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Scuola nel polo oncologico a rischio chiusura. Il Pd interroga il governo

La presenza di un presidio scolastico, nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, ha permesso ai ragazzi affetti da gravi patologie di continuare a studiare. Bellanova e Capone chiedono che non venga tagliato per mere ragioni di bilancio

LECCE - La presenza di una scuola nei reparti di pediatria e di oncoematologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, non è solo un progetto concepito per sostenere la formazione dei bambini e dei ragazzi colpiti da gravissime patologie, ma è anche, e soprattutto, una forma di sostegno psicologico ed un aiuto di vitale importanza. Le ultime notizie parlano, però, della cancellazione del presidio scolastico presso il polo oncologico pediatrico.

Allarmati e preoccupati da questa prospettiva, questa mattina i parlamentari del Pd Teresa Bellanova e Salvatore Capone hanno presentato una interrogazione ai ministri dell’Istruzione e della Salute evidenziando, con forza, la necessità che “il progetto scuola in ospedale del nosocomio leccese non venga posta a repentaglio per esigenze di mero bilancio”. E ciò anche a fronte “dell’importantissimo ausilio che la stessa fornisce ai bambini e ai ragazzi degenti, non solo dal punto di vista formativo ed educativo, ma anche e soprattutto psicologico”.

Nell’interrogazione i due parlamentari ricostruiscono la storia de “la scuola in ospedale”, realizzatasi grazie ad un progetto dell’istituto comprensivo Scarambone di Lecce, capofila, e dall’istituto comprensivo Diaz-Alighieri di Lecce, approvato dall’ufficio scolastico regionale e provinciale, “e rivolto ai bambini e ai ragazzi che hanno potuto, per l’anno scolastico 2012-2013, continuare a studiare, accompagnati nel loro percorso formativo da tre insegnanti per la primaria, due docenti per la secondaria di primo grado e tre docenti per la secondaria di secondo grado”.

Ad aprile 2013, inoltre,  “i bambini e i ragazzi in virtù della ristrutturazione del III piano del polo oncologico, ad opera dell’associazione 'Per un sorriso in più' hanno usufruito di aule didattiche luminose, in cui dimenticare per qualche ora, la loro condizione di degenti, per ritornare ad essere solo alunni”.

“Una buona prassi con una valenza formativa e psicologica importantissima per i piccoli degenti, che rischia di essere seriamente offuscata - scrivono i due parlamentari -  per decisione del ministero della Pubblica istruzione relativa alla drastica riduzione di organico per la su citata sezione ospedaliera: dei tre insegnanti delle elementari ne rimarrà solo uno ed uno spezzone di 12 ore; per le medie, addirittura si parla di nessun docente titolare, ma solo di un inconsistente numero di ore. Sembrerebbero salve le cattedre della scuola secondaria di secondo grado, ma gli organici previsti non sono stati ancora pubblicati”.

A margine dell’interrogazione un commento: “Tutti noi abbiamo consapevolezza della complessa e difficile situazione economica che il nostro paese vive - sottolineano Teresa Bellanova e Salvatore Capone - , ma immaginare di poter fare economie recidendo legami vitali per bambini e adolescenti già così duramente colpiti, vanificando anche il lavoro generoso di scuole ed associazioni che si spendono per la qualità della vita in ospedale, rischia di produrre un danno dai costi altissimi, sproporzionati, verrebbe da dire, rispetto al risparmio che si produrrebbe con il taglio del progetto”.

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