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"Nuovo Pug, favoriremo investimenti e diversificazione nel centro storico"

Carlo Salvemini vede uno sbilanciamento verso le attività food ed è pronto a una svolta decisa. "Idee dal confronto con i leccesi"

LECCE – Carlo Salvemini n’è convinto: c’è una maggioranza silenziosa che chiede una svolta per il centro storico e lui promette un rinnovamento radicale, che potrebbe suonare epocale. Nel solco di una fruizione più aperta dei luoghi per i residenti e guardando il borgo antico anche con l’occhio del turista. Al momento, infatti, l’ex sindaco, fresco di ricandidatura, rileva uno sbilanciamento verso le attività food. Per cui, è pronto a ritoccare in maniera profonda il Piano urbanistico generale.  

“Nel nuovo Pug – spiega Salvemini, di rientro da una delle sue passeggiate per confrontarsi con i leccesi - ci occuperemo di favorire gli investimenti e la diversificazione dell’offerta commerciale nel centro storico, oggi caratterizzata da eccessiva concentrazione di attività food”. Questo, aggiunge, “nel rispetto del valore storico monumentale degli immobili”.

Ma come? “Agevolando i cambi di destinazione d’uso per edifici oggi inutilizzabili, ad esempio da residenziale a commerciale nei piani terra; offrendo ai commercianti che vivono nell'incertezza della natura della propria licenza una possibilità di riconversione, nell'osservanza delle norme igieniche ed urbanistiche e delle esigenze dei residenti, superando così la questione di negozi di vicinato che operano come pubblici esercizi”. “Il nostro obiettivo – sottolinea - è un centro storico che sia un quartiere della città, vivo a tutte le ore e integrato con le esigenze di quanti lo abitano: residenti, lavoratori del terziario, turisti e visitatori”.

L’idea, che Salvemini sembra davvero intenzionato a portare avanti, qualora gli fosse rinnovata la fiducia, nasce da un dialogo continuo con i leccesi. “Da mesi percorro le vie della città a piedi, mi fermo a parlare con i cittadini, entro in tutti gli esercizi commerciali. Lo faccio anche per avere contezza degli umori, delle esigenze, delle critiche e delle aspettative della città, oltre le impressioni o il dibattito trasferito sui media e social”. E così prosegue: “Dopo due giornate trascorse per le vie del centro a conversare con residenti e commercianti, ho avuto ulteriore conferma della pluralità di opinioni, valutazioni, giudizi, che animano quanti vivono e lavorano nella città storica”.

Nel corso di queste camminate, Salvemini spiega di aver raccolto commenti sui provvedimenti assunti nei diciotto mesi di governo e sulle richieste in prospettiva futura, rispetto a nuovi bisogni e necessità. Ed è arrivato a una conclusione: “Ho compreso, una volta in più, quanto spesso le critiche di pochi facciano più rumore degli apprezzamenti silenziosi di molti. Ho ascoltato e raccolto nuovi suggerimenti, fornito i dovuti chiarimenti su quanto fatto e quanto è ancora in cantiere su più fronti: allargamento dell’isola pedonale, aggiornamento del regolamento della zona a traffico limitato, regole su arredi dehors e occupazione suolo pubblico, programmazione urbanistica e commerciale”.

Una delle più caratteristiche arterie della Lecce storica è presa come esempio della visione. “Basta attraversare via Palmieri – dice Salvemini - per avere contezza di come sia possibile tenere assieme residenza, negozi di vicinato, pubblici esercizi, boutique di qualità, gallerie d’arte, artigianato di eccellenza. C’è bisogno di una pianificazione che fornisca i riferimenti certi, in termini di regole e strategie di sviluppo – conclude -, che sono mancati negli ultimi venti anni creando situazioni di tensione e confusione”.

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