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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Piano mobilità e parcheggi, nuovi affondi: "Tutto per tenere in attivo la Sgm"

Baglivo del M5s ritiene che sarebbe opportuno puntare sull'incremento dei trasporti pubblici. Poli Bortone: "Si danneggiano economia ed estetica cittadina"

LECCE – Continua il dibattito sul Piano urbano per la mobilità sostenibile a Lecce e, soprattutto, continuano gli affondi dalla minoranza. Un piano, secondo Arturo Baglivo, consigliere comunale del Movimento 5 stelle, che “paradossalmente, non sulla mobilità ma sui parcheggi”.

Se ieri, dunque, sono stati i consiglieri del centrodestra Giorgio Pala, Gianmaria Greco e Andrea Pasquino ad attaccare l’amministrazione comunale, fino alla replica dell’assessore Marco De Matteis, oggi nuovi dubbi, perplessità e affondi arrivano da altri esponenti politici locali, fra i quali anche l’ex sindaca e attuale consigliera di Fiamma tricolore, Adriana Poli Bortone che accusa, senza mezzi termini, di “visione ideologica di una sinistra che guarda i cittadini in termini vessatori attraverso l’aumento esponenziale di tasse e balzelli che in momenti di crisi economica così profonda non trovano giustificazione”.

Tornando a Baglivo, questi spiega: “Abbiamo ascoltato in commissione traffico i consulenti dell’amministrazione comunale affermare che un aumento delle tariffe delle strisce blu, una tariffazione oraria diversificata e, ovviamente, l’aumento delle zone a tariffazione oraria per il parcheggio, di fatto renderebbero disponibili i posti per più automobili. Ma perché aumentare le tariffe – si domanda –, perché aumentare gli stalli a pagamento se con i parcheggi a tempo, con il disco orario, si può ottenere lo stesso risultato di ricambio e quindi di maggiore utilizzo dei parcheggi?”.

“Semplice – secondo l’esponente pentastellato -, perché così non ci sarebbero entrate che tengono in attivo il bilancio della partecipata prorogata. È proprio questo il problema: un piano per la mobilità sostenibile deve partire dalla riduzione dell’utilizzo delle autovetture private e l’aumento dell'utilizzo del trasporto pubblico”. Insomma, per Baglivo sarebbe “inutile aumentare i parcheggi se non cerco di ridurre l’afflusso enorme di autovetture in entrata su Lecce”.

“Abbiamo più volte affermato che Lecce deve essere considerata città metropolitana con tutti i paesi che la circondano. E come tutte le città metropolitane – prosegue - deve avere un efficace sistema di trasporto pubblico”. E, parlando di spostamenti da Lecce verso l’hinterland con autobus o con i treni delle Sud Est, aggiunge: “Questi mezzi li prende solo chi non può spostarsi in macchina: i ragazzi e i turisti. E qui sorge l'incredibile problema di un sistema di trasporto pubblico fallace e costoso, proprio perché sottoutilizzato e che incentiva a utilizzare i propri sistemi di trasporto”.

Per Baglivo, un piano che in un arco di tempo decennale possa condurre Lecce a un decongestionamento del traffico, dovrebbe partire proprio dal trasporto pubblico, considerando non solo quello cittadino, ma anche quello provinciale. “Tuttavia - conclude - se sul trasporto provinciale possiamo solo alzare il livello del dibattito, sul trasporto cittadino dobbiamo essere netti: se non si incentiva il trasporto pubblico le persone continueranno a utilizzare i propri automezzi. E qui emerge, ancora una volta, la punta dell’iceberg dell'enorme conflitto di interesse della partecipata prorogata, che gestisce trasporto e strisce blu. Una storia infinita”.

Adriana Poli: "Sgm, gallina dalle uova d'oro"

La questione della partecipata, vale a dire la Sgm, è anche nei pensieri di Adriana Poli Bortone. “L’amministrazione sedicente della trasparenza – accusa - dovrebbe dire la verità: sindaco e giunta hanno deciso di acquistare le azioni di proprietà privata di Sgm sicché l’attuale società una volta divenuta interamente di proprietà comunale sarà la gallina dalle uova d’oro che porterà al comune notevoli incassi. Solo così si giustifica l’aumento di tariffazione di alcune zone, l’aumento notevole di strisce blu”.

“Gli attuali amministratori tanto disturbati a suo tempo dai fili del filobus (fu, a suo tempo, cavallo di battaglia degli affondi del centrosinistra e situazione che portò pure a indagini penali, ndr), devastano la città con lavori che danneggiano economia, sicurezza ed estetica. Costruire una pista ciclabile sotto il ponte di piazzale Rudiae ha portato già oggi, a scuole non aperte, ad un intasamento del traffico. File di macchine dall’obelisco a viale Grassi”.

“Tra l’altro, mi chiedo, qualcuno degli amministratori si è posto il problema dell’attraversamento delle strade di Lecce ristrette al massimo come via don Bosco, oltre che piazze e piazzette del centro storico ormai occupate da tavolini con passaggio reso difficoltoso per vigili del fuoco, ambulanze e mezzi di soccorso? Qualcuno si è preso la briga di chiedere ai commercianti se da questo hanno tratto vantaggio o svantaggio? Qualcuno si è accorto che i commercianti chiudono i battenti prima del tempo perché i clienti non riescono a fermarsi data la ristrettezza della strada? Si incomincino a rimettere regole chiare a partire da piazzetta santa Chiara, simbolo eclatante della “rivoluzionaria” politica della mobilità”, conclude.

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