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Colacem, interrogazione parlamentare di Fratoianni. Lunedì tavolo Vis, ma “latita la Regione”

Il deputato e segretario di Sinistra Italiana ha chiesto lo stop degli impianti. Il 27 giugno, in Provincia, l’incontro per la Valutazione dell’impatto sanitario affidata all’Università di Bologna. Ma amministrazioni, associazioni e medici denunciano la mancata indicazione di un rappresentante di Aress

GALATINA –  Dopo il dossier approdato in Parlamento sul colosso Colacem spa, titolare anche del cementificio di Galatina, il deputato del gruppo “Liberi e uguali” Nicola Fratoianni presenta un’interrogazione. Ma non è la sola novità sul tema. Convocato infatti per lunedì prossimo, 27 giugno, il tavolo per la Vis, la Valutazione di impatto sanitario dell’impianto salentino. Quella della Vis costituisce una procedura finalizzata alla tutela della salute delle comunità esposte a eventuali impatti derivanti dalla presenza di grandi opere sul territorio.

Andiamo per gradi. Sul fronte nazionale, a supporto dell'istanza di audizione alla Commissione ambiente da parte dei comitati di Galatina, Gubbio e Sesto Campano (proposta alle deputate Alessia Rotta e Rossella Muroni, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Ambiente), è intervenuto il segretario nazionale di Sinistra Italiana. Fratoianni. Nella giornata di martedì scorso ha presentato l'interrogazione parlamentare, avanzando la richiesta dello stop degli impianti Colacem al ministro della Transizione e ministro della Salute per via dei danni sanitari e ambientali. È utile ricordare che l'intera zona del circondario galatinese è stata dichiarata "zona rossa" per l'incidenza di alcune patologie tumorali, soprattutto ai polmoni.

“Dal punto di vista ambientale i cementifici sono industrie insalubri di prima classe. L'Agenzia europea per l'ambiente ha indicato due in questione tra i più inquinanti dell'Unione europea. I timori delle popolazioni locali sono cresciuti in seguito al sequestro delle polveri eseguito dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia, ndr) di Lecce presso lo stabilimento di Galatina, che ha evidenziato caratterizzazioni insufficienti nella composizione dei rifiuti, così come indicato nella Ctu per Colacem Galatina e da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca  ambientale, ndr) per Sesto Campano. Laboratori accreditati hanno confermato la presenza di diossina nel latte materno e nella placenta umana ed elevata concentrazione di metalli pesanti nella vegetazione, nella falda e nel suolo”, si legge nel testo a firma di Fratoianni. Ma non è tutto.

Il deputato fa anche riferimento alla spinosa questione del Css, il Combustibile solido secondario. Nel forni degli stabilimenti Colacem, infatti, accanto al carbone viene anche effettuato il recupero di materiali attraverso il trattamento ad alte temperature di quel tipo di rifiuti.  “Secondo i comitati promotori del dossier, le iniziative normative promosse dai governi dal 2003 fino all'entrata in vigore dell'articolo 35 del decreto-legge 77 del 2021 (Decreto Semplificazioni), rispetto all'utilizzo dei Css (la gran parte dei rifiuti indifferenziati) negli impianti che operano recupero rifiuti, tra cui anche le cementerie, hanno favorito l'allentamento delle procedure autorizzative: i limiti di emissione di carbonio di un cementificio che brucia rifiuti sono oggi meno restrittivi di quelli di un inceneritore in netto contrasto, a parere dell'interrogante, con gli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni di carbonio e il recupero dei materiali scartati”, riporta nella sua interrogazione (nella foto accanto).IMG_7953(1)-2

Sul piano locale quella di lunedì 27 giugno partirà già come una giornata all’insegna del malcontento e delle polemiche: comitati, medici e amministratori lamentano la “latitanza” della Regione Puglia. In una nota sottoscritta in maniera congiunta da sindaci e associazioni dell’hinterland galatinese, infatti, viene sollecitata la nomina di un referente Aress, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale. Si tratta dell'ente incaricato alle valutazioni,  la cui presenza è quanto mai indispensabile “in quanto tale Agenzia è nata con lo scopo di monitorare costantemente il sistema sanitario regionale onde verificare l’adeguatezza dello stesso alle esigenze e alla tutela della salute dei cittadini pugliesi dando piena soddisfazione ai bisogni di salute della popolazione sia nella prevenzione che nella cura sanitaria”, scrivono i firmatari del documento.

Nello specifico si chiede che nel giorno della Vis, che sarà effettuata dall’Università di Bologna su richiesta del gruppo Colacem, possa appunto essere presente anche Aress a causa dell’incompatibilità del dirigente medico indicato in un primo momento. Nella missiva, indirizzata al Servizio politica di tutela ambientale e transizione ecologica della Provincia di Lecce, i firmatari si dicono in attesa  dunque di un nome alternativo di un esperto. La missiva è stata sottoscritta dai rappresentanti dei Comuni di Galatina, Soleto, Corigliano d’Otranto, Sogliano Cavour, Martano, dal Coordinamento civico ambiente e salute. E ancora, dalle associazioni Airsa, Italia nostra, Isde (Medici per l’ambiente), Sisped, Forum Amici del territorio e Noi Ambiente. Di seguito i nomi dei firmatari: Marcello Amante, Graziano Vantaggiato, Dina Manti, Giovanni Casarano, Alessandra Caragiuli, Elena Bitotti, Marcello Seclì, Sergio Mangia, Giovanni De Filippis, Gianfranco Pellegrino e Marcello D'Acquarica.
 

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