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In arrivo la terapia intensiva: un tassello in più del Polo pediatrico

Tria Corda ed Asl annunciano la novità in vista della realizzazione del polo: il posto di terapia sarà finanziato da Fondazione Mediolanum

LECCE – Il progetto del polo pediatrico salentino, con hub nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce e una rete di coordinamento tra tutte le pediatrie dei nosocomi salentini, è nei sogni del cassetto della Asl di Lecce da ormai quasi 5 anni. La sua approvazione all’interno del piano di riordino ospedaliero regionale (all’ultima versione datata febbraio 2017) fa ben sperare che i tempi per la fase esecutiva dei lavori si possano accorciare.

Per la verità si naviga a vista perché, contestuale alla realizzazione del polo pediatrico, è la riorganizzazione dei reparti nei vari presidi ospedalieri e la posa della prima pietra del Dea, la struttura che ospiterà il dipartimento di emergenza urgenza nell’ospedale leccese.

Proseguono però, nell’attesa di dettagli dalla Regione Puglia, le attività del comitato scientifico dell’associazione Tria Corda e dei gruppi di lavoro tecnici della Asl di Lecce, impegnati nel progetto: si è tornati a parlarne questa mattina nella sede del polo didattico di via Miglietta insieme al direttore generale Silvana Melli, al presidente dell’associazione  Tria Corda, Antonio Aguglia ed alla dottoressa Anna Annicchiarico  coordinatrice del Coremar, il coordinamento regionale malattie rare.

“Il riconoscimento, all’interno del piano di riordino ospedaliero, di questa struttura dedicata alla presa in carico dei pazienti più piccoli ha rappresentato una grande vittoria per noi – ha spiegato la dirigente Melli- : il progetto è già stato pianificato dal direttore sanitario Sanguedolce insieme al gruppo di lavoro ed in collaborazione con Triacorda che ha offerto un contributo finanziario per l’acquisto di un macchinario utile all’unità di terapia intensiva che si aggiunge ai macchinari già comprati dalla Asl per l’umanizzazione delle cure, tra cui la risonanza magnetica per i bambini”.

“La fase esecutiva del progetto è vincolata alla realizzazione del Dea; dopodiché potremo attivare in maniera scadenzata i vari trasferimenti – ha aggiunto il numero uno della Asl di Lecce -. La tempistica ed il cronoprogramma sono però oggetto di valutazione con i vertici della Regione Puglia: non possiamo essere frettolosi, intanto siamo partiti dall’individuazione degli spazi e qualche passo avanti è stato fatto mediante l’attivazione della Scap, l’ambulatorio di consulenza pediatrica realizzato in collaborazione con la pediatria di libera scelta che sarà attivato presso il Vito Fazzi ad inizio estate e funzionante il sabato e la domenica, nei giorni festivi e prefestivi”.

Il polo pediatrico, che sarà collocato nella palazzina attualmente occupata dal reparto malattie infettive e psichiatria, sarà un punto di riferimento fondamentale per l’intera area jonico salentina che comprende anche le province di Brindisi e Taranto. Il territorio si è trovato sguarnito di un centro di eccellenza capace di farsi carico dei piccoli pazienti e del loro percorso di cura a 360 gradi, comprensivo di una rete di emergenza urgenza e capace di abbattere gli alti indici di mobilità passiva extraregionale, pari ormai al 40 percento.

La sua importanza è decisiva, soprattutto se legata alla complessa situazione ambientale che sta determinando una vera emergenza sanitaria sul territorio: “50 anni di disattenzione nelle politiche ambientali del Salento hanno prodotto effetti temibili non soltanto legati al boom di neoplasie, ma anche alla comparsa di patologie rare nei bambini e malformazioni nei feti”, ha confermato la direttrice Melli.

Non a caso il Corem, il coordinamento regionale malattie rare, è intervenuto per integrarsi con questa progettualità decisa dalla Asl di Lecce. “I dati epidemiologici parlano chiaro. Nel Salento si contano 16 mila bambini malati e 8 mila patologie diverse: questo crea difficoltà importanti alle strutture sanitarie nell’assistenza alle malattie. Avvertiamo quindi il bisogno di creare una rete di professionisti che vadano a collaborare tra loro, nell’attesa di creare dei centri specializzati per la cura delle malattie rare all’interno delle varie Asl”, ha puntualizzato Anna Annicchiarico.

La realizzazione del polo pediatrico non impegna una voce di spesa autonoma all’interno del piano di riordino sanitario, ma godrà del contributo finanziario offerto dall’associazione Triacorda e della Fondazione Mediolanum nell'ambito del progetto "Stammi vicino": “Entro l’anno doneremo al Vito Fazzi una postazione di terapia intensiva pediatrica, fondamentale perché ne esiste solo una a Bari, e ci siamo fatti carico anche della formazione del personale medico che spetterà a due professionisti in arrivo dal Policlino Gemelli di Roma”, ha concluso Antonio Guglia.  

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