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I parlamentari del Pd: "Ex Bat, contro quest'imbroglio intervenga il ministero"

Sul caso Bat in queste ore dalle file del Pd si alzano le voci dei parlamentari Teresa Bellanova e Salvatore Capone. I quali annunciando di voler interpellare subito il ministero dello Sviluppo economico. "Fatti già denunciati in tempi non sospetti"

LECCE – Sul caso Bat in queste ore dalle file del Pd si alzano le voci dei parlamentari Teresa Bellanova e Salvatore Capone. I quali annunciando di voler interpellare subito il ministero dello Sviluppo economico. “Avevamo avuto purtroppo ragione. Non di riconversione si stava trattando, ma di una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori, mascherata da ristrutturazione del processo produttivo”, dice Teresa Bellanova.  La quale aggiunge: “Avevamo fatto presente questo rischio in tempi non sospetti, fin dall’accordo siglato nel febbraio 2010 presso il Mise”. 

“Adesso, dopo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto la IP Korus, la notizia che anche l’ultima delle tre aziende, la Jacobucci, marci verso la richiesta di altra cassa integrazione accedendo così ad ulteriori risorse pubbliche, denuncia in tutto e per tutto la falsità di quell’accordo. Soprattutto, denuncia l’assurdo di una multinazionale che, pur producendo utili, decide di sospendere la produzione in Italia”.

“In questi anni - prosegue la parlamentare - si è consumato un vero e proprio omicidio produttivo, sottraendo al Salento lavoro, ricchezza, sviluppo. Il tutto per compiere una operazione di delocalizzazione utile solo ad una impresa la cui unica ed evidente preoccupazione era quella di produrre laddove il costo del lavoro è minore. E questo nella distrazione totale di tanti, se evidentemente le grida di allarme non sono state colte per tempo”.

“Il fallimento del processo di riconversione”, conclude Teresa Bellanova, “azzera praticamente del tutto quanto convenuto nel 2010. Ora si tratta di chiedere con urgenza la convocazione di un tavolo con tutti i soggetti, privati e istituzionali, coinvolti nell’accordo per comprendere lo stato dell’arte del processo di riconversione. Soprattutto per avere certezza sulla sorte dei lavoratori coinvolti, centinaia e centinaia di famiglie lasciate sole nella loro disperazione. E’ quanto ho già fatto presente al ministro dello Sviluppo economico in una lettera, anche se di questo intendo nuovamente investire il Parlamento, con una interrogazione che sarà depositata giovedì prossimo. I lavoratori e il Salento hanno tutto il diritto di avere le risposte che cercano”. 

Sulla stessa falsariga anche Salvatore Capone: “La vicenda ex Bat deve essere affrontata da un tavolo promosso presso il ministero dello Sviluppo economico, lo stesso dove si siglò l'accordo di riconversione produttiva nel 2010. E deve essere un tavolo dove si gioca a carte scoperte, senza finzioni e senza imbrogli".

Capone sottolinea l’urgenza di fare chiarezza sul processo di riconversione delle aziende coinvolte. "L'intera vicenda è allucinante e ha dell'incredibile che un società in piena attività, e con bilanci più che in attivo, smantelli la produzione nel nostro paese, lasciando per strada centinaia e centinaia di famiglie, in balia di una riconversione inesistente. E' necessario che il ministero dello Sviluppo economico, e il Governo, si facciano garanti di un tavolo con tutti i soggetti protagonisti della vicenda, ricevendo risposte chiare e inequivoche sul processo di riconversione. Risposte che i lavoratori e il territorio, a giusta ragione, pretendono e che devono essere date".

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