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Differenziata a Lecce, con le marine la raccolta sale al 65 per cento

Il miglioramento con l'ampliamento del servizio verso litorale e case sparse. Salvemini: "Scelta giusta". Conferimenti errati, alto il dato della plastica

LECCE – A Lecce la raccolta differenziata registra un balzo in avanti. A un anno e mezzo dall’estensione del servizio sull’intero territorio comunale, incluse marine e case sparse, il dato si attesta al 65,01 per cento, secondo dati comunicati dal Comune, mentre la produzione di rifiuti pro capite tocca il 43,21 per cento.

L’allargamento del servizio “fuori le mura” si deve, come noto, al quinto d’obbligo contrattuale con Monteco, l’azienda appaltatrice del servizio di gestione dell’igiene urbana e, secondo il sindaco Carlo Salvemini, estendere la raccolta porta a porta anche nelle aree litoranee e nelle zone di campagna, è stata la scelta migliore. “Non lo diciamo noi – commenta il primo cittadino– ma i dati che abbiamo raccolto nella prima fase di avvio e che ci aspettiamo migliorino ulteriormente in questa seconda estate, nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza pandemica”.

Secondo Salvemini, dunque, i numeri parlano chiaro: “Confermano la bontà di quella decisione, grazie alla quale oggi superiamo quota 65 per cento di raccolta differenziata che ci permette di pagare meno l’ecotassa regionale. Inoltre – aggiunge il sindaco –, l’Ufficio tributi ha registrato un altro effetto positivo dell’estensione della raccolta porta a porta nelle marine: un incremento delle iscrizioni alla banca dati della Tari. Aumentano i contribuenti e migliora la raccolta differenziata: siamo sulla strada giusta”, la sua conclusione.

Com'è cambiato il dato dal 2014

Riepilogando: nel 2014, l’anno prima dell’avvio della raccolta porta a porta in città, la percentuale di raccolta differenziata era al 16,69 per cento. Nel 2016, illustrano dal Comune di Lecce, la percentuale di raccolta differenziata si è attestata sul 37,13 per cento e nel 2017 è salita al 58,27 per cento. L’estensione della raccolta porta a porta anche per marine e case sparse è stata stabilita nel gennaio del 2021, arrivando la raccolta al dato odierno del 65,01 per cento.  Facendo un piccolo passo indietro, nel 2020, la percentuale di differenziata è stata del 59,82 per cento, un dato che ha risentito dell’emergenza Covid durante la quale, per motivi legati al conferimento dei positivi, la percentuale di rifiuto indifferenziato è stata maggiore.

La produzione di rifiuto pro capite (chilogrammi per abitante al mese) è passata dal 52,57 per cento del 2014 al 42,75 per cento del 2020 sino al valore di 43,21 per cento del 2021 (dato influenzato dal periodo pandemico). Con il quinto d’obbligo contrattuale, inoltre, è cambiata la tipologia di spazzamento “portante” che è quello meccanizzato assistito da un operatore a terra. Una tipologia che sfrutta la capacità delle macchine di poter spazzare in modo più efficace una superficie più ampia, mentre l’operatore a terra esegue i necessari interventi di completamento (per esempio, spazzando i punti di difficile accessibilità per le macchine).

Errati conferimenti, alto il dato della plastica

Ma qual è l’attitudine dei leccesi a conferire in maniera precisa i rifiuti? Facendo una rilevazione della quantità delle frazioni estranee nelle raccolte, per la plastica, il dato medio di frazioni estranee si attesta attorno al 22 per cento. È un dato piuttosto alto e si deve, in molti casi, alla plastica dura che andrebbe smaltita nel secco residuo. Mentre, per quanto riguarda il cartone, per il quale si conferma il trend positivo, frazioni estranee sono presenti in misura inferiore allo 0,5 per cento. Anche l’organico sembra aver tratto beneficio del passaggio al sistema “porta a porta”, raggiungendo il minimo di scarti del 6,8 per cento, rilevato nel mese di giugno 2021: questo dato però non si è ancora assestato – spiegano dal Comune – e può essere soggetto a oscillazioni.

Valli: "Porta a porta nelle marine, buona risposta"

“La risposta all’introduzione della raccolta porta a porta da parte dell’utenza delle marine – sottolinea l’assessora all'Ambiente Angela Valli – è stata buona e ha permesso l’eliminazione di 158 punti di conferimento, vale a dire i classici cassonetti, che, però, nella realtà, si configuravano come punti di abbandono, utilizzati anche da persone provenienti da fuori Lecce per smaltire le più svariate tipologie di materiali. Un fenomeno – aggiunge – che con l’introduzione del sistema porta a porta è decisamente diminuito portando a un risparmio dei costi di rimozione a carico dell’amministrazione. Sullo spazzamento, la differenza non sta solo nel metodo: è aumentata la quantità di strade spazzate, soprattutto quelle di nuova realizzazione. I dati, ormai consolidati, dimostrano che questa metodologia consente di rimuovere mensilmente dalla sede stradale una quantità di rifiuti pari a circa 180 tonnellate al mese contro le 100 della metodologia adottata inizialmente”, conclude l’assessora Valli.

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