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A Palazzo Carafa

Impianto di compostaggio a Masseria Ghietta: l'iter e i nodi della querelle

Il direttore dell'Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti ha partecipato a una seduta della commissione Ambiente del Comune di Lecce per spiegare i passaggi principali della vicenda

LECCE – Il direttore dell’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, Gianfranco Grandaliano, ha spiegato nella seduta della Commissione Ambiente - presidente Natasha Mariano Mariano - l’iter procedurale e le ragioni che hanno portato all’individuazione di Masseria Ghietta per la realizzazione di un impianto pubblico di produzione di biometano e compost di qualità. Non quindi una discarica né tantomeno un inceneritore, ha tenuto a precisare.

La vicenda ha portato, come noto, alla reazione dei sindaci di Trepuzzi e di Surbo, Giuseppe Taurino e Ronny Trio, nella convinzione che un sito di quel genere possa nuocere agli sforzi di valorizzazione turistica di quella porzione di territorio. Si tratta di un’area di prossimità ai territorio dei due comuni dell’hinterland, ricadente però su suolo leccese Il progetto per Masseria Ghietta, redatto da Ager con la collaborazione tecnica del Consorzio Nazionale Imballaggi, è stato ritenuto ammissibile nell'ambito di un bando del ministero della Transizione Ecologica, ma le due amministrazioni hanno paventato il ricorso alla giustizia amministrativa.

Al momento, in provincia di Lecce, vi è solo un impianto, a Calimera, di proprietà privata del tutto insufficiente a gestire il fabbisogno che è stimato nel Piano regionale in 50mila tonnellate annue di Forsu (frazione organica da rifiuti solida urbana). Quello di Masseria Ghietta avrebbe una capacità annua pari a 48mila tonnellate di Forsu e di 8mila tonnellate da sfalci e potature in grado quindi di assorbire il fabbisogno del capoluogo e di gran parte degli altri comuni salentini.

Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, il direttore di Ager ha ricordato che la tecnologia impiegata è consolidata e non presenta aspetti tali da indurre preoccupazioni per l’ambiente e per la salute. Il fatto stesso che sia stato validato dal ministero, ha aggiunto, vale come certificazione della sua piena rispondenza ai parametri di legge. Sullo stesso tema il sindaco di Lecce, in risposta a una domanda del consigliere Pierpaolo Patti, ha assicurato che sono stati rispettati tutti i criteri relativi alle distanze (dai centri abitati, dalle singole abitazioni, dai siti sensibili), 

Grandaliano ha poi affrontato la questione, nei mesi molto dibattuta, relativa al sito alternativo proposto, oramai in prossimità della scadenza del bando Pnrr, dai comuni dell’Ato 1 e dell’Ato 2, a un anno e mezzo di distanza dalla riunione in cui le amministrazioni contrarie alla scelta di Masseria Ghietta erano state invitate ad avanzare altre ipotesi: “Non abbiamo detto no – ha precisato -, il punto è che non hanno seguito la procedura prevista che consentisse una valutazione comparativa, ma hanno indicato apoditticamente quel sito come migliore dell’altro”. Grandaliano ha poi aggiunto che in realtà l’agenzia non ha ricevuto alcun vero progetto, ma solo un “copia e incolla della relazione preliminare su Masseria Ghietta che avevamo inviato noi stessi agli enti”. Infine, un fattore da prendere in considerazione, ha detto, è che l’impianto nel sito alternativo, localizzato su suolo leccese (ma di proprietà del Comune di Arnesano), avrebbe ricevuto solo in parte la Forsu del capoluogo.

Il direttore, in conclusione, ha quindi fatto una riflessione affermando la necessità di tutelare l'interesse generale: “Quando si parla di impianti pubblici, vengono fuori tutti i comitati di protesta. Poi, siccome la politica è purtroppo sensibile, questi progetti si arenano e magicamente gli impianti privati vanno avanti a 200 chilometri all’ora. Dopo di che ci si siede a tavolino e l’imprenditore privato, che legittimamente deve fare profitto e non missioni umanitarie, impone una tariffa che grava sulle tasche dei cittadini e poi ci lamentiamo. Sulla scelta pubblica noi andiamo avanti come lo siamo stati per Bari dove l’impianto andrà in esercizio a gennaio”. Grandaliano ha spiegato che se anche il progetto di Masseria Ghietta alla fine non rientrasse tra quelli subito finanziabili, la Regione si muoverebbe con proprie risorse considerando l’impianto strategico per la tanto agognata chiusura del ciclo dei rifiuti.

Alla commissione hanno partecipato anche il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, Rita Miglietta e Angela Valli, esponenti della giunta con delega rispettivamente a Urbanistica e Ambiente, e i dirigenti di settore, Maurizio Guido e Francesco Magnolo. Al primo cittadino la consigliera Poli Bortone ha chiesto se Palazzo Carafa sia mai stato informato dell'ipotesi che portava a località Sementello. Salvemini ha replicato con una cronologia: a 5 giorni dalla scadenza del bando (fissata al 16 marzo), i comuni dell'Aro Lecce 3 si sono riuniti e hanno dato all'amministrazione di Arnesano il mandato di attivarsi per fare la proposta progettuale. Lo stesso giorno i comuni dell'Aro Lecce 1 (il capoluogo non fa parte né dell'uno né dell'altro) hanno aderito all'iniziativa dell'Aro Lecce 3. Si arriva così al 14 marzo, giorno in cui la proposta viene trasmessa direttamente al ministero, scavalcando però Ager che era il soggetto abilitato a farlo. Nessuna comunicazione formale al Comune di Lecce, ma solo una telefonata del vice sindaco di Arnesano.

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