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Il gelo mette in ginocchio l'agricoltura: "Regione chieda stato di calamità"

Grido d'allarme di Copagri e Cia. Casili: "Via Capruzzi impreparata". Palese e Mazzarano: "Dichiarare l'emergenza"

LECCE – “Il gelo sta distruggendo le coltivazioni orticole e le serre”. Il grido d’allarme, solo uno dei tanti di queste gelide ore, è stato lanciato da Copagri, tramite il suo presidente, Fabio Ingrosso. Che così prosegue: “Questo si aggiungerà alle tante calamità che si stanno verificando sul nostro ormai provato territorio e al comparto agricolo, per non parlare dei disagi di cittadini e agricoltori isolati per la tanta neve”.

“A soffrire tanto anche le produzioni in serra – sottolinea Ingrosso - con l’aggravio dei maggiori consumi per il riscaldamento”. La sua richiesta? “Immediato insediamento di un tavolo di confronto con le categorie per quantificare i danni subito e pensare ai necessari ristori per gli operatori agricoli”.

Nondimeno la Cia Puglia. Raffaele Carrabba, presidente regionale, spiega: “Stiamo monitorando la situazione in tutta la Puglia”. “Gelo e neve che imperversano, hanno cominciato, purtroppo, a causare i primi ingenti danni alle aziende agricole e zootecniche”, spiega. “Disagi e danni si registrano in tutta la regione, dalla Capitanata al Salento”. E “ai danni subiti dalle colture, si aggiungono le difficoltà logistiche create dal maltempo, con diverse aziende agroindustriali ferme sia per la difficoltà dei lavoratori di raggiungere gli stabilimenti sia per l’impossibilità di approvvigionamento e trasporti, viste le condizioni della viabilità”. 

Il deputato salentino Rocco Palese di Cor, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, ritiene che la Giunta regionale debba dichiarare “lo stato di calamita per avversità atmosferiche per l'agricoltura”. E vorrebbe che chiedesse “al Consiglio dei Ministri di dichiarare lo stato di emergenza, posto che anche il presidente del Consiglio ha dichiarato che verrà fatto tutto il possibile per aiutare la Puglia, uno dei territori più colpiti. Non c'e tempo da perdere”, incalza.

Il consigliere regionale del M5S, Cristian Casili, vicepresidente della V Commissione, attacca la Regione: “Non si è fatta trovare pronta e che ora dovrà risarcire le aziende agricole colpite”.

IMG_3422-2“Oltre  agli ortaggi – spiega - molti i fruttiferi tra cui i più sensibili come gli agrumi a essere gravemente colpiti.”  É da sottolineare come trattori e spandiconcime, diventati motopale e spargi sale,  si siano sostituiti alla carenza di macchine ed attrezzature di una Regione sicuramente poco attrezzata e  non abituata ad eventi così eccezionali, e di questo dobbiamo prenderne atto e ringraziare i tanti agricoltori che hanno messo a disposizione il proprio parco macchine”.

Il consigliere salentino spiega come il perdurare per più giorni di queste temperature sarebbe un disastro almeno per le tante aziende zootecniche e per quelle in coltura protetta. “I costi per I vivaisti salentini - prosegue Casili - già fortemente colpiti dal blocco delle piante a causa di ingiuste misure europee anti-xylella lieviteranno ancor di più oltre al danno di migliaia di euro che subiranno per i danni da gelo sulle colture ornamentali”.

Anche Michele Mazzarano, presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, ritiene come Palese che sia necessaria la “dichiarazione di stato di emergenza e la richiesta di stato di calamità naturale in agricoltura”.

“Intere comunità isolate, grande e piccola viabilità bloccata, ospedali irraggiungibili – ricorda infatti l’esponente del Pd - delineano una situazione che non può essere fronteggiata con mezzi ordinari”. “Occorrono strumenti e fondi aggiuntivi nonostante la nostra Protezione civile regionale stia affrontando quanto nelle sue possibilità con lo straordinario spirito di abnegazione dei suoi uomini”.

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