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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

"La ventata di xenofobia in Italia non tocca Lecce"

ll presidente della Provincia Giovanni Pellegrino commenta i dati di uno studio presentato in prefettura: "La popolazione extracomunitara è in progressivo aumento, ma siamo fuori da ogni emergenza"

Lo studio è stato presentato ieri dal prefetto di Lecce Gianfranco Casilli. Il Salento, da quanto si evince, è una terra che ha retto abbastanza bene l'impatto con l'ondata migratoria degli ultimi anni. Gli stranieri presenti in provincia di Lecce hanno raggiunto un buon livello di inserimento nel tessuto economico-sociale, e questo, è stato spiegato, anche in virtù della naturale vocazione all'accoglienza delle popolazioni salentine. Oggi, il presidente della Provincia Giovanni Pellegrino torna sui quei dati, che riguardano il lavoro (dove fra le persone più qualificate, tra stranieri comunitari ed extracomunitari presenti in loco, vi sono le donne: molte diplomate, diverse anche le laureate; gli uomini puntano soprattutto sul commercio al dettaglio), facendo un distinguo fra quanto starebbe accadendo altrove, e quello che si evidenza a Lecce e nella sua provincia.

"Un'allarmante ventata di intolleranza e xenofobia attraversa l'Italia", dichiara Pellegrino. "In questo quadro complessivo, registro con soddisfazione i dati che emergono dallo studio di esperti di questa Provincia, del Comune di Lecce e della Camera di commercio, diffusi nella pubblicazione "Stranieri nel Salento" illustrata ieri dal prefetto Casilli. La popolazione degli extracomunitari anche nel Salento è in progressivo aumento - ricorda -, ma siamo fuori da ogni emergenza e in fase di progressiva integrazione. Un punto qualificante del mio programma elettorale si è quindi realizzato: fare in modo che il Salento continui ad essere terra di incontro, di dialogo e di pace".

"Il merito principale - dice il presidente della Provincia - è degli uomini e delle donne che vivono in questo territorio. Ma questa amministrazione ha indubbiamente contribuito al raggiungimento del complessivo risultato, lavorando soprattutto nell'elaborazione di una cultura di dialogo, conoscenza e accettazione della diversità e a questa coordinando le iniziative di altri settori e collaborando con altre istituzioni, tra cui il Comune capoluogo. Voglio, quindi, ringraziare quanti nell'amministrazione da me presieduta si sono impegnati nella realizzazione di questo rilevante obiettivo programmatico; in particolare, gli assessori Calò e Madaro e l'Istituto di culture mediterranee".

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