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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Alliste

La Poli, il sindaco di Alliste e quella stanza contesa

La senatrice denuncia la privazione dell'ufficio ad un assessore di Io Sud, ma il sindaco non ci sta e precisa: "Notizia senza fondamento. Quella stanza non è di esclusiva proprietà di alcuno"

La senatrice Adriana Poli Bortone aveva definito questa campagna elettorale "inquietante", riportando tutta una serie di vicende, succedutesi nel tempo, che avrebbero manifestato un disegno di boicottaggio del suo movimento e della sua candidatura: "La nostra cacciata da palazzo - aveva dichiarato ieri nella conferenza stampa leccese - è stata l'epilogo di una situazione che già avevamo avuto sentore fosse in atto, a partire dal momento in cui abbiamo iniziato a compilare le liste elettorali. Poi l'allontanamento dal Comune di Lecce di tre assessori, l'azzeramento della giunta di Matino, la cacciata di Giuseppe Maroccia, vicesindaco di Surbo. E ancora, un nostro giovane assessore candidato, del Comune di Alliste, Francesco Cazzato, è stato privato della sua stanza a Palazzo comunale per fare posto ad una associazione" (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=14543). Ma è proprio su quest'ultimo caso, quello che vedrebbe protagonista Cazzato e la sua presunta privazione di una stanza comunale adibita ad ufficio assessorile, che si scatena la nuova polemica. A voler precisare la situazione, intervenendo e facendo sapere la sua, è il sindaco di Alliste, Antonio Ermenegildo Renna, che dichiara di aver appreso dalla stampa le denunce della Poli Bortone al Prefetto di Lecce "dei comportamenti discriminatori di varie amministrazioni comunali nei confronti di Amministratori candidati nella sua lista".

In merito alla vicenda Cazzato, Renna è netto: "Tale notizia è assolutamente priva di fondamento oltre che faziosamente inserita in un contesto politico di gravi accuse nei confronti di una forza politica che, a dire della Senatrice, starebbe mettendo in pratica un vero e proprio disegno teso ad allontanare dai palazzi comunali gli amministratori candidati con Io Sud. Nel caso di specie, il piccolo comune che rappresento, non dispone di uffici personali per gli amministratori. Anzi, la maggior parte dei dipendenti è costretta a dividere l'ufficio e, addirittura, anche alcuni dirigenti dividono il proprio ufficio con altri dipendenti".

Nessun intento persecutorio secondo Renna nella situazione denunciata dalla Poli: "La stanza in questione - prosegue -, assegnata all'inizio del mio mandato al Presidente del consiglio comunale, come si evince da apposita targa identificativa a lato della porta d'ingresso, per le attività istituzionali a cui lo stesso è preposto, non può considerarsi ‘di proprietà esclusiva' di nessuno, tanto meno di un assessore. Inoltre, la stanza in questione non è stata affidata ad un'associazione, come superficialmente e artatamente dichiarato dalla senatrice, bensì ad una ditta che gestisce i tributi minori comunali e che, per contratto, ha diritto ad un ufficio all'interno della struttura comunale. La stanza assegnata al Presidente del Consiglio era l'unica non impiegata per le attività d'ufficio, nonché la più consona per la dislocazione e, quindi, non ci sono stati intenti persecutori nella scelta della stessa, ma solo motivi di pubblica utilità".

Il sindaco di Alliste fa sapere di aver reso edotto sulla situazione anche il Prefetto. Poi aggiunge: "Non nascondo la delusione per le dichiarazioni rilasciate da chi, facendosi paladina di una falsa coerenza, si permette di lanciare accuse infondate su presupposti assolutamente inesistenti". Renna, quindi, svela un retroscena: "La mia amministrazione non ha bisogno di fare alcuna ‘epurazione politica', non sta discriminando od emarginando nessuno, anzi, chi adesso difende l'assessore Cazzato è la stessa persona che, solo qualche mese fa, insieme ad altri dirigenti di An, mi pregava di sostituirlo con altro consigliere del partito, in virtù di un accordo politico sottoscritto dalle parti e di cui tutta la componente politica di maggioranza era ed è al corrente. Accordo politico al quale, tra l'altro, non si è data esecuzione proprio per la disarmante presa di posizione dell'assessore in questione, il quale più volte ed in pubblico ha avuto modo di dichiarare che gli accordi politici non sono atti notarili e, pertanto, potevano essere considerati alla stregua della ‘carta straccia'!"

"In ogni caso - puntualizza ancora Renna -, le dichiarazioni rilasciate ieri dalla senatrice denotano un forte nervosismo politico della stessa, forse dettato dal voler a tutti i costi dimostrare una coerenza che non esiste. Per quanto mi riguarda continua il mio impegno e la mia coerenza con il centrodestra; d'altronde la mia fuoriuscita dall'Udc risale all'epoca della sospensione dal partito avvenuta nell'ottobre del 2007 quando ebbi a denunciare anche sugli organi di stampa l'incoerenza e le azioni di cannibalismo politico che venivano praticate dalla direzione provinciale del partito stesso".

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