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Giovedì, 21 Settembre 2023
Politica

Lopalco contro la sospensione delle Usca: “Virus continua a circolare”

Presentata un’interrogazione in Consiglio regionale rivolta all'assessore Rocco Palese. "Si rischia di creare un vuoto assistenziale che la Puglia non deve e non può permettersi". Contraria anche Forza Italia. La risposta: "Si manterranno laddove situazioni particolari"

BARI - “La sospensione del servizio delle Usca a partire dal 1° maggio, in un momento in cui la circolazione virale non mostra alcun segno di significativa riduzione, è una scelta gravissima e ingiustificabile”. Ad affermarlo è l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, consigliere regionale di Articolo uno e, fino alle dimissioni rassegnate nel novembre dello scorso anno, assessore regionale alla Sanità pugliese.

Per Lopalco, insomma, le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) rappresentano un servizio ancora oggi fondamentale, “faticosamente messo in piedi nel 2020 – ricorda in una sua nota stampa – per far fronte al Covid”. Un servizio che, secondo l’ex assessore, “ha dimostrato in questo lungo periodo la sua fondamentale importanza, sia dal punto di vista dell’efficacia che della tempestività dell’assistenza offerta ai cittadini”. Da qui, dunque, la decisione di depositare un’interrogazione in Consiglio regionale rivolta a chi, oggi, ha preso il suo posto come assessore, Rocco Palese.

Lopalco, in sostanza, chiede quali siano i motivi che hanno portato a questa decisione e intende sapere, di conseguenza, se sussistano i presupposti per la cessazione del servizio nonostante il livello di contagi, se siano sono state attivate le procedure per riorganizzare il lavoro dei medici di base, del Servizio 118 e dei Pronto soccorso ospedalieri che dovranno far fronte dal primo giorno di maggio a tutte le incombenze di gestione dei pazienti Covid, sino ad oggi gestite – appunto – dalle Usca e se s’intenda usufruire della proroga concessa dal ministero della Sanità e dalle risorse messe a disposizione dal Governo per garantire il servizio sino al 30 giugno prossimo.

“La mancata proroga di questo servizio – prosegue il consigliere regionale – rischia di creare un vuoto assistenziale che la Puglia non deve e non può permettersi. Rivolgo pertanto un appello all’assessore Rocco Palese e al presidente Michele Emiliano affinché si arrivi a una soluzione ragionevole e oggettiva per il bene dei pugliesi, soprattutto in un momento di passaggio importante alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale in cui sarebbe davvero inconcepibile dissolvere il patrimonio di professionalità e capacità organizzative dei tanti giovani medici che hanno con passione e abnegazione mantenuto in piedi il servizio”.

Anche Forza Italia è contraria

Sulla stessa lunghezza d'onda anche i consiglieri regionali di Forza Italia, Paride Mazzotta, Giandiego Gatta, Vito De Palma e Paolo Dell’Erba. “Disattivare un servizio significa che l’esigenza a cui rispondeva è venuta meno. Posto che i contagi da Covid non sembrano calare - sostengono -, non riusciamo a capire le ragioni sottese alla decisione della Giunta regionale di disattivare l’importante servizio erogato dalle Unità speciali di continuità assistenziale, che garantiscono l’assistenza ai pazienti in isolamento domiciliare”.

“Ci fa piacere, peraltro, che l’ex assessore Lopalco sia d’accordo con noi, che dall’inizio della pandemia, come Forza Italia, abbiamo più volte sollecitato la Regione affinché attivasse le Usca. Il che è accaduto successivamente, ma meglio tardi che mai. Oggi, quindi - concludono -, vorremmo avere contezza dei presupposti fattuali e scientifici che supportano tale decisione. Vogliamo i dati, che sono sempre più eloquenti delle parole della politica”.

La risposta di Palese: "Non saranno smantellate"

L’assessore alla Sanità della Regione Puglia ha inviato poco dopo una precisazione, spiegando che l’attività delle Usca, le unità mediche che visitano a domicilio i malati di Covid, potrà essere mantenuta dalle Asl in considerazione delle specifiche situazioni epidemiologiche rilevate sul territorio. Il sistema infatti non sarà smantellato lì dove ci sono difficoltà particolari attestate dalle direzioni Asl, comunicandole al Dipartimento promozione della Salute regionale.

Tanto, infatti, sottolinea Palese, è già stato comunicato alle Asl con una lettera, nella quale si può leggere come “Ad ogni buon conto, il termine del 30.4.2022, potrà essere derogato fino al 30.6.2022, in coerenza con la Legge numero 234/2021, in presenza di situazioni epidemiologiche territoriali, debitamente documentate, tali da giustificare il mantenimento in proroga delle Usca, previa autorizzazione di questo Dipartimento”.

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