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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Cancer plan, in Europa passa la linea del buonsenso: il vino è salvo

Soddisfazione di europarlamentari salentini e rappresentati istituzionali. Si correva il rischio di un'equiparazione alle sigarette e del divieto per i produttori di sponsorizzazioni

LECCE – E ora si può festeggiare. Brindando con un buon bicchiere di vino. Nessun bollino nero su uno dei prodotti per eccellenza del made in Italy nel mondo. A Strasburgo, sul Cancer plan, è passata la linea del buonsenso. Ed è proprio il termine buonsenso quello più utilizzato in queste ore da politici e associazioni imprenditoriali. Nel Salento (e non solo, ovviamente) la semplice idea che potesse passasse una linea incentrata sul fatto che il vino fosse equiparato alle sigarette nelle misure di avvertimento sulle etichette, così come che sorgesse un divieto di sponsorizzazioni sportive da parte delle aziende produttrici, aveva tolto il sonno a più di qualcuno, negli ultimi mesi.  

E, invece, nell’Europarlamento sono passati gli emendamenti presentati da tre parlamentari europei, uno di un francese, uno di un tedesco e l’altro proprio di un salentino, il deputato Paolo De Castro. Tutti di diversa estrazione politica, ricorda oggi il presidente della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci, quasi a dimostrare che la contrarietà alle norme che avrebbero penalizzato il consumo di vino, è stata trasversale.

"Ha prevalso il buonsenso"

Per il senatore Dario Stefàno, presidente della Commissione politiche dell’Unione europea di Palazzo Madama “si tratta dell’affermazione della ragione e del buonsenso sull’ideologia e sul fanatismo. È, semplicemente, la vittoria della storia e della tradizione della nostra cultura, è una nostra vittoria. Il Parlamento europeo – ricorda - ha inteso sottolineare la differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche, così come ha ribadito che non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”.

Entusiasta per il risultato anche l’europarlamentare Andrea Caroppo. “Al Parlamento europeo sono passate le proposte di Forza Italia – commenta -: dal testo della relazione per la lotta contro il cancro è stata rimossa la assurda previsione di etichette sulle bottiglie di vino e di birra che avrebbero solo danneggiato la nostra economia e il nostro stile di vita, ed è stata invece inserita la fondamentale distinzione tra abuso e uso di bevande alcoliche”.

Raffaele Fitto Strasburgo-2Di “battaglia vinta” parla anche Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo dei Conservatori europei (Ecr) e capodelegazione di Fratelli d’Italia, secondo il quale è stato “evitato che, strumentalizzando il tema della lotta contro il cancro, sul quale ribadiamo fortemente il nostro impegno, si verificasse, senza alcun fondamento scientifico, un vero e proprio tentativo di demonizzare le bevande alcoliche, a cominciare dal vino. Il nostro contributo è stato fondamentale per modificare la proposta iniziale riconoscendo la differenza tra abuso e consumo nocivo di alcol rispetto ad un uso moderato e consapevole, eliminando il tentativo di imporre sistemi di etichettatura fuorvianti, ed evitando che le imprese del settore vengano escluse dalla sponsorizzazione di importanti eventi come quelli sportivi”.

L’europarlamentare Mario Furore, sostenendo che “passano gli emendamenti cofirmati e fortemente sostenuti da noi del Movimento 5 Stelle”, ricorda che “l’Italia è leader mondiale nella produzione di vino che dà lavoro da Nord al Sud a oltre 1 milione di persone, avevamo il dovere di difendere un settore nel quale l’Italia eccelle, e ci siamo riusciti nonostante le resistenze e le divisioni in altri gruppi. Sacrosanta la lotta al cancro, e proprio per preservare la salute che lottiamo per una informazione corretta dei consumatori. È una prima vittoria ma non ci fermiamo – prosegue -: stop alla caccia alle streghe contro il Made in Italy da lobby e interessi diversi”.

"Ma non abbassiamo la guardia"

“E’ un ottimo risultato per il vino italiano, e salentino in particolare”, commenta oggi il presidente della Camera di commercio salentina, Mario Vadrucci. “Sono state scongiurate norme che avrebbero penalizzato notevolmente l’attività delle aziende salentine, e annullato millenni di cultura del vino, che fa parte della storia della nostra terra”. Ringraziando i parlamentari salentini Caroppo, Fitto e De Castro e il senatore Stefàno, Vadrucci ricorda il lavoro svolto dalla stessa Camera di commercio di Lecce “per fornire ai rappresentanti italiani nel Parlamento europeo qualche elemento in più a sostegno del vino italiano”.

Foto Mario Vadrucci-4

“Qualche anno fa, infatti – spiega -, il Multilab della Camera di commercio di Lecce, allora presieduto da Antonio Schipa, direttore di Confesercenti Lecce, e attuale consigliere della Camera, e l’Università del Salento, con il professor Michele Maffia, portarono a termine un progetto che permise di certificare la presenza nei vini rossi del Salento, soprattutto nel Negroamaro, di una rilevante quantità di molecole bioattive, soprattutto resvelatrolo, che ha una funzione antiossidante, e antitumorale, nel senso che previene l’insorgenza dei tumori e inibisce processi metastatizzanti. Praticamente lo studio, allora pubblicato su Cancer Letters certificava tutto il contrario di quanto il Cancer plan, che stava per essere adottato dal Parlamento Europeo, prevedesse. Sta ora alle aziende salentine continuare a produrre, puntando sulla qualità, per confermare la bontà dell’uso moderato e responsabile del vino, per le fortune delle nostre produzioni in tutto il mondo”.

Dal canto loro, il presidente reggente di Confindustria Lecce, Nicola Delle Donne e il presidente della Sezione industrie alimentari, Cesare Spinelli, invitano a non abbassare la guardia. “È come aver vinto una battaglia in una guerra ancora lunga a difesa del nostro territorio, delle sue produzioni agricole ed alimentari e di uno stile di vita sano tipico della cultura mediterranea”, ammoniscono.  “Nei prossimi mesi – aggiungono, a tale proposito - monitoreremo le attività del Parlamento europeo in merito al Cancer plan, per contribuire ad arginare ogni rischio di derive pericolose che possano in qualche modo coinvolgere i prodotti alimentari italiani e la cultura, la storia, lo stesso turismo ad essi legato”.

“L’impegno per la prevenzione del cancro e l’abuso di alcol tra i minori è proposito pregevole e meritorio, che però non deve in alcun modo pesare sulla reputazione qualitativa dei nostri prodotti. Si sente già parlare di nuovi regimi fiscali per l’alcol e, in un momento critico come quello attuale – concludono -, sarebbe davvero un colpo al cuore per le produzioni di qualità italiane che contribuirà ad innescare inevitabilmente un perverso meccanismo di lievitazione incontrollata dei prezzi, a cui, purtroppo, stiamo già assistendo”.

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