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Gestione delle aziende aperta ai lavoratori. La ricetta anti-crisi di Polverini ed Ugl

Il deputato Pdl, già presidente del Lazio, ha partecipato al convegno del sindacato. Presentata un proposta di legge per incentivare le assunzioni, ridurre la pressione fiscale, creare dei comitati di lavoratori nelle imprese

LECCE – Salutata come si si accoglie un vecchio amico, Renata Polverini, già presidente della Regione Lazio ed alla sua prima esperienza in Parlamento, interviene durante il convegno organizzato da Ugl Lecce, incentrato sui temi del lavoro, della famiglia e dell'impresa. Il neo deputato del Pdl, infatti, prima di attraccare nel porto sicuro della politica, si è fatta le ossa nel comparto sindacale, inaugurando la sua carriera come dirigente dell'Unione generale del lavoro.

Così il suo intervento, mirato a presentare al grande pubblico una proposta di legge centrata sul lavoro - una sorta di salvagente anti-crisi - rispecchia l'esperienza maturata sul terreno minato dei rapporti di forza tra lavoratori e dirigenza imprenditoriale.

La premessa iniziale di ogni intervento dei convenuti al tavolo odierno, organizzato presso l'hotel President (dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone al presidente della Provincia, Antonio Gabellone, dal segretario territoriale Ugl, Antonio Verdardi fino al nazionale Giovanni Centrella), è nel momento storico di eccezionale portata. Si tirano le somme sul deficit economico troppo facilmente scaricato sulle spalle dei lavoratori, autonomi, dipendenti, atipici e pensionati, sviscerando dati ben noti: calo di 4 punti percentuali nelle capacità di risparmio delle famiglie italiane, scivolamento verso la  soglia di povertà ai massimi storici, trend di disoccupazione in costante ed inarrestabile crescita.

Con un occhio di riguardo al Sud, al Salento in particolare, in cui il tasso di disoccupazione si attesta sul 38 percento. Mentre il contraltare dei clamorosi grandi fallimenti aziendali, sono le continue richieste di accesso agli ammortizzatori sociali. In deroga regionale, nello specifico.

Se, come sottolinea il segretario Verardi, "la simbiosi tra politica e sindacato è fondamentale per individuare le esigenze del mondo del lavoro e attuare le adeguate strategie", il primo passo della carriera parlamentare di Renata Polverini che punta alla Commissione Lavoro– nell'attesa che l'esecutivo prenda forma e vita – è in questa proposta di legge di prossima presentazione. Non una manovra a "costo zero", ci tiene a precisare, ma attuabile a fronte di una spesa di 50 milioni di euro per l'anno in corso.

Il testo di legge è incardinato su tre capisaldi. Il primo guarda alla partecipazione dei lavoratori nella gestione delle aziende, sul modello tedesco e giapponese. L'accordo tra dirigenza imprenditoriale e parti sociali dovrebbe prevedere l'istituzione di comitati aziendali di controllo e di indirizzo, attivi anche su specifiche materie come il mobbing o la sicurezza sul lavoro. Con la collaterale partecipazione agli utili ed al capitale societario. "Così come si richiedono costanti sacrifici alla forza lavoro, allo stesso modo gli utili per i picchi di produzione devono essere equamente ripartiti", spiega il deputato.

Il secondo punto mira alla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie, attraverso l'introduzione del quoziente familiare. Il tentativo di superare la tassazione individuale per sostituirla con un più complesso medoto fiscale che somma i redditi di coniugi, figli ed altre persone a carico, sarebbe un'operazione utile a salvaguardare gli interessi del nuclei svantaggiati.

Il terzo punto della norma riguarda le agevolazioni fiscali per le aziende. Secondo la Polverini, l'unico strumento che avrebbe dato prova di funzionare è l'introduzione del credito d'imposta come incentivo alle nuove assunzioni. Capace di agevolare l'ingresso nel mercato del lavoro delle fasce più deboli (donne, giovani) e persone prive di lavoro dai 6 ai 24 mesi.

Il parlamentare ha concluso il suo intervento con un riferimento circostanziato al caso dell'Ilva di Taranto. E senza rinunciare ad una stoccata nei confronti dei cugini di Cgil "interessati più al problema della rappresentanza sindacale che alla partecipazione dei lavoratori al'interno delle aziende". Ugualmente, l'azione delle altre organizzazioni sindacali, nel caso dell'acciaieria di Taranto, si sarebbe rivelata "fallimentare perché incapace di vigilare sul doppio tema dell'occupazione e della salute pubblica". Il deputato chiude con un annuncio: "Presenterò un'interrogazione parlamentare per far ottenere agli operai dell'Ilva le tutele che spettano nel caso di lavoro usurante".

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