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Il governo "dimentica" gli Lsu, scatta la protesta. Da Roma rassicurazioni

Niente fondi per il 2017 a causa del mancato rinnovo della convenzione ministeriale. Ma il vice ministro Bellanova assicura: "Le risorse già ci sono"

LECCE – Mancano i fondi per la prosecuzione del progetto dei lavoratori socialmente utili impiegati dai Comuni e dagli enti locali. I servizi che fanno capo alla Provincia di Lecce sono stati sospesi e nello stesso modo si stanno regolando molte amministrazioni comunali.

Un vero disastro per 400 famiglie del territorio che non possono contare sull’assegno Asu: una cifra modesta, per la verità, pari a poco più di 570 euro mensili per 20 ore settimanali. Gli Lsu, cui non viene garantito un regolare contratto di lavoro, da oltre 20 anni vengono impiegati dagli enti locali su vari progetti: il loro stop comporta quindi il rischio di determinare gravi disservizi per la collettività, se si considera il loro apporto fondamentale a copertura di posti vacanti negli uffici causati dal blocco del turn – over.

La vertenza è stata portata questa mattina all’attenzione del prefetto di Lecce dai tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Valentina Fragassi, Antonio Nicolì e Salvatore Giannetto, al margine di una protesta dei lavoratori che si è tenuta in via XXV luglio.

Ma come è potuto accadere che non vi siano i fondi? Ebbene quest’anno non è stata rinnovata la convenzione alla base del progetto, solitamente firmata dal ministero del Lavoro e dalla Regione Puglia. Le somme necessarie non sono state neppure inserite nel decreto "mille proroghe", così come ci si aspettava. Una svista, un errore del governo riconosciuto quando ormai era troppo tardi. Dall’inizio del nuovo anno, infatti, i lavoratori si sono trovati senza un soldo in tasca ed i bilanci dei Comuni, strozzati dai vincoli di stabilità, risultano insufficienti per tappare la falla. Per questo mese, in misura straordinaria, la Regione Puglia pare abbia intenzione di superare l’impasse mettendosi le mani in tasca, ma la vertenza ha bisogno di una programmazione di più lungo respiro.

“Il governo deve riconoscere che queste persone esistono e, per quanto sia apprezzabile l’intervento del viceministro Teresa Bellanova - che ha annunciato come il governo sia già al lavoro per rinnovare le convenzioni - , sia chiaro che la protesta continuerà fino a quando non otterremo garanzie”, puntualizza Valentina Fragassi di Cgil.

I sindacati, peraltro, avevano intrapreso un percorso virtuoso insieme alla giunta barese volto alla stabilizzazione in pianta organica di queste versatili figure professionali: “Un percorso che garantiva stabilità occupazionale e volto ad assicurare il rifinanziamento dei progetti ma che ora rischia di saltare”, aggiunge Fragassi.

I sindacalisti sono quindi tornati a battere il chiodo sul problema della stabilizzazione degli Lsu che storicamente vengono impiegati senza garanzie di continuità: “Ogni anno ci troviamo a mendicare il rinnovo della convenzione ed i fondi per questi lavoratori; il problema si trascina da troppo tempo”, ha chiosato il referente Uil Lecce, Salvatore Giannetto.

“Chiediamo non soltanto che vengano trovati i fondi necessari nell’immediato – aggiunge Antonella Perrone di Uiltucs – ma di lavorare, insieme al governo, ad un piano quinquennale che punti all’incremento delle risorse ed alla stabilizzazione degli Lsu. Gli importi su cui possono contare i Comuni sono del tutto insufficienti e serve una programmazione seria e di lungo corso”.

Le rassicurazioni del vice ministro.

Nel pomeriggio sulla vicenda sono arrivate le precisazioni e le rassicurazioni della vice ministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova: “Ribadisco quanto già affermato, per tranquillizzare sia i lavoratori che i primi cittadini: gli uffici del Ministero del Lavoro sono già impegnati, per quanto di loro competenza, sul rinnovo delle convenzioni. Le risorse ci sono, non sono in discussione e sono già disponibili presso il ministero del Lavoro. Come noto la proroga dei progetti di lavoro socialmente utili dipende dal rinnovo, di anno in anno, delle convenzioni sottoscritte tra Regioni, nei cui territori sono impiegati i lavoratori socialmente utili, e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, previa verifica contabile da parte degli organi competenti, ovvero ministero dell’Economia e delle Finanze e Corte dei Conti-Ufficio controllo legittimità degli atti del ministero del Lavoro. Al netto delle procedure, gli uffici competenti del ministero sono già impegnati sul rinnovo delle convenzioni”.

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