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Il mercato bisettimanale ora rischia la sospensione: "Ambulanti sporcaccioni"

L'assessore all'Ambiente del Comune di Lecce tuona contro i commercianti, ritenuti la causa del degrado a cui i residenti del quartiere Stadio sono costretti ad assistere a fine mercato. Che è a rischio sospensione per emergenza igienico-sanitaria

LECCE – Se smontate tende e bancarelle quel che lascia il mercato bisettimanale lungo viale Giovanni Paolo XXIII (ex viale dello Stadio), è una specie di day after: "rimanenze di frutta e verdura, scatole di cartone, cassette di legno, bottiglie, buste di plastica e cartacce, una montagna di immondizia disseminata tra le aiuole per colpa del vento e, soprattutto, escrementi e urine umane non possono essere raccolte in tempi utili per due volte alla settimana", si legge in una nota diramata da Palazzo Carafa. E nei giorni scorsi sono stati proprio i residenti del quartiere Stadio a sbottare contro l’assessore all’Ambiente Andrea Guido. Il quale taglia corto e afferma: “Se il decoro e igiene del mercato bisettimanale è ai minimi storici, la responsabilità è solamente dell’inciviltà dei commercianti ambulanti”. Più chiaro di così non si può. 

Intanto l’assessorato al ramo del Comune di Lecce mette le mani avanti e tiene a precisare che non ci sarebbe nessuna inefficienza della ditta incaricata per la raccolta dei rifiuti, così come nessuna carenza negli interventi di pulizia strade, che vengono effettuati a partire dalle 13.30, orario in cui il mercato leva le tende. I servizi per rendere l’area attrezzata ci sarebbero invece tutti, dalla viabilità garantita ai wc pubblici. Quindi, dice Guido, “se la situazione su viale Giovanni Paolo XXIII è degradante e vergognosa, è generata unicamente dal modus operandi degli ambulanti”. Punto.

E aggiunge: “Non rimarrò impassibile dinanzi a simili comportamenti, anzi, mi costringeranno a sospendere il mercato bisettimanale di viale dello Stadio per emergenza igienico – sanitaria se la musica non cambia. Sono pronto a farlo”.

 “Sembra essere tornati al medioevo – rincara la dose Guido. “Eppure i cassonetti a disposizione sono sufficienti e logisticamente ben dislocati, i servizi igienici custoditi e puliti con regolarità. Non solo. Abbiamo fatto sapere – aggiunge - che basterebbe raccogliere i rifiuti in sacchi e lasciarli anche sulla stessa area delle bancarelle senza neanche l’onere di conferirli nei cassonetti. Nulla è servito. La regola è il menefreghismo totale, l’incuria assoluta. Mi sembra ovvio che poi possa bastare una folata di tramontana o di scirocco più sostenuto per disperdere l’enorme e variegata quantità di rifiuti in tutto l’ambiente circostante”.

Esasperati sono anche gli operatori della ditta appaltatrice del servizio di igiene urbana nella zona del mercato. Fanno sapere da AXA s.r.l., infatti, che è impossibile poter pretendere che sia riassettata l’intera area nei tempi previsti e, soprattutto, che non rientra neanche tra i servizi appaltati la pulizia delle innumerevoli aiuole adibite a verde pubblico completamente sommerse dai rifiuti portati dal vento. I rifiuti, secondo il punto di vista dell’impresa leccese, andrebbero, logicamente, raccolti nelle buste. Niente di più ovvio. E il problema non esisterebbe neppure. 

“Da domani, per mio scrupolo personale – conclude l’amministratore -  farò installare una batteria di bagni chimici sul viale, nonostante le ritirate pubbliche a servizio del mercato siano state valutate più che sufficienti. Dal prossimo venerdì, poi, al via i controlli a tappeto da parte dei miei ispettori ambientali e della polizia municipale e se non ciò non dovesse bastare sono pronto a coinvolgere Dipartimento di igiene pubblica della Asl per i provvedimenti inerenti la salvaguardia dell’igiene e della sanità pubblica. Da questo momento la tolleranza è zero”.

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