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La Provincia non ha fondi. E un gruppo di lavoratori occupa gli uffici della presidenza

I lavoratori che svolgono il servizio di bonifica e smaltimento dei rifiuti lungo le strade provinciali hanno inscenato la protesta al termine della riunione tra l'ente e Fp Cgil: la Provincia non ha più soldi per pagarli. L'occupazione continua

LECCE – Livello di tensione alle stelle all’interno dell’azienda Axa che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti: alcuni lavoratori, questa mattina, hanno occupato spontaneamente, e senza alcun preavviso, la sala attigua agli uffici della presidenza della Provincia di Lecce, all'interno di Palazzo Adorno.

Si tratta, nello specifico, di otto dipendenti che da ben 14 anni sono impegnati nel servizio di smaltimento e bonifica delle strade provinciali e che hanno inscenato la protesta al termine della riunione che si è tenuta in Provincia alla presenza dei lavoratori e del sindacato di categoria Funzione Pubblica Cgil.

L’incontro, infatti, non ha avuto un esito incoraggiante. Anzi. Dal confronto è emersa l'impossibilità, da parte dell'ente dei Palazzo dei Celestini, di prorogare ulteriormente il servizio per insufficienza di risorse economiche.

Peraltro, a stretto giro di posta, l’azienda ha fatto pervenire una nota che ha per oggetto le procedure di licenziamento collettivo, ma paventa la possibilità di ‘recuperare’ almeno tre lavoratori su otto. Axa ha comunicato, infatti,  di aver sottoscritto (proprio oggi) due contratti per attività di rimozione di materiale contenente amianto: ciò garantirebbe la prosecuzione del rapporto di lavoro per tre persone, a determinate condizioni (come il possesso dello specifico patentino di bonificatore amianto). La società ha quindi richiesto ai dipendenti la propria disponibilità e la documentazione che prova il possesso dei requisiti richiesti in virtù della legge 223 del ’91.

La risposta dei lavoratori e del sindacato non si è fatta attendere. Fp Cgil ha replicato, infatti, sottolineando come le procedure della suddetta legge debbano concludersi, necessariamente, dinanzi al responsabile del servizio Formazione e Lavoro della Provincia. Nulla si potrebbe fare, quindi, prima di una convocazione da parte dell’ufficio competente dell’ente provinciale. 

Altrettanto dura è stata la posizione rispetto alla proposta dell’azienda, considerata addirittura “strumentale” in virtù di una presunta “mancanza di tempestività”: il sindacato, quindi, ha diffidato Axa dal modificare in qualunque forma i rapporti di lavoro e gli stessi dipendenti, affiancati dei referenti di Fp Cgil, hanno annunciato di voler proseguire la loro protesta pacifica, continuando ad occupare la sala della sede provinciale.

Almeno sino a quando non riceveranno risposte certe riguardo al loro futuro, e soluzioni alternative all’unica prospettiva del licenziamento. L’allarme sociale è scattato: gli otto lavoratori, di età media 50 anni, con altrettante famiglie a carico, già da domani potrebbero non avere più alcuna prospettiva.

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