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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ecotassa. Blasi incolpa "gli uomini di Fitto". Perrone: "In Regione ci sei tu"

Sempre più acceso il dibattito in Puglia. E ci si scarica le responsabilità a distanza. Il segretario del Pd accusa il centrodestra di aver occupato posti nell'Ato "senza realizzare impianti di compostaggio". Il sindaco di Lecce replica: "Piano approvato da voi in estremo ritardo

LECCE – “Non ci sarà alcun rinvio dell'entrata in vigore dell'ecotassa”, ha ribadito nei giorni scorsi, a Bari, il presidente regionale Nichi Vendola, nonostante il pressing interno alla maggioranza (Pd) ed esterno (Forza Italia). Data confermata; 1° gennaio 2014, sempre che il Consiglio regionale non si esprima diversamente sulla manovra finanziaria nelle prossime sedute.

Ecotassa sì, ecotassa no. Nel tormentone di questi giorni, il consigliere regionale e segretario del Pd, Sergio Blasi, ha ribadito sabato scorso la necessità di un posticipo, sostenendo come non sia possibile “scaricare le inefficienze di sindaci e presidenti di Ato sulle spalle dei cittadini”. Ed ha chiesto che “si discuta nella riunione di maggioranza e si arrivi a una soluzione di equilibrio che non penalizzi i cittadini incolpevoli”. A dire di Blasi, sarebbero ben pronti a differenziare, ma solo “se messi nelle condizioni”.

Blasi è andato però oltre, ed ha stuzzicato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Il primo cittadino, in una lettera a Vendola ha sostenuto che l’ecotassa peserà sulla città per 1,2 milioni di euro, invocando una proroga di un anno e adducendo, fra le argomentazioni, il “pesante ritardo con cui la Regione, solo nel novembre scorso e dopo anni di inerzia, ha approvato il Piano dei rifiuti”.  A dire di Perrone, ciò avrebbe comportato una “filiera dello smaltimento dei rifiuti assolutamente incompleta” nella maggior parte dei comuni pugliesi.

Ma secondo Blasi pesanti responsabilità sarebbero proprio del centrodestra nel Salento. “Uomini di Fitto e suoi ex assessori sono stati a capo delle Ato per lunghi anni senza riuscire a realizzare un solo impianto di compostaggio”, ha accusato. “Quindi mi pare addirittura ridicolo e poco rispettoso dei cittadini scaricare, come in verità è solito fare Perrone, sulla Regione Puglia il fallimento dei suoi colleghi di partito”. E ricorda come oggi “lo stesso Perrone” si trovi “alla guida dell’Ato salentina. Sbrigativo e perentorio il suo invito a “darsi da fare per chiudere il ciclo dei rifiuti invece di traccheggiare lamentandosi come se non avesse lui stesso responsabilità in prima persona”.

Perrone ovviamente non ci sta e questa mattina – a margine del Consiglio comunale - passa al contrattacco: “Solitamente e consapevolmente estraneo al dibattito che riguarda i pugliesi, a Sergio Blasi viene chiesto dai sindaci del Pd contrari all'ecotassa di battere un colpo. Risultato? Una presa di posizione senza né capo, né coda”.

Per il sindaco di Lecce Blasi di starebbe facendo “trasportare dall'improvvisazione, senza capire di cosa si sta parlando”, in merito alle “responsabilità degli uomini di Fitto e di Perrone”.

“Certamente”, replica con tono sardonico il sindaco. “Secondo il segretario, la colpa non è mica della Regione Puglia, al governo da nove anni con Blasi consigliere da quattro, che ha approvato soltanto lo scorso novembre, dopo un ritardo di anni, il Piano dei rifiuti”.

“Un piano – agiunge Perrone - votato dallo stesso segretario del Pd, ma che evidentemente non ha saputo leggere, visto che fissa il livello di raccolta differenziata al 65 per cento da raggiungere solo nel 2015. Ovviamente nel 2015, perché nello stesso piano si prende atto proprio dei ritardi imputabili alla Regione”.

“Sempre secondo il consigliere del Pd, non è di certo responsabilità della Regione Puglia se gli impianti utili a chiudere il ciclo dei rifiuti non sono stati realizzati perché le risorse dei pugliesi gestite dalla Regione, risorse europee del Po 2006-2013, sono state messe a disposizione dei territori, solo a parole, alla fine della scorsa estate e se, chissà per quanto, resteremo in attesa di quelle della programmazione 2014-2020 per ultimarlo”.

Perrone replica dunque a Blasi sostenendo che non stia proteggendo in modo adeguato i cittadini “dai rischi che il governo regionale sta facendo correre loro”. E conclude: “Giudicheranno i pugliesi le parole che pronuncerà, cosa farà e come voterà nei prossimi giorni, quando il consiglio regionale sarà chiamato a discutere del Bilancio” e di questa tassa che definisce “ingiustissima”. 

Ecotassa: Anci Puglia ribadisce richiesta rinvio a 2015

Proprio oggi, intanto, Anci Puglia ribadisce alla Regione la richiesta di proroga dell’entrata in vigore dell’ecotassa al prossimo gennaio 2015. "Esiste un evidente e reale problema di chiusura del ciclo rifiuti in Puglia, il mancato  raggiungimento degli obbiettivi di raccolta differenziata è un problema grave che Comuni e Regione devono affrontare e risolvere insieme, prendendosi le proprie responsabilità, ma senza ulteriori aggravi di costi per i cittadini", scrive l'Associazione nazionale dei comuni italiani.

"Dal confronto tra i Comuni pugliesi dello scorso 7 ottobre è emersa chiara la posizione dei sindaci per una proroga del tributo, in attesa del completamento della dotazione impiantistica regionale, in considerazione del recente riordino della governance del settore rifiuti (Legge regionale sui servizi pubblici locali 20 agosto 2012) e del ritardo nell’approvazione del Piano regionale gestione rifiuti urbani (16 ottobre 2013)".

La proposta, dunque, è "quella di un rinvio dell’ecotassa al gennaio 2015 e di previsione di un meccanismo di gradualità per premiare i comuni virtuosi, dando allo stesso tempo possibilità di allinearsi a quelli in ritardo sul fronte della raccolta differenziata. Inoltre, resta fondamentale il completamento degli impianti sul territorio e il rafforzamento della proprietà pubblica degli stessi, anche per consentire a Comuni e Regione, di arrivare insieme a individuare un livello di costi standard del servizio complessivo nella regione".

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