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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Otranto

Il sindaco ribadisce: “La minoranza non vuole il porto turistico”

Cariddi interviene sull'indagine calabrese che ha coinvolto Condotte spa: "Sono parte lesa. Da noi massima attenzione". All'opposizione: "Cinque anni un tempo frettoloso? Ora capiamo l'immobilismo di dieci anni del vostro governo"

OTRANTO – L’iter procedurale di approvazione del progetto del nuovo porto turistico di Otranto va comunque avanti. Il messaggio che il sindaco Luciano Cariddi lancia, all’indomani dell’indagine e degli arresti in Calabria che hanno coinvolto Anas e Condotte spa (la società proponente dell’infrastruttura portuale), è chiaro ed è indirizzato all’opposizione di Palazzo Melorio, che sempre nella giornata di ieri, aveva criticato la troppa “fretta” (in tal caso, vista come sinonimo di “fideismo”) dell’amministrazione nella gestione del progetto della società romana.

Cariddi, dunque, risponde alla minoranza. E lo fa con toni che non esulano dal voler dichiaratamente puntare il dito proprio sull’atteggiamento dei consiglieri di opposizione, che, a suo dire, in realtà starebbero ostacolando il progetto in questione: “Come abbiamo sempre sostenuto – esordisce -, per la minoranza ogni pretesto è buono per sperare di veder ritardare, e possibilmente arenarsi definitivamente, l’iter procedurale di approvazione del progetto del nuovo porto turistico di Otranto. Oggi, fingendo preoccupazione, sembrano invece gioire per una notizia di cronaca relativa all’arresto di alcuni dipendenti della società proponente il progetto”.

“Vogliamo chiarire – prosegue - che l’amministrazione comunale è stata attenta da subito a questa vicenda giudiziaria che risale al 2007, e che riguarda i lavori Anas relativi al rifacimento della statale ionica. La nostra attenzione non solo è per il coinvolgimento di Condotte d’Acqua spa, ma anche per quello di Anas, avendo sul nostro territorio anche il loro progetto di raddoppio della statale Otranto-Maglie che dovrebbe cantierizzarsi a breve”.

Il primo cittadino spiega come già in passato si sia potuto appurare che la società Condotte d’Acqua spa avesse avviato una commissione disciplinare volta ad accertare i fatti accaduti in Calabria: “Ma – asserisce -, restando comunque vigili, ci rassicura il fatto che le amministrazioni delle due società non siano mai state coinvolte nelle accuse, restando fuori dall’indagine in corso”. Il sindaco rammenta come lo stesso procuratore Pignatone, intervenendo nella conferenza stampa relativa al caso con il comandante dei carabinieri Angelosanto, ha precisato: “Le aziende interessate (Anas e Condotte d’Acqua) sono da considerarsi parte lesa, anche perché, se avessimo avuto elementi, non avremmo esitato ad indagare anche gli amministratori delle sedi centrali”.

CariddiLuciano Cariddi (M.B.)-2, poi, non esula dall’ironizzare su alcune affermazioni contenute nella nota di “Alleanza per Otranto”: “Ciò che ci fa, tuttavia, più sorridere (volendo utilizzare un eufemismo) delle dichiarazioni dell’opposizione, è quando sostengono che il progetto sia stato esaminato con ‘troppa fretta’. Ci chiediamo se i 5 anni di iter procedurale sino ad oggi svolto sia un periodo di tempo troppo breve per la nostra minoranza”.

“Ora – incalza - comprendiamo perché nei 10 anni di loro governo non si è vista concretizzarsi nessuna seria iniziativa per lo sviluppo cittadino. Per cercare un termine di confronto utile a comprendere se un iter procedurale che dura da 5 anni, e ad oggi ancora non ultimato, sia o meno ‘frettoloso’, ricordiamo che – conclude - negli Stati Uniti un mandato presidenziale dura solo 4 anni”.

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