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Riforma del lavoro e costi della politica, le piazze per i referendum

In otto comuni del Salento l'Italia dei valori allestirà dei gazebo per la raccolta firme sui quesiti abrogativi su licenziamento, contratto nazionale, rimborso ai partiti e diaria per i parlamentari

 

LECCE – Fino alla fine di dicembre  è possibile firmare per quattro referendum abrogativi, due dei quali riguardano il lavoro. Il comitato promotore è composto da partiti, organizzazioni  sindacali e associazioni. Domani, domenica 14 ottobre, i gazebo dell’Italia dei valori saranno allestiti, secondo orari differenti, a Lecce in Piazza Sant’Oronzo (dalle 17 alle 22), a Galatina (Piazza San Pietro dalle 9 alle 21), ma anche nelle piazze centrali di Tuglie (9-21), Parabita(9-12), a Zollino (9-21), a Sannicola (9-13), ad Aradeo (9-13), a Nardò (9-13).

L’obiettivo, attraverso la cancellazione della norma del ministro Elsa Fornero, è quello di ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e abrogare l’articolo 8 dell’ultima finanziaria targata Berlusconi che ha cancellato di fatto il contratto nazionale delegando agli accordi aziendali molte questioni centrali come l’orario di lavoro, i contratti a termine, l’inquadramento aziendale.

 L’Italia dei valori, da sola, si è fatta promotrice anche di due altri quesiti sulla cosiddetta “casta” e sui costi della classe politica: Di Pietro e i suoi propongono di abolire il rimborso ai partiti cancellando ogni possibile trasferimento di soldi pubblici e la legge che ha istituito la diaria dei parlamentari, una somma di tremila e 500 euro al mese che rappresenta un’integrazione del compenso riconosciuto a deputati e senatori.

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