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Dopo la tentata rapina ufficio ancora chiuso. Poste: "Riapre i primi di novembre"

Carlo Salvemini, consigliere all'opposizione di Bene Comune chiede in una nota il motivo per il quale l'ufficio postale di piazza Napoli, dopo i danni per l'azione criminosa dello scorso 9 ottobre, sia ancora chiuso, con disagi enormi per gli utenti

LECCE – “I danni sono stati ingenti, ma i lavori proseguono e l’ufficio postale di piazza Napoli dovrebbe riaprire al pubblico durante la prima settimana di novembre. La tentata rapina di cui si parla – ha tenuto a precisare Poste – ha procurato seri danni, con il bancomat che va interamente sostituito, per non parlare degli infissi e dei danneggiamenti interni al locale”.
 
E quanto rispondono Poste italiane a LeccePrima, dopo l’intervento del consigliere di Bene comune, Carlo Salvemini, il quale in uno nota scrive: “Dal 9 ottobre, giorno di una tentata rapina con sfondamento della porta laterale ed esplosione dello sportello bancomat, l'ufficio postale di piazza Napoli a Lecce è chiuso. Tutti i servizi sono stati spostati presso la sede di via Benedetto Croce (angolo via Paolo Vincenti, ndr), con inevitabili disagi per l'utenza e prevedibili disservizi a causa del raddoppio del carico di lavoro sul personale impiegato”.
 
Salvemini, d’altronde, non ha tutti i torti, dato che sarebbe bastato poco per tenere in qualche modo aggiornati sullo stato dei lavori i residenti della zona: “Quello che più disorienta - afferma - è che nessuna comunicazione ufficiale da parte delle Direzione delle Poste è stata diffusa per spiegare le ragioni di questa chiusura prolungata e, contestualmente, annunciare la data di riapertura al pubblico”.
 
“Invito pertanto chi di dovere a informare quanto prima la cittadinanza sulle riattivazione di un servizio pubblico in un quartiere della città così vasto e popoloso – aggiunge -  e sollecito l'amministrazione comunale a sollecitare, in ogni modo Poste Italiane, a riaprire la sede di piazza Napoli”.
 
Il consigliere di Bene Comune chiude infine con una nota polemica tirando in ballo Alitalia: È difficile comprendere, da cittadini, come sia possibile, in pochi giorni, sottoscrivere un aumento di capitale di 75 milioni di euro in Alitalia e poi chiudere per oltre due settimane un piccolo ufficio postale a causa di modesti interventi di riparazione”.

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