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Giovedì, 25 Aprile 2024
Altro colpo di scena

Italexit senza pace in Puglia: dopo un mese passo indietro di Giorgio Pala

Il consigliere comunale leccese era stato nominato coordinatore regionale al posto di Mario Conca. Oggi la decisione di dimettersi dai ruoli nel partito di Paragone: “Zero democrazia interno e totale disorganizzazione sul territorio”

LECCE - Non c’è pace per Italexit in Puglia, la formazione politica del senatore ex Movimento Cinque Stelle, Gianluigi Paragone: a nemmeno un mese dalla nomina del nuovo coordinamento regionale con Giorgio Pala, che aveva preso il posto di Mario Conca, ecco un nuovo colpo di scena, col consigliere comunale leccese che si tira indietro, respinge l’ipotesi di una candidatura alle prossime politiche di settembre e si dimette dal ruolo ricoperto, insieme alle figure a lui collegate. 

Per usare una metafora sportiva, paragonando Italexit ad una squadra di calcio, si potrebbe parlare di due cambi della guida tecnica in un solo mese. E, in genere, restando sul calcio, una situazione simile non è il segnale di buona salute.

Uscendo, invece, dalla metafora, la sensazione è che la contesa politica che obbliga a superare il 3% stia già destabilizzando i quadri di un partito nato da poco e con qualche difficoltà a consolidarsi sui territori. Certo, a vedere quanto accade altrove, come nel caso di Carlo Calenda, che solo sei giorni fa aveva stretto un accordo federativo col Partito Democratico di Enrico Letta, per poi ritirarsi ieri comunicando la decisione di andare in solitaria, non c'è da sorprendersi dell'instabilità politica e dei personaggi che spesso la praticano; a maggior ragione, ricordando le tante incongruenze che in questi anni hanno attraversato tutti gli schieramenti, i "salti della quaglia" da un partito all'altro e le battaglie "tradite" da molti dei protagonisti della scena politica locale, regionale e nazionale. 

Tornando al caso di Italexit, lo strappo di Pala viene annunciato in una nota, in cui il consigliere comunale leccese, pur riconoscendosi nei temi programmatici promossi dalla formazione politica di Paragone (lotta al sistema, al “governo dei burocrati” e alla “dittatura europea”), parla di “zero democrazia interna”, di “totale disorganizzazione territoriale” ma soprattutto di “continui ingressi di personaggi della vecchia politica pur di superare a tutti i costi l’agognata soglia del 3% di sbarramento”.

“Dovevamo rifare la destra – spiega -, secondo le parole del senatore Paragone. Italexit è in realtà presto diventata una succursale del Movimento 5 Stelle, un rifugio per grillini cacciati o caduti in disgrazia, un amalgama di discutibili candidature sparse per tutta l’Italia”.

Dinanzi alla promessa di cambiare la politica “rapidamente disattesa”, Pala rifiuta la candidatura alla Camera dei Deputati, rassegnando le dimissioni dai ruoli nel partito. Segue le stesse sorti Tiziana Pastore, da poco nominata coordinatrice provinciale.

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