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“Facciamoci trasportare dall’efficienza”. Studenti e Provincia per la nuova mobilità

L'associazione "Carpe diem" coinvolge l'amministrazione provinciale in un progetto pilota: questionario in 15 scuole per evidenziare le criticità del servizio. "Modificare i criteri in base alle reali esigenze dell'utenza"

LECCE – Altro che “antipolitica”. Il sentimento di diffuso scoraggiamento nei confronti delle istituzioni non sembra scalfire l’associazione giovanile “Carpe diem” che, anzi, ha scelto di confrontarsi con l’amministrazione provinciale di Lecce su uno dei temi caldi del movimento studentesco: i trasporti urbani ed extraurbani. A differenza di altre associazioni gemelle, questi ragazzi di formazione superiore ed universitaria, hanno rinunciato al muro contro muro con quegli enti deputati a garantire il diritto alla mobilità sui percorsi che da casa conducono direttamente agli istituti scolastici ed ai luoghi deputati allo studio.

Si va dritto al cuore del problema, dunque: cosa funziona e cosa no all’interno del sistema di trasporto pubblico? La domanda è rivolta ai diretti interessati, chiamati a rispondere ad un questionario che i ragazzi di “Carpe diem” distribuiranno in 15 scuole del comune di Lecce, per un totale di 20 mila e 400 moduli. Il progetto pilota che si concluderà il 26 gennaio - fatta salva l’ambizione di replicare l’esperimento in tutti gli istituti dell’intera provincia - è stato presentato oggi presso la sala consiliare di Palazzo dei Celestini ed illustrato nel dettaglio dal giovane presidente dell’associazione, Giorgio Pala. Cinque domande, piuttosto semplici, mirano a rilevare le criticità del servizio per intervenire con una modifica delle tratte, degli orari, dell’offerta all’utenza. L’elemento chiave è nella volontà di rilevare le specifiche competenze delle aziende che si occupano del trasporto pubblico extraurbano: “Alle porte di chi dovremo bussare per ottenere una risposta ai problemi sollevati: Stp o Ferrovie dello Stato?”.provincia - carpe diem 008-2

La scelta di non contemperare nell’analisi anche la gestione della società partecipata dal Comune di Lecce, Sgm, è chiara: “Gli studenti che vivono in città, raramente preferiscono il mezzo pubblico a quello privato”, spiega Giorgio Pala, aprendo involontariamente un fronte di discussione molto ampio.

Ma non è il tema di oggi: la sede della Provincia, non a caso, è stata scelta come terreno di confronto con l’amministrazione guidata da Antonio Gabellone che ha accolto con entusiasmo il progetto. Il comparto del trasporto pubblico si conferma il “pallino” del presidente Gabellone che ha confermato la sua intenzione di investire nel settore, in piena controtendenza rispetto alla messa in liquidazione che toccherà a molte società a partecipazione pubblica, per effetto della legge “spending review”.

Dopo il risanamento della partecipata Stp, che gestisce il trasporto su gomma lungo le arterie provinciali e che “non viaggia più con un disavanzo di 2 milioni di euro”, secondo il presidente Gabellone è arrivato il momento di approntare il nuovo piano della mobilità pubblica: “L’occasione è utile per ritornare su alcune scelte del passato, a partire dai risultati che emergeranno da quest’indagine pilota che si accorda perfettamente alla nostra volontà di adeguare il servizio alle esigenze dell’utenza”. Gli studenti rappresentano, infatti, la fetta più consistente di chi sceglie di lasciare a casa la macchina. E non a caso, considerata la necessità delle famiglie di stringere i cordoni della borsa, abbattendo innanzitutto i costi del trasporto.

Mettere gli studenti nelle condizioni di muoversi agevolmente è parte integrante del diritto allo studio. Lo sa bene anche l’assessore provinciale ai Trasporti, Bruno Ciccarese secondo il quale i risultati del progetto pilota finiranno per rafforzare alcune considerazioni ovvie: la necessità di eliminare le sovrapposizioni sugli stessi percorsi, puntando all’integrazione tra il sistema ferroviario ed il trasporto su gomme, e l’urgenza di affidare ad un unico soggetto la competenza sull’intero servizio. “I dati che si raccoglieranno con il questionario ci daranno maggiore forza in sede di contrattazione con la Regione Puglia”, conclude Ciccarese.

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