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Movida "molesta", residenti dal prefetto chiedono una soluzione contro il rumore

Giuliana Perrotta ha accolto il gruppo che si riconosce nella battaglia civile per ridurre i problemi derivanti dal viavai notturno nel borgo antico. E polemizzano: "Solo in Prefettura siamo stati ascoltati, dal sindaco Perrone ancora nessuna notizia"

LECCE – La campagna dei cittadini contro gli effetti di una movida incontrollata va avanti. Il battagliero gruppo di residenti del borgo antico che si riconosce nella sigla “Leccentro” (un blog su Internet e una pagina Facebook per raccogliere adesioni) è stato accolto dal prefetto Giuliana Perrotta, che ha dato le sue rassicurazioni: farà da arbitro nella partita. Impegnandosi a parlare con il sindaco. “Non potevo non ricevervi a fronte di una richiesta così garbata”, ha detto, accogliendo i rappresentanti dei cittadini, dopo che hanno depositato nei giorni scorsi un’istanza per far fronte all’inciviltà dilagante nel cuore della città barocca. I residenti, una soluzione, la cercano e la vogliono, dalle istituzioni, lamentando “danni psico-fisici dovuti alla perdita del sonno e del riposo” e “stati di stress e disturbi auricolari”. Tutto “documentabile”, sostengono.

Giuliana Perrotta è stata concreta, nella sua risposta: i problemi collegati alla movida non sono semplici da risolvere, anche perché è la principale risorsa economica della città. E’ risaputo che molti giovani abbiano trovato lavoro grazie agli innumerevoli locali sorti negli anni. Che però hanno anche comportato un aumento a dismisura del popolo della notte. Con tutto ciò che ne consegue, a livello di vivibilità, durante le ore piccole. E si tratta di problemi, ha sottolineato il prefetto, che sono soprattutto di competenza del Comune.

La Prefettura, per il momento, è l’unica istituzione che ha ospitato i residenti del centro storico di Lecce, sostengono loro, con vena polemica. “E sono ormai passate due settimane dalla data di protocollo dell’istanza fatta pervenire a lei ma anche al sindaco, Paolo Perrone, all’arcivescovo Domenico Umberto D’Ambrosio, al questore Vincenzo Carella, al Colonnello Donato Zacheo, comandante della polizia municipale, all’assessore alle Politiche ambientali di Lecce Andrea Guido”, scrivono in una nota.

I residenti, intanto, annunciano che stanno continuando a raccogliere firme e segnalazioni a sostegno della denuncia e intendono appellarsi alla legge sulla trasparenza (241/90) per avere accesso alle ordinanze comunali e al Piano del rumore. “Nella situazione di degrado e diinciviltà del centro storico di Lecce intravediamo infatti estremi di violazione della legge: a partire dall’articolo 32 della Costituzione”, spiegano.

Il prefetto, intanto, esprimendo apprezzamento per l’“azione civile” di cui si sono fatti promotori, ha chiesto ai firmatari di essere aggiornata sullo sviluppo della situazione. Dichiarandosi disponibile ad ascoltarli nuovamente, riascoltarli. E li ha invitati a guardare come esempio alla città di Gallipoli, dove associazioni di residenti e commercianti sono riusciti nel tempo a trovare un accordo per una buona convivenza che assicuri il rispetto di tutti i diritti e gli interessi coinvolti. “Ed è quello che auspichiamo anche noi”, rilanciano i residenti della città vecchia. “Un tavolo di lavoro comune, un luogo di confronto tra cittadini, amministrazione, forze dell'ordine e commercianti. E’ per questo – concludono - che attendiamo con ansia di incontrare le istituzioni cui ci siamo rivolti e che dovrebbero tutelarci. A partire dal sindaco Paolo Perrone”. 

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