rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Melendugno

Le rassicurazioni di Tap : "Per il territorio 290 milioni di euro e soldi contro l'erosione"

Dopo le polemiche politiche, l'azienda tiene a precisare la propria versione sull'audizione nella X Commissione del Senato: "Il gasdotto avrà impatti positivi sui livelli occupazionali locali, come dimostra un approfondito studio di Nomisma Energia"

ROMA – Se il Movimento Cinque Stelle trova insoddisfacenti le risposte fornite dall’ingegner Gianpaolo Russo, per conto della società Tap, e lancia un atto d’accusa al Pd, quello di far passare il gasdotto in silenzio e senza il coinvolgimento dei cittadini, il gruppo che sta portando avanti il progetto per l’infrastruttura che serberebbe destinata a sbucare nei pressi della marina di San Foca, dopo l’audizione del 30 luglio presso la X Commissione Industria, commercio e turismo del Senato, rilancia e, in un ampio comunicato, precisa “alcuni punti che considera essenziali per riportare il dibattito in un quadro di trasparenza, chiarezza e veridicità”. Chiarendo: il gasdotto dovrebbe portare una ricaduta di quasi 300 milioni di euro nella sola fase della realizzazione.

E, dunque, la Trans Adriatic Pipeline, colosso partecipato dalla britannica Bp (20 per cento) e da Socar (20 per cento), e ancora da Fluxys (16 per cento), Total (10 per cento), E.On (9 per cento) e Axpo (5 per cento), sostiene di aver condotto “uno studio scrupoloso di valutazione dell’area di Brindisi al fine di verificare se fosse possibile individuare una localizzazione per l’approdo del gasdotto prima di optare per la soluzione che vede coinvolta l’area del comune di Melendugno”. Questo, a scanso d’equivoci, almeno sotto il proprio punto di vista, dopo i ripetuti mal di pancia di attivisti locali.  

Proprio per quanto riguarda la zona di Brindisi, “sono state escluse per motivi di natura tecnica e ambientale, ben quattro macrorotte di approdo, una delle quali presso l’area del Petrolchimico. Lo studio sulle alternative alla rotta base individuata – precisa Tap - farà parte delle documentazione di Via che verrà presentata a settembre. Quest’attività ha implicato la realizzazione di oltre duecento incontri di natura tecnica e amministrativa con tutti gli interlocutori coinvolti, a vario titolo, nella realizzazione dell’infrastruttura, colloqui del cui svolgimento rimane testimonianza negli altrettanti verbali che l’azienda, per propria policy interna, ha prodotto e che rimangono agli atti dell’attività di continuo confronto posta in essere sin dall’avvio del progetto. Gli esperti della società hanno condotto studi approfonditi sui percorsi alternativi, i punti di approdo e i metodi di costruzione, e hanno sempre lavorato a stretto contatto con le autorità e comunità locali”.

Nel corso dell’audizione, poi, Tap sottolinea come Russo abbia “tenuto a specificare che l’ipotesi di spostare il punto di approdo del gasdotto verso le coste salentine” sia “stato promosso in passato da vari sindaci della zona interessata dal passaggio del gasdotto. All’epoca, dopo l’approfondimento tecnico condotto su Brindisi, il confronto con le amministrazioni locali salentine era stato decisamente costruttivo e chiari erano stati i segnali di interesse di quelle amministrazioni a ragionare e condividere con Tap una scelta”. E per quanto riguarda le entrate fiscali, si è deciso per una questione di concentrazione di benefici,  di convogliarle in un'unica municipalità, quella di Melendugno.

L’azienda, inoltre, tiene a precisare di non essersi mai sottratta al dialogo, e di aver raccolto e dibattuto “attraverso argomentazioni reali basate su dati oggettivi e riscontrabili, opinioni e punti di vista anche divergenti su questa importante infrastruttura, aprendosi al confronto a tutti i livelli, con particolare riferimento alle comunità locali. Solo da ottobre sono infatti centinaia gli incontri che il dottor Russo ha fatto sul territorio al quale si devono aggiungere gli incontri fatti dai tecnici per lo studio e la progettazione del miglior percorso possibile e sostenibile”.  

“A fronte di un fitto calendario di incontri avuti con le principali associazioni ambientaliste locali e nazionali riconosciute come tali e con diversi interlocutori tra cui operatori turistici ed economici – prosegue la nota -, la società Tap ha proposto di impegnarsi ad erogare un contributo pari a 5 milioni di euro destinati allo studio e alla definizione di possibili azioni di intervento per fronteggiare il grave fenomeno dell’erosione delle coste che affligge le coste del Salento e che tanto danno sta arrecando al settore turistico”.

“Lo studio – prosegue - , che verrebbe affidato alla competenza scientifica dei ricercatori del Politecnico di Bari e dell’Università del Salento, andrebbe ad inserirsi nel piano comunale delle coste nel quadro di una convenzione con gli enti locali interessati”. Al vaglio pure la possibilità di “destinare il finanziamento anche a tutela di altri bisogni espressi dalle comunità locali e comunque a beneficio dello sviluppo sociale ed ambientale del territorio”. 

Secondo l’azienda, insomma, “la realizzazione del gasdotto avrà impatti positivi sui livelli occupazionali locali, come dimostra un approfondito studio di Nomisma Energia, sia in fase di costruzione che di esercizio dell’opera, con un effetto totale per la Puglia diretto, indiretto e indotto, di 290 milioni di euro l'anno e 2mila 170 posti di lavoro l'anno nella sola fase realizzativa, che comincerà nel 2015 fino al 2018, mentre in cinquant'anni di operatività il contributo totale stimato di Tap sarà di altri 380 milioni di euro”.

La società annuncia anche di aver già avviato “una procedura per il coinvolgimento delle imprese locali in una fase di pre-qualificazione tecnica che permetta loro di prepararsi per partecipare alle gare di appalto, a condizione che siano in possesso delle capacità e dell'esperienza necessarie per eseguire i lavori in linea con gli standard di qualità accettati a livello internazionale”. E “sull’esclusione del rischio incidenti e sui vantaggi che potranno esserci, grazie a logiche concorrenziali, nella  bolletta dei consumatori sono stati messi a disposizione dati, studi e fornite puntuali risposte anche nella documentazione depositata e consultabile online sul sito della X Commissione Industria, commercio e turismo del Senato”.

Nello specifico, il progetto prevede il trasporto di gas naturale dal giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan verso i mercati europei. Il gasdotto attraverserà Grecia, Albania e Mare Adriatico, per riemergere nel Sud Italia. L’infrastruttura, progettata per aumentare la capacità da 10 a 20 miliardi di metri cubi annui, aprirà il cosiddetto Corridoio Sud del Gas.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le rassicurazioni di Tap : "Per il territorio 290 milioni di euro e soldi contro l'erosione"

LeccePrima è in caricamento