paolo Foresio, del Pd, si apprestava a chiedere la soppressione dell'articolo con un emendamento quando la discussione è slittata.

Della vicenda dunque si tornerà a parlare, con ogni probabilità, nella prossima seduta. Intanto il Meetup salentini uniti con Beppe Grillo, citando il corsivo di questa mattina sul nostro giornale, ha chiesto "che la ripresa e la trasmissione dei lavori consiliari, sia in Consiglio che nelle Commissioni, sia integrale e senza censura alcuna. Non c'è privacy che tenga quando i dipendenti dei cittadini sono chiamati a decidere su questioni destinate ad incidere sulla vita di tutti"(https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=25232).

"Se la seduta consiliare è pubblica ed è consentita la presenza in aula dei cittadini - argomentano i grillini - perchè poi impedire a coloro che volessero prenderne visione da casa, magari in quanto impossibilitati ad assistervi fisicamente negli orari di svolgimento della stessa, di associare alle varie voci del dibattito il volto cui appartengono? Chi ricopre una carica pubblica è chiamato a rendere sempre conto del suo operato, in special modo nelle sedi istituzionali, e non può invocare un diritto alla riservatezza".

Rinvio anche sull'avviso bonario in caso di grattino scaduto. Nonostante nella relativa commissione fosse già stato stabilito il ritiro di tutte le delibere che avevano istituito l'avviso, l'assessore al traffico e mobilità Giuseppe Ripa ha proposto con successo di attendere ulteriori pareri prima di prendere una decisione definitiva. La maggioranza, sul punto, non pare tuttavia avere una posizione unanime.

Il filobus scontenta tutti ma si farà. Ripa: "Dovere di un buon amministratore"

Di filobus invece si è discusso: per primo è intervenuto Antonio Rotundo del Pd che ha ripercorso la narrazione delle proroghe, delle polemiche e delle dichiarazioni di questa annosa vicenda chiedendo conto degli interessi e dell'ammortamento - per 830 mila euro - che "da sette anni il Comune di Lecce paga".

Il portavoce dell'opposizione non ha preteso un impegno preciso sulla presunta data di partenza ma una risposta politica ad un dubbio fondato su una previsione della convenzione tra Comune ed Sgm, incaricata della gestione: quella di recedere dal contratto, su decisione del committente dopo un anno di sperimentazione, se la filovia non si dovesse dimostrare conveniente. Di qui il sospetto della minoranza, esplicitato da Rotundo: "Non è che già si pensa al ritiro, ammesso che lo si voglia far partire davvero?"

Nell'intervento di Ciccia Mariano, di Io Sud, alcuni interrogativi sul perché un'opera ritenuta all'epoca necessaria per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la viabilità cittadina non sia ancora partita. Il capovolgimento, insomma, della prospettiva adottata dalla maggioranza che sostiene il sindaco Perrone, il quale attribuisce invece alla precedente amministrazione le responsabilità di una scelta che negli ultimi mesi ha sconfessato decisamente.

La Mariano, munita di un'ampia rassegna stampa, ha infine citato la parte del programma elettorale dell'attuale primo cittadino, "Lecce città della mobilità sostenibile", per provare la convinta adesione al progetto del filobus, con l'intenzione di dimostrare la strumentalità delle recenti prese di distanza.

Per il consigliere di maggioranza Gigi Rizzo, che ha chiesto scusa ai leccesi per aver appoggiato il progetto nel 2006, il filobus andrà fermato non appena partirà e i pali smontati, uno ad uno. Su posizioni diverse Antonio Pellegrino del Pdl per il quale, se l'amministrazione facesse partire il filobus sapendo poi di doverlo fermare, "farebbe la peggiore scelta possibile".

Per il governo cittadino è intervenuto l'assessore Ripa che dopo aver sottolineato l'unicità - per dimensionamento - dell'opera realizzata, ha replicato alla minoranza sulla questione delle proroghe, attribuendone la responsabilità dei ritardi alle aziende, senza risparmiare un affondo politico alla Regione Puglia che ha finanziato l'opera, ha detto, senza aver contemplato i servizi minimi. Il responsabile dei trasporti ha infine riconosciuto di non credere al filobus così come non sembrano crederci molti colleghi di maggioranza ma ha anche sottolineato "il dovere sacrosanto per un amministratore di portate a compimento il lavoro".

"Quasi all'unanimità l'assise ritiene l'opera fuori luogo", ha commentato in chiusura di seduta Paolo Perrone che ha ribadito la sua estraneità in questa ed in altre vicende che animano il dibattito cittadino (via Brenta e Boc). "E' nata male - ha commentato il sindaco - perché non ci si è posto il problema di cosa se ne sarebbe fatto dopo la realizzazione", facendo riferimento alla mancanza del piano di esercizio. "Cosa ne penso io?", si è chiesto il sindaco che ha concluso: "Avrei fatto altre scelte, ma è un dovere morale farlo partire e fare di tutto per farlo funzionare".

La seduta odierna si è aperta con la domanda di attualità del consigliere Massimo Lanzilao del Pdl sulla Pet Tac. L'esponente della maggioranza, riportando la notizia apparsa sugli organi di stampa "del diniego della Regione Puglia di sottoporre a convenzione l'unica apparecchiatura disponibile nel Salento", quella presso lo studio Calabrese, ha chiesto al sindaco quali "determinazioni assumerà l'Amministrazione comunale affinchè la nostra città e tutta la provincia possano usufruire di un servizio di primaria importanza".

Poco dopo il Consiglio comunale, all'unanimità, ha votato a favore della proposta di intitolare la sala conferenze delle ex Officine Cantelmo a Christian Rogges, giovane molto impegnato in ambito universitario e stroncato da un infarto a 25 anni. Tra il pubblico che assisteva alla seduta era presente la famiglia del ragazzo, salutata dal primo cittadino e da alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione.

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