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Pdl e Io Sud ancora insieme? Vertice "cordiale" ma le posizioni sono distanti

Incontro tra ex alleati. Il movimento di Adriana Poli Bortone preme per una coalizione che azzeri i rapporti di forza esistenti, ma il partito di maggioranza non intende mettere in discussione nè il sindaco Perrone nè la sua leadership nello schieramento

LECCE - La prima notizia è che Pdl e Io Sud, dopo una lunga fase di interlocuizone politica a mezzo di sagaci comunicati stampa, sono tornati a sedersi intorno allo stesso tavolo. Protagonisti del "prodigio", Cosimo Gallo ed Erio Congedo per il partito di maggioranza relativa, Gerardo Filippo e Francesco Cazzella per il movimento che fa capo alla senatrice Adriana Poli Bortone. Che ufficialmente conferma la sua disponibilità a correre alle primarie del centrodestra, anche se più che la leadership, il problema sembra la premessa sostanziale, e cioè i rapporti di forza in una eventuale costituenda nuova stagione di feeling. 

"Abbiamo ribadito - ha dichiarato il segretario provinciale di Io Sud, Filippo - l’opinione che Lecce ha bisogno di un nuovo governo cittadino che nasca su basi politiche e programmatiche assolutamente diverse da quelle dell’attuale amministrazione e, di conseguenza, la nostra disponibilità a concorrere, con tutte le altre forze politiche moderate e i movimenti territoriali, alla costruzione di una nuova coalizione". Più semplicemente, quello che viene chiesto è un azzeramento, se non una sconfessione di quasi tutta la consiliatura caratterizzata, come si ricorderà, da una puntuale attribuzione di responsabilità da parte di Perrone sulla precedente amministrazione di tutte le più pesanti zavorre ai piedi della città: filobus, debito pubblico, palazzi giudiziari di via Brenta.

Al termine del vertice le parti hanno ribadito la volontà di proseguire autonome consultazioni, ciascuna dal proprio punto di vista, che dal punto di vista di Io Sud "costituiscono la prosecuzione di un percorso già avviato volto a favorire le più ampie convergenze attorno ad un progetto di città condiviso". Insomma, avanti tutta verso il rafforzamento del Terzo Polo, sempre più convinto dei propri mezzi e, di riflesso, della propria capacità contrattuale. Senza però recidere il filo del dialogo con il Pdl, secondo il paradigma dello schema nazionale. Il passo indietro di Berlusconi, infatti, rimette al centro dell'agenda politica la possibilità di nuovi equilibri interni ad un centrodestra "deberlusconizzato". Mani "nette" a Roma, ma anche in periferia, salvo accordi che in politica sono comunque sempre possibili.

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