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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Capo di Leuca pronto a difendere il suo mare: i sindaci promettono le barricate

Sul lungomare di Santa Maria di Leuca una ventina circa tra sindaci e delegati hanno partecipato all'iniziativa promossa da Italia Nostra - Sud Salento: ribadita la netta opposizione alle ricerche di idrocarburi, autorizzate dal ministero dell'Ambiente

SANTA MARIA DI LEUCA (Castrignano del Capo) - Come è capitato a Sergio Blasi nelle vesti di consigliere regionale nell'aprile del 2014, oggi è stata la volta di Salvatore Capone, deputato. Sulle questioni ambientali la contestazione investe il Partito Democratico in quanto forza di governo, nazionale e regionale. Niente di trascendentale, in un caso e nell'altro, ma anzi la prova tangibile di cosa significhi chiedere conto ai propri rappresentanti nelle istituzioni.

Allora si parlava di opposizione al progetto di gasdotto Tap durante una marcia organizzata dagli attivisti e dall'amministrazione comunale di Melendugno a San Foca, nell'odierna occasione si discuteva invece di autorizzazioni per le prospezioni in mare alla ricerca di idrocarburi, per opporsi alle quali i sindaci dei Capo di Leuca si stanno mobilitando. 

Mercoledì  è in programma mercoledì a Policoro una manifestazione interregionale con la partecipazione dei governatori di Basilicata, Puglia e Calabria. E Michele Emiliano ha invitato i primi cittadini salentini ad unirsi all'iniziativa, in vista della quale Vincenzo Passaseo (Salve), Vincenzo De Nuccio (Patù), Anna Maria Rosafio (Castrignano del Capo) e Luca Durante (Morciano di Leuca) hanno sospeso lo sciopero della fame che avevano intrapreso mercoledì come plateale forma di protesta. 

I quattro, insieme a molti altri amministratori - da Tiggiano a Miggiano, da Gagliano del Capo e Ruffano, da Tricase a Corsano, da Acquarica del Capo ad Alessano passando per Parabita, Presicce, Ugento, Taurisano, Montesano Salentino e anche Novoli - sono saliti sul palco allestito da Italia Nostra - sezione Sud Salento per promettere ai propri concittadini di non lasciare nulla di intentato per fermare la ricerca di petrolio nelle acque di Ionio e Adriatico. Già la Provincia di Lecce, grazie all'ausilio tecnico dell'Università del Salento, aveva presentato delle osservazioni per affermare una netta contrarietà ai progetti presentati, ma il ministero dell'Ambiente ha tirato dritto concedento le autorizzazioni di fatto sdoganate con il decreto "Sblocca Italia".

Fu proprio dopo l'approvazione di quel provvedimento che alcuni giovani del Capo di Leuca decisero di formare il Comitato No Trivelle che nel corso dei mesi si è dato da fare con iniziative di informazione e di sensibilizzazione, anche nelle scuole. E oggi quei ragazzi hanno ricordato al parlamentare, già segretario provinciale del Pd, di non aver apprezzato il voto favorevole espresso al decreto. All'iniziativa di oggi hanno aderito numerosi esponenti politici di tutti gli schieramenti ed erano presenti delegazioni di Sinistra Ecologia e Libertà e di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale.

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