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Alloggi e tagli ai servizi, Anaci batte i pugni: "A rischio anche il nostro lavoro"

Gli amministratori paventano cassa integrazione per dipendenti e collaboratori degli studi che si occupano della gestione degli alloggi pubblici. "Non sappiamo più come affrontare le emergenze". E di degrado e contratti discuteranno domani i cittadini con gli assessori Barbanente e Capone

LECCE – E’ un po’ come nel gioco del domino. Cade una tessera e sospinge sul pavimento le altre, fin quando non si crea un effetto a catena. Le emergenze nelle palazzine ex Iacp si stratificano.

E il rischio di tagli ai servizi per morosità (un problema che colpisce in maniera indiscriminata anche chi non è inadempiente) porta con sé anche un’emergenza negli studi di amministrazione condominiale e immobiliare. Sarebbero a rischio, infatti, anche i livelli occupazionali. L’allarme è lanciato oggi, forte e chiaro, dalla sezione salentina dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, che chiede soluzioni alla Regione Puglia.

“Purtroppo – commenta Carlo Mignone, presidente provinciale di Anaci – la situazione peggiora con il passare del tempo e non si vedono all’orizzonte miglioramenti. Noi amministratori – aggiunge - non sappiamo più cosa fare per tamponare le emergenze. Dalla Regione Puglia e dalle Arca (ex Iacp) aspettiamo risposte concrete ed adeguate all’attuale momento di crisi”.

Come non bastasse il rischio di una totale paralisi delle attività di gestione delle case popolari, rileva l’Anaci, con un’interruzione di tutti i servizi, molti dipendenti e collaboratori degli studi potrebbero finire in cassa integrazione, risucchiati nella spirale di una situazione che si trascina con tutto il peso del suo stallo.

L’invito a trovare una soluzione è rivolto in maniera esplicita all’assessore regionale alla Qualità del territorio, Angela Barbanente. Urge tutelare un numero sempre crescente di soggetti, nel tempo che passa: famiglie assegnatarie, fornitori, gli stessi amministratori che si occupano della gestione degli alloggi pubblici.

“Nei giorni scorsi – aggiunge Mignone -, i nostri associati ed altri colleghi, appartenenti ad altre sigle, hanno presentato numerosi decreti ingiuntivi contro l’Arca Sud Salento. In base alla nuova normativa condominiale, applicabile anche alle autogestioni – sottolinea – gli amministratori devono agire in giudizio, entro sei mesi dall’approvazione del bilancio, e considerata la condotta omissiva delle Arca, si assisterà ad un aumento esponenziale del contenzioso, con ulteriore aggravio di passività sul bilancio dell’ente”.

Intanto, proprio domani è prevista a Lecce un’assemblea convocata dal comitato Case Magno alla quale parteciperanno sia la già citata Barbanente, sia l’assessore allo Sviluppo economico regionale, Loredana Capone. Alle 15,30 circa si terrà una conferenza stampa presso l’ex sede del quartiere Rudiae, in viale della Repubblica (quindi proprio nei pressi delle ex Case Magno), preceduta da un sopralluogo sia qui, sia presso le case Borgo San Nicola. I cittadini discuteranno con le due esponenti istituzionali del degrado e del problema dei contratti. 

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