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Islam, messaggio di pace. Firmato il protocollo d’intesa tra le comunità religiose

L’associazione Noi Salento e diverse comunità sul territorio hanno sottoscritto una “carta dei valori” con cui promuovono la pace e la carità, per favorire il dialogo culturale e religioso. Un modo efficace per far conoscere il vero Islam e combattere l’escalation di terrore

LECCE – Pietà e carità sono due valori in cui si compendia il concetto di “bene”: quello proposto dalla religione islamica che nulla ha che vedere con gli atti di terrore e la violenza cieca del cosiddetto estremismo. Dopo i terrificanti eventi accaduti a livello internazionale, la comunità islamica di Lecce ha scelto di reagire e ha chiamato a rapporto tutti i fedeli che sono sul territorio per ribadire che l’Islam non ha nulla a che fare con le guerre e con le presunte Jihad condotte in nome di Allah.

Il senso di questa religione, seconda al mondo per numero di seguaci, è riassunto in un verso del Corano che l’Imam Saifeddine Maaroufi, presidente dell’associazione “Nuova organizzazione islamica Salento” ha ricordato: “Aiutatevi l’un l’altro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella trasgressione”.

L’occasione è stata quella della sottoscrizione di un protocollo, cui hanno già aderito molte organizzazioni religiose salentine, che promuove una “Carta dei valori” islamica intesa in senso ecumenico, cioè come “dovere morale nei confronti del prossimo, della propria comunità e del paese ospitante”, ha chiarito l’Imam.

L’intesa ruota intorno al concetto di pace e rispetto ed è lontana da qualunque finalità politica: “Questa iniziativa è assolutamente indipendente da ogni tipo di influenza o affiliazione ad una organizzazione o movimento specifico – ha aggiunto Maaroufi  -. Il fine è quello di lavorare in stretta sinergia per promuovere il dialogo culturale e religioso e approfondire la reciproca conoscenza, per abbattere le barriere della diffidenza e costruire un futuro di pace”.

20151219_122609-2Il presupposto, alla base di questo protocollo d’intesa, è dunque il rifiuto di ogni forma di violenza ed estremismo ed il fine “la diffusione dei valori espressi nella carta internazionale dei diritti dell’uomo, che sono uguali e inalienabili e costituiscono il fondamento della libertà e della giustizia nel mondo”.

Molte organizzazioni hanno già aderito, direttamente o su delega: oltre alla già citata “Noi Salento” anche l’Associazione nazionale Italia Pakistan, la “Shabab per la cultura e lo sport di Spongano” e la Umat di Taranto. L’invito è aperto a tutte le altre organizzazioni che intendano aderire, purché realmente impegnate nella promozione dei valori di pace.

“In Italia manca un’intesa tra lo Stato e l’Islam perché non esiste un’unica associazione cui far riferimento – ha continuato l’Imam -; noi intendiamo raggiungere un’intesa tra tutte le organizzazioni islamiche perché riteniamo necessario uscire dalla reattività passiva delle persone rispetto agli eventi internazionali”. In altre parole, il protocollo mira ad anticipare e frenare l’attuale escalation di terrore, bloccandola sul nascere.

In che modo? “Informando ed educando le comunità, e soprattutto i più giovani, sui pericoli dell’estremismo e sul valore che Dio ha dato ad ogni anima. Lo ripetiamo: la legge islamica ordina di tutelare la fede e la vita umana, le uccisioni sono in totale contrasto con questa religione”, ha concluso Maaroufi.

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