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“Rinasce” l’ospedale di Gagliano del Capo: tornano gli interventi oculistici

Piccoli interventi oculistici, per ora, nella struttura “Daniele Romasi”. Ma in futuro non è escluso che le novità possano essere estese anche ad altri reparti

GAGLIANO DEL CAPO –  “Rinasce” l’ospedale di Gagliano del Capo. Nella sala operatoria del “Daniele Romasi” tornano infatti gli interventi chirurgici. Sono ricominciati oggi: quattro operazioni di Cataratta, perfettamente riusciti. Il coronamento di un lungo percorso con la determina regionale del 19 marzo scorso: l’ente barese ha infatti autorizzato l’esercizio e l’accreditamento istituzionale del Day service chirurgico nel presidio territoriale gaglianese.

Un “lavoro di squadra” che stamattina ha fatto il suo esordio in sala operatoria. Al fianco del responsabile chirurgo oftalmologo, Enrico Rotondo, due oftalmologi, Achille Frigino e Paola Luciana Calasso, la coordinatrice Maria Antonietta Preite, l’ortottista-assistente di Oftalmologia Annamaria Vallo, le infermiere strumentiste Angela Lacava e Anna Ercolani, l’assistente di sala. Antonella Nuccio.  Il servizio di Chirurgia oculistica consente di effettuare prestazioni chirurgiche ad alta tecnologia in regime ambulatoriale, principalmente interventi di Cataratta e di piccola chirurgia, con l'ambizione di sviluppare nel prossimo futuro anche progetti di approccio alle patologie vitreo-retiniche. “In tal modo – spiega il commissario straordinario Rodolfo Rollo, che ha voluto essere presente all’avvio ufficiale del nuovo servizio – l’azienda sanitaria riesce a offrire una risposta efficace ed efficiente alla domanda che proviene dal territorio ma, nello stesso tempo, alleggerisce la pressione sui presidi ospedalieri, sgravati da questo tipo di interventi chirurgici”. 

“Per il presidio ospedaliero – sottolinea – è davvero come tornare a nuova vita. Siamo partiti decentrando sul territorio prestazioni chirurgiche che, grazie alle nuove tecnologie e alle competenze degli operatori, possono essere realizzate in ambulatorio. E’ possibile farlo in Oculistica ma anche in altre branche, sfruttando fibre ottiche, ecografi e dispositivi medici che possono risolvere problematiche cliniche che prima richiedevano il ricovero. Un modello che potremo replicare per l’ortopedia, l’otorino e l’endoscopia. “Il reparto – aggiunge Rollo - così si apre al territorio e qui specialisti diversi si incontrano nella logica della continuità assistenziale: è una sperimentazione sul campo di nuovi modelli organizzativi, secondo la logica del reparto aperto. Lo si fa nel luogo più adatto, la sfida è integrare le competenze là dove servono, più vicino possibile al paziente, creando un percorso integrato dalla diagnosi alla terapia. Il valore aggiunto sta nella tecnologia e nelle professionalità che collaborano assieme, ottenendo il risultato di ridurre l’ospedalizzazione, ma anche i costi e disagi per il paziente”.

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