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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Il Salento non sarà terra di scorie nucleari": no compatto della Provincia

Il timore è che possa essere individuata per il Deposito nazionale di stoccaggio di rifiuti nucleari.per l’area della terra d’Arneo, lungo la dorsale che da Boncore risale verso Avetrana e Manduria. L'invito di Palazzo dei Celestini esteso ai parlamentari: "Si facciano sentire a Roma"

LECCE – No (compatto) alle discariche di scorie nucleari sul suolo salentino. Sì a provvedimenti su servizi di assistenza agli studenti disabili, affinché ritornino subito attivi. Sono i due temi dei quali s’è discusso oggi a Palazzo dei Celestini, nel momento in cui è tornato a riunirsi il Consiglio provinciale di Lecce.

L’assise ha dunque votato all’unanimità una delibera su “Iniziative contro ipotesi di realizzazione di discarica di scorie nucleari in Terra d’Arneo e nel Salento”. I consiglieri hanno espresso tutti in coro dissenso in merito all’ipotesi di realizzazione di un sito per lo stoccaggio di scorie nucleari nell’agro di Nardò (il problema era emerso proprio all’inizio dell’anno) e in tutto il territorio salentino in generale.

I consiglieri hanno anche invitato i parlamentari salentini a intervenire presso la presidenza del Consiglio dei ministri per scongiurare il problema. L’atto verrà poi inviato a tutti i rappresentanti regionali e nazionali del territorio.

Il timore nasce alla luce dell’iter di localizzazione e realizzazione entro il 2024 del Deposito nazionale di stoccaggio di rifiuti nucleari. La Sogin Spa, società demandata per la gestione degli impianti nucleari, ha provveduto a definire la lista dei siti candidati a ospitare il sito unico nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari e del Parco tecnologico.

In tale documento sarebbero confermati territori di almeno sei regioni tra cui anche quello della Puglia. E il timore è che tra i siti individuati come “potenzialmente idonei” per la localizzazione del deposito nazionale o anche solo come sito di stoccaggio temporaneo, possa essere rispolverata ancora una volta l’area della terra d’Arneo, lungo la dorsale che da Boncore risale verso Avetrana e Manduria.

“E’ un tema che si inserisce in un ragionamento complessivo”,  ha dichiarato il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone. “Sembrerebbe quasi che ci sia un attacco all’equilibrio dell’ecosistema salentino. Questa Provincia ha detto no a Tap non in modo pregiudiziale o infondato, ma tramite partecipazione al dibattito e approfondimenti in Commissione e Consiglio, e con il coinvolgimento di esperti. Così come abbiamo detto no consapevolmente alle trivelle nel mare”.

Il presidente ha poi aggiunto: “Il Salento non può continuare a subire aggressioni. A proposito dell’ipotesi delle scorie, chiediamo che si escluda non solo la Terra di Arneo, ma l’intero territorio salentino. Porteremo questa nostra proposta a tutti i sindaci, affinché i Consigli comunali si facciano carico e si esprimano in modo corale; così come coinvolgeremo anche ministero dell’Ambiente, Anci, Regione Puglia, per portare la questione nella sede opportuna del confronto Stato- Regioni”.

Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità e votato l’immediata esecutività della delibera sulla continuità dei servizi di assistenza specialistica socio–educativa in favore di studenti con disabilità, che frequentano istituti d’istruzione secondaria superiore per l’anno scolastico in corso.

Il Servizio politiche sociali metterà a disposizione delle famiglie l’elenco del personale professionale specializzato selezionato e in possesso di esperienza nel settore, rimborsando la spesa sostenuta per le prestazioni rese dagli operatori.

Questa soluzione alternativa è stata individuata vista l’impossibilità per l’ente, come in passato, di conferire incarichi di lavoro autonomo al personale specializzato. “Con l’approvazione del provvedimento, il servizio potrà ripartire già dalla prossima settimana”, ha assicurato Gabellone. “In questo modo abbiamo cercato di contemperare diverse esigenze e soprattutto di garantire, almeno fino alla fine di quest’anno scolastico, un servizio essenziale per rendere effettivo il diritto allo studio degli studenti disabili, che in altre Province è stato invece sospeso”.

“Per raggiungere questo obiettivo c’è stato uno sforzo enorme degli uffici provinciali preposti, anche per individuare e reperire le risorse necessarie visto che la Regione non stanzia più i fondi”, ha concluso.

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