rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Taurisano

L’appello a Taurisano: “Non cancellare la storia di un paese”

Dubbi sulla pavimentazione in Piazza Castello, interessata da un progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana dell’area, per via del valore storico ed archeologico del sito. Il consigliere d’opposizione Rocca chiede tutele

TAURISANO – Perplessità sull’intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana dell’area di Piazza Castello, a Taurisano, approvato con delibera di giunta il 5 agosto 2010, per via del valore storico ed archeologico del sito. Ad evidenziarle è il consigliere comunale di Rifondazione comunista, Salvatore Antonio Rocca. Quest’ultimo ricorda come la Regione Puglia nelle “Norme per la rigenerazione urbana” del 29 luglio 2008 promuova la riqualificazione di parti di città e sistemi urbani, in coerenza con le strategie comunali ed intercomunali, finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani mediante strumenti di intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati interessati.

Considerato che l’intervento specifico per il comune di Taurisano riguardi la “riqualificazione e rigenerazione del sistema urbano dell’area di Piazza Castello, del parco urbano e dell’anfiteatro quali luoghi della cultura e degli eventi - Interventi di permeabilizzazione, arretramento aree a parcheggio, verde, arredo urbano e pubblica illuminazione”, Rocca ritiene che prima di effettuare i lavori occorra obbligatoriamente comprendere la storia del luogo posto in essere.

“Pertanto – precisa - è bene ricordare che nel 2005 vi è stata una relazione su una testata di cultura denominata Archeologia medievale, nel quale il professor Paul Arthur si esprimeva su una località archeologica sino al 2005 sconosciuta e ritrovata grazie al cantiere di metanizzazione; su tale località denominata Conca posta sulla provinciale Acquarica del Capo – Taurisano, l’Università del Salento si esprimeva: «In località Conca, lavori coordinati dalla Soprintendenza Archeologica hanno portato all’identificazione di un insediamento databile all’età alto medievale. Una fase di frequentazione in età tardo antica dello stesso sito è testimonianza dal rinvenimento di pochi frammenti di sigillata chiara C e D e di anfore africane. Tale località sembra potersi identificarsi con un piccolo villaggio di età bizantina, abbandonato intorno al periodo della conquista normanna del Salento, nella seconda metà dell’XI secolo, forse nell’ambito di una riorganizzazione fondiaria. È possibile che la popolazione sia stata spostata verso l’attuale centro di Taurisano, per formare il primo nucleo abitativo. Purtroppo non abbiamo ancora evidenze sull’effettivo periodo di formazione dell’abitato di Taurisano antecedente all’età angioina»”.

In data 18 febbraio 2010, da alcuni documenti tratti da archivi storici privati e da quello storico del Comune di Taurisano e pubblicati dallo stesso Rocca in un volume dal titolo “Documentazione storica sulle sedi comunali e assetto urbanistico di Taurisano, 1852 – 1883”, risulta che nel 1873 su regio decreto, furono demoliti l’antica porta d’ingresso del casale o del castello in prossimità dell’antica chiesa di Santa Lucia (dove il 23 gennaio 1990 furono trovate alcune tombe), la torre ottagonale della Sede Municipale (o sedile) ed alcuni caseggiati facenti parte del vecchio castello, per far nascere l’attuale Piazza Castello.

Nella pubblicazione, vi è una planimetria dell’antico quartiere del castello prima del suo sventramento, tutto ciò conferma ciò che era stato previsto dallo studio dell’Università del Salento ed in modo particolare da Paul Arthur: “Detto ciò – chiarisce - bisogna affermare che giuridicamente è stato introdotto l’obbligo di verifica archeologica per le opere pubbliche”. L’ente pubblico, dunque, è obbligato di verifica preventiva dell’interesse archeologico per i lavori pubblici che comportino nuova edificazione o scavi a quote diverse da quelle già impegnate da manufatti esistenti, in questo caso verranno effettuati degli scavi a quote diverse per permettere lo sbancamento dell’asfalto esistente e l’abbassamento di alcune quote per la realizzazione del massetto in calcestruzzo che servirà per la posa della pietra da pavimento.

Secondo Rocca, la Soprintendenza competente esaminerà il progetto e ravvisata “l’esistenza di un interesse archeologico” potrà richiedere l’avvio di specifiche indagini previste. Alla luce di quanto riportato, il consigliere racconta di aver accompagnato presso il dipartimento dei beni culturali dell’Università del Salento, l’assessore ai lavori pubblici William Maruccia, il quale dopo un colloquio con il prof. Paul Arthur ha compreso l’importanza di tali saggi di scavo archeologico da effettuarsi dalla stessa Università del Salento.

Lo stesso professore è stato invitato a Taurisano dove ha avuto un incontro presso l’ufficio dei Lavori pubblici del Comune ed, in seguito, ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto della situazione. Successivamente la maggioranza dell’amministrazione comunale non ha più tenuto opportuno effettuare tali scavi, nonostante sia stata avvisata della situazione l’architetto Sonia Strambaci, redattrice del progetto coordinato dall’ingegnere Roberto Calà, che aveva dato il suo consenso, confermato anche allo stesso Rocca.

“Da ciò che mi è stato detto dall’assessore ai lavori pubblici – dichiara -, in data 6 febbraio in una riunione con i comuni associati con il progetto è stato deciso di non effettuare alcuno scavo preventivo in modo particolare dall’Università del Salento, qualche furbacchione di turno ha addirittura affermato: ‘Se nel corso dei lavori viene fuori qualcosa, si vedrà, intanto i lavori saranno vigilati da un addetto della Soprintendenza di Ugento’. A questo punto bisogna affermare che vi è una planimetria del 1873 redatta dall’ingegnere Rocco Pasanisi in cui sono ben chiari i punti in cui vi sono dei resti archeologici”; “in Ugento – aggiunge – non vi è nessuno addetto della Soprintendenza in quato i funzionari di tale ente si trovano a Lecce, Taranto e Bari”.

“Non riesco a comprendere – conclude - come gli indirizzi politici amministrativi e l’autonomia dell’ente Comune di Taurisano venga sopraffatto da amministratori di altri comuni e da tecnici che non vogliono comprendere che loro non hanno alcun diritto di cancellare la storia di un paese; a questo punto chiedo che il Comune di Taurisano possa comprendere l’importanza di tale scavo e della relazione dell’Università del Salento, ma soprattutto che non si ancorino nel negare tutto ciò che viene proposto dall’opposizione semplicemente per una questione prima culturale e poi politica”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’appello a Taurisano: “Non cancellare la storia di un paese”

LeccePrima è in caricamento