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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La Lega azzera tutti gli incarichi: il segretario affonda sul caso Segre

Riccardo Rodelli, coordinatore cittadino, aveva usato parole inaccettabili verso la senatrice, sopravvissuta all'Olocausto e promotrice della commissione su razzismo e antisemitismo. Le sue dimissioni sollecitate dal partito

LECCE - Il coordinatore provinciale della Lega, Gianni De Blasi, ha azzerato tutti gli incarichi del partito a Lecce. La decisione arriva contestualmente alla presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal segretario cittadino, peraltro fresco di nomina, Riccardo Rodelli. Quest'ultimo si era espresso con parole inaccettabili nei riguardi della senatrice Liliana Segre, promotrice della commissione sul razzismo e l'antisemitismo. La donna, 89enne, era stata definita "una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La mrs Doubtfire di Palazzo Madama". E poi, ancora, "nonnetta". 

L'intervento del segretario cittadino, una sorta di commento sull'astensione della Lega e del centrodestra durante il voto per l'istituzione della commissione, era stato inviato per le vie brevi solo a un paio di testate locali, ma poco dopo la sua diffusione era stato ripreso da altre. La prima e unica replica era stata quella di Pierpaolo Patti, capogruppo di Lecce Città Pubblica in consiglio comunale, che aveva parlato di superamento del limite della decenza. Un concetto, questo, che il coordinatore provinciale della Lega riprende: "Per quanto mi riguarda, ritengo che le parole debbano avere sempre un senso e un peso. E che, pur nella durezza dello scontro politico, non si debba mai travalicare il limite. A maggior ragione nei confronti di chi ha vissuto sulla propria pelle le atrocità dell’Olocausto". De Blasi ha quindi assunto su di sé anche l'incarico di segretario cittadino revocando anche tutte le deleghe che erano state assegnate a livello cittadino.

Sulla vicenda si è espresso anche Mario Spagnolo, già coordinatore del partito di Salvini a Lecce e candidato alle primarie del centodestra per le amministrative della scorsa primavera. "Va bandito qualsiasi tipo di odio, almeno dal web visto che dalla vita di tutti i giorni è utopistico immaginarlo. Proprio per questo certe parole sulla senatrice Liliana Segre espresse a titolo personale da chi rappresenta la Lega a Lecce sono fuori luogo, inutili e dannose. Non ripetiamo nemmeno quei termini perché la sola pronuncia ci dà fastidio per la mancanza di quel rispetto istituzionale che significano e speriamo che il partito sappia e voglia fare chiarezza. Bene hanno fatto in molti a smarcarsi da tali espressioni farneticanti che danno l’immagine di un partito che è come una Babele in cui si parlano più lingue tra loro incomprensibili".

Liliana Segre è stata allontanata dalla scuola che frequentava a Milano con l'entrata in vigore delle leggi razziali. Alla fine del 1943 il padre tentò di portarla in Svizzera, insieme a due cugini, ma le autorità elvetiche li respinsero. Ben presto furono fatti prigionieri e alla fine del gennaio 1944 fu messa su un treno, sempre col padre, e spedita nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Non rivide più il genitore, che morì nell'aprile. A maggio, nel giorno stesso del loro arrivo, al campo, furono uccisi  anche  i nonni paterni. Liliana Segre fu costretta per circa un anno ai lavori forzati, poi il campo fu evacuato per l'avanzata degli Alleati. Venne liberata dall'Armata Rossa il primo maggio del 1945 nel campo di Malchow. Figura tra i 25 sopravvissuti degli oltre 700 italiani che furono deportati ad Auschwitz.

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