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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Il "nì" di Adriana: "Solo provocazione". Ma poi si corregge: "Sono pronta"

Giornata di passione nel centrodestra, dove in molti hanno attaccato la "sfidante" di Francesco Schittulli. Tanto che prima è sembrata sfavorevole, ma qualche ora dopo, incalzata, si è detta favorevole alle primarie, ma a patto che tutti i partiti diano l'assenso

LECCE – Nella schizofrenica giornata di passione post-proposta di Giorgia Meloni sulle primarie, nel centrodestra tira un’aria elettrica. Sono bastate le parole della leader di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale a far alzare la temperatura. E se l’oncologo Francesco Schittulli ha detto sì, purché si metta una pietra su questa situazione da resa dei conti eterna, è stata la “sfidante” Adriana Poli Bortone a creare zizzania. Punzecchiando e venendo punzecchiata. Ed ecco due dichiarazioni a distanza di poche ore.

Prima ha preso di mira Raffaele Fitto, parlando per giunta di “semplice provocazione” da parte del leader del suo stesso partito, la Meloni, appunto. Poi, però, ha corretto in parte il tiro, o, meglio, ha spiegato di essere comunque pronta alla contesa.

“Per i tempi e i modi con cui è stata lanciata sembrerebbe una semplice provocazione alla quale Fitto ha risposto con entusiasmo nel giro di circa 60 secondi”, aveva affermato in prima battuta l’ex sindaco di Lecce, da ieri ufficialmente candidata alla presidenza della Regione Puglia con Forza Italia, Noi con Salvini e altre liste di centrodestra.  

“Che Schittulli accetti le primarie è una notizia, - aveva aggiunto - dopo che ci aveva chiesto in  tutti i modi di non farle. Comunque è già pronto il regolamento? Da quali partiti è stato approvato? Quali sono gli elementi di confronto tra i candidati? Quali tesi programmatiche? Ma, essenzialmente mi chiedo: quali sarebbero i partiti partecipanti e quali gli esclusi? Sono stati già consultati oltre l’entusiasta Schittulli anche Forza Italia “Noi con Salvini” il Psi la Dc e il Pli?”

“Sforziamoci almeno in questi ultimi giorni di rispettare l’intelligenza dei cittadini. Torniamo al realismo della politica e iniziamo finalmente con serietà la campagna elettorale”. Questo alle 14,20 circa. Già, ma cinque minuti dopo le 17,30, anche perché incalzata da una valanga di altre dichiarazioni (non tutte lusinghiere), ecco per l’ennesima volta smentire se stessa. In fin de conti, a marzo aveva giurato e spergiurato che mai si sarebbe ricandidata. Ebbene: “Vogliamo fare le primarie? Io sono pronta”.

“Perché sia fatta chiarezza – ha però aggiunto - ribadisco che sono d’accordo con le primarie a patto che siano d’accordo tutti i partiti del centrodestra”. E ancora: “Naturalmente le primarie si possono celebrare con le normali garanzie di legalità e con la certezza di un regolamento condiviso e di un’area unificata di centrodestra”. “Con queste premesse – ha concluso - io sono pronta a confrontarmi con Schittulli, anche se lui (ha ribadito, Ndr) ha sempre chiesto di non fare le primarie”.

Aria frizzante nel centrodestra: “Adriana, devi accettare”

Marti-4-6Fra una dichiarazione e l’altra dell’ex ministro, ex sindaco  e neocandidata, una valanga di pensieri ad alta voce. Molti dei quali sono stati quelli che evidentemente hanno “strappato” un mezzo consenso di Adriana Poli a competere. Il parlamentare Roberto Marti, ad esempio, non ha mai nascosto le sue simpatie per le primarie, “il metro di misura del calore popolare nei confronti di un candidato”.

E ha ricordato: “Nel 2012, per scegliere il candidato a sindaco della città di Lecce, si diede vita ad un esperimento di grandiosa democraticità. In migliaia si riversarono all'Hotel Tiziano per dare la propria preferenza a Paolo Perrone che ebbe la meglio prima nel confronto interno e poi nella competizione elettorale vera e propria”. Ed ecco perché ritiene utile replicare quell'esperienza, intimando alla Poli di accettare, piuttosto che “offendere strumenti che chiamano in causa l'espressione popolare e che soprattutto potrebbero restituire al centrodestra la sua unità”. Allo stesso modo, Marti ha auspicato “che Salvini e la Lega accettino subito questa proposta”.

Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione, Ignazio Zullo, dal canto suo, ha sottolineato le proprie doglianze per il “no secco e intransigente dell'onorevole Vitali e le perplessità arzigogolate della senatrice Poli Bortone perché l'unità di tutto il centrodestra merita ogni sforzo utile ed ogni sacrificio”. Ecco perché ha sperato in un “repentino ripensamento”, chiedendo ad Adriana che fosse “la prima a raccogliere l'appello del suo leader, onorevole Giorgia Meloni, verso la quale non può dimostrarsi, ancora una volta, insofferente e negligente”.

Inutile aggiungere, poi, che la proposta sia piaciuta anche al vice presidente vicario del gruppo Pdl-Fi alla Regione Puglia Erio Congedo. Per lui “quella della Meloni è una proposta di buon senso e merita di essere valutata con la massima attenzione. Considerata la situazione del centrodestra pugliese, diviso tra due candidati e destinato così a una proibitiva sfida al  entrosinistra, le primarie rappresentano una occasione assolutamente da non lasciarsi sfuggire per riunire la coalizione e consentirle di presentarsi compatta e rafforzata all’appuntamento del 31 maggio”.

“Lo dico non solo da candidato – ha specificato -, ma da militante ed elettore. Del resto, la bontà dello strumento delle primarie è fuori discussione, giacché consentono di selezionare il miglior candidato possibile, di compattare gli elettori d’area e di fornire una grande prova di democrazia e partecipazione”.

Il consigliere regionale Luigi Mazzei, proprio come Zullo ha stigmatizzato il “diniego tanto rigido alla proposta di primarie” di Vitali, per cui a suo avviso si sarebbe avuta “l’ennesima prova che si stia onorando il Patto del Nazareno, ovvero l’abbraccio letale con il Pd, anche nella nostra amata Puglia”.

Senza mancare anche di pungere come gli altri Adriana Poli. “Cosa non si fa per una poltrona o per qualche promessa: Vitali, Poli Bortone, tutti, si dovranno assumere le loro responsabilità davanti ad una Puglia che assiste disgustata a questo teatrino. Già nel 2010 la senatrice si intestò la sconfitta per qualche giorno di visibilità, ma ora è troppo: dia uno sguardo ai social network, dove sta ricevendo solo commenti negativi, per usare un eufemismo”.

Schittulli risponde ad Adriana: "Io da sempre a favore delle primarie"

E non è mancata la presa di posizione di Francesco Schittulli. Ovviamente. Che ha desiderato “rammentare" più cose , alla Poli Bortone. Per esempio, che, "con una conferenza stampa al Palace di Bari, il 21 luglio scorso, presenti tutti i segretari dei partiti della coalizione, il centrodestra pugliese annunciò le primarie per la scelta del candidato presidente alla Regione Puglia che si sarebbero tenute il 23 novembre dello scorso anno e alle quali io annunciai di partecipare”.

“Poi quelle Primarie sono cadute – ha voluto precisare -, non certo per colpa del Movimento politico Schittulli, nel dimenticatoio e il 15 ottobre scorso io decisi che non c’era altro tempo da perdere e misi la mia candidatura a disposizione di tutto il centrodestra”. “A febbraio scorso anche Forza Italia disse sì alla mia candidatura e l’8 marzo segnò l’apertura della campagna elettorale”.

Oggi, dunque, ha spiegato di aver accolto la proposta di Giorgia Meloni, “aderendo con senso di grande responsabilità, come tentativo ultimo di portare unito e forte il centrodestra alle urne fra poco più di un mese, convinto che le divisioni in atto fanno sicuramente male solo alla nostra parte e un grande favore al centrosinistra che ha malgovernato per dieci anni la Regione Puglia”.

E anche per il segretario nazionale di Rinascita socialdemocratica, Vittorino Navarra, le primarie potrebbero essere “l'unica soluzione di buon senso per riunire questa coalizione spaccata tra due candidature”. Per lui “non è più il momento di perdere altro tempo ma non è neanche troppo tardi per vincere queste imminenti regionali contro una sinistra che ha logorato il tessuto sociale pugliese in questi ultimi dieci anni”. “Dopo domenica nulla sarà come prima. Azzerate le diatribe interne, la Puglia si sveglierà con un centrodestra sicuramente più compatto e unito che correrà fiero verso la data del 31 maggio per cambiare il suo futuro”. Sarà così?  

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