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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Vilipeso il tricolore durante il summit. I responsabilidisertano la prefettura

Dopo il gesto "estremo" di alcuni lavoratori durante la manifestazione di venerdì scorso, all'incontro riparatore sollecitato dal prefetto partecipano solo i sindacati: "Condanniamo chi fomenta la cultura della violenza"

 

LECCE - Durante il summit convocato in Prefettura con la deputazione salentina e le forze sociali per affrontare l’emergenza della copertura della cassa integrazione in deroga, è andata in scena la crisi nella sua versione più estrema. Durante le contestazioni che si consumavano in via XXV luglio, alcuni lavoratori hanno calpestato una bandiera dell’Italia nello sconcerto generale. Dure e trasversali gli interventi di condanna del gesto che costituisce un’ipotesi di reato, vilipendio al tricolore, con le dovute attenuati relative ad una condizione di pura disperazione che affligge centinaia di lavoratori rimasti senza lavoro.

In quella circostanza, il prefetto Giuliana Perrotta ha invitato i responsabili in prefettura, scrivendo loro una lettera aperta. Ma gli interessati hanno disertato l’appuntamento fissato per oggi. All’incontro hanno partecipato solo i referenti di tutte le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cobas, Usb, Fsi che si sono ritrovati nella sala dell’Unità Ritrovata

Il prefetto ha esposto che “il senso della convocazione dei lavoratori riguardava la possibilità di fare una riflessione condivisa sui valori fondanti il nostro ordinamento e che, qualora si fossero presentati, avrebbe consegnato loro una poesia di Corrado Alvaro “Un compagno”, la storia di soldati morti per la patria, di cui comunque è stata data lettura, e la spilla distribuita ai prefetti ed alle altre cariche Istituzionali per la commemorazione dei 150 anni dell’unità d’Italia”. Tali rilevanti simboli di unione rimarranno comunque a disposizione dei lavoratori nel caso in cui decidessero di aderire all’incontro con il prefetto.

Comunque, l’incontro con tutti i rappresentanti sindacali è stato proficuo e il rinnovato spirito di condivisione da parte di tutti dei valori della patria si è concretizzato nella sottoscrizione del seguente documento:  “I rappresentanti sindacali, pur riconoscendo lo stato di bisogno e di disperazione dei lavoratori in questo momento, siamo tutti concordi nel condannare qualsiasi gesto o espressione che vada contro i valori della nostra Costituzione ed i simboli della nostra patria. Ci impegniamo tutti a far sì che le legittime rivendicazioni dei lavoratori non si trasformino in atti che non appartengono alla cultura democratica ed alla tradizione della lotta sindacale in Italia. Pertanto condanniamo chi fomenta la cultura della violenza e dell’intolleranza”.

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