rotate-mobile
Politica

Ex Lsu, arrivano 300mila euro. Ma Cgil polemizza con la Provincia

La giunta regionale ha deliberato un contributo straordinario per incremento contrattuale. Minerva ringrazia tutti per il lavoro svolto, ma non il sindacato. Che rivendica: "Vertenza sbloccata dopo riunione richiesta da noi e mesi di solleciti"

LECCE – Soddisfazione, tanta. Polemica, non meno. Già, perché se oggi il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, può gongolare per 300mila euro che la Regione Puglia ha messo sul piatto per la retribuzione del personale di categoria A (ex lavoratori socialmente utili) utilizzato da Palazzo dei Celestini per servizi ausiliari, nei ringraziamenti finali per il risultato “dimentica” di citare la Cgil. E il sindacato, che si lega la questione al dito, ribadisce che, se un risultato è arrivato, in fin dei conti ha avuto il merito di non mollare mai la presa e arrivare a mettere le parti davanti a un tavolo.

La diatriba a distanza nasce dalla notizia che la giunta regionale ha deliberato un contributo straordinario per incremento contrattuale. “Un risultato straordinario – ha commentato Minerva – frutto del dialogo e dell’eccezionale lavoro di squadra che ha visto insieme Provincia e Regione e che ha permesso di garantire per un ulteriore anno l’integrazione orario a 19 ore per gli ex lsu”.

Miverva ha così voluto ringraziare il Servizio risorse umane della Provincia, il dirigente Lello Isceri, funzionari e dipendenti. Non solo. Ringraziamenti sono andati anche al vicepresidente con delega al Personale, Antonio Leo, alla stessa Regione Puglia e al Servizio enti locali con il suo dirigente Antonio Tommasi, al presidente della VI Commissione lavoro e formazione professionale Donato Metallo e all’assessore al Lavoro e formazione Sebastiano Leo. E questo perché “grazie al provvedimento regionale manteniamo il monte orario previsto per gli ex Lsu, che già la Provincia di Lecce aveva provveduto ad aumentare con risorse proprie, integrando i contratti a tempo indeterminato e parziale di dodici ore con ulteriori sette ore per altri quattro mesi, da settembre a dicembre 2022”, come ha spiegato il presidente.

Ai 67 (ora 65 per due pensionamenti) ex lsu, lavoratori con profilo professionale “usciere-operaio-commesso”, che sono stati stabilizzati con risorse statali che coprivano solo 12 ore, infatti, la Provincia di Lecce ha garantito comunque, in questi mesi, 19 ore lavorative, mettendo a disposizione risorse proprie di bilancio. E ora, con il contributo regionale straordinario concesso, finalizzato alla copertura finanziaria per la parte eccedente l’orario contrattualizzato, la Provincia potrà coprire un anno di retribuzione oraria e al personale è assicurato il servizio di 19 ore settimanali per tutto il 2023.

La replica piccata del sindacato

Nel pomeriggio, però, ecco la gamba tesa del sindacato. Il segretario confederale di Lecce, Simone Longo, riferendosi a Minerva e alla sua lunga lista di ringraziamenti, dice: “Dimentica il ruolo che ha giocato la Cgil di Lecce, con le sigle della Fp e prima ancora del Nidil”. Rimarcando il fatto che la vertenza è stata sbloccata dopo riunione in Commissione lavoro della Regione tenutasi due settimane addietro, come richiesto proprio da Longo e dai segretari provinciali della Fp Cgil Manuela Marcucci e Paolo Taurino e dalle Rsu Cgil della Provincia.

“Senza le continue sollecitazioni di questa organizzazione sindacale, la platea degli ex lavoratori socialmente utili avrebbe rischiato seriamente di non vedersi riconosciuto l’incremento orario. I lavoratori lo sanno bene”, prosegue Longo, che aggiunge: “E lo sanno bene anche il presidente Minerva, il vicepresidente Antonio Leo e il presidente della Commissione lavoro regionale Donato Metallo. Siamo certi che si sia trattato di un refuso, o di una passeggera dimenticanza – aggiunge con tono probabilmente sardonico –, visti il carteggio ed i solleciti telefonici che in questi anni ed in particolare negli ultimi mesi il presidente ha ricevuto dai sindacalisti della Cgil”.

E ora, comunque, continua la battaglia della Cgil “verso il pieno riconoscimento dei diritti e del salario a questa platea di lavoratori, che ha dovuto convivere per oltre 20 anni con la paura provocata dalla precarietà. “Per questo - aggiunge Longo - rinnoviamo alla Provincia l’invito, già rivolto dinanzi al prefetto e da ultimo in Commissione, ad impegnare risorse proprie per garantire continuità a questo incremento orario. Per non ritrovarci tra sei mesi al punto di partenza, basterebbe, come da noi sottolineato in ogni sede, che la Provincia si facesse carico degli oneri riflessi (contributi), oggi a totale carico del finanziamento ministeriale, per garantire 20 ore settimanali attualmente possibili esclusivamente grazie alle risorse straordinarie della Regione”, conclude il sindacalista.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ex Lsu, arrivano 300mila euro. Ma Cgil polemizza con la Provincia

LeccePrima è in caricamento