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Legambiente rilancia il “no” alle trivelle: “Il 21 tutti a Monopoli”

Per voce del presidente regionale, Francesco Tarantini, l'associazione ambientalista boccia le liberalizzazioni di Monti, che danno fiato alle attività petrolifere off-shore. L'Udc annuncia la propria presenza alla manifestazione

BARI - “E’ vergognoso che, mentre la Costa Concordia spiaggiata rischia di immergersi e inondare l’arcipelago toscano di carburante, il governo Monti voglia svendere il paese ai petrolieri”. Usa parole forti il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, per bocciare l’attività dell’esecutivo nazionale, che, nel pieno dell’emergenza, avrebbe predisposto una bozza delle liberalizzazioni, che prevede tre articoli mirati a concedere la possibilità di trivellare gas e petrolio in aree preziosissime del paese con un limite di distanza ridotto dalle 12 alle 5 miglia dalla costa.

“Ma non solo – afferma Tarantini - si prevede di aumentare gli investimenti in infrastrutture estrattive; si abbassano drasticamente i limiti per la trivellazione in mare e si liberalizza la ricerca di nuovi giacimenti. Fatto salvo per i limiti ambientali, che però non frenano il disastro in caso di sversamento”.

Per questo il presidenteFrancesco Tarantini-2 di Legambiente, invita tutti a scendere in piazza, sabato 21 gennaio, a Monopoli, “per manifestare contro la proposta di liberalizzazione del governo Monti” e “contro le piattaforme petrolifere in Adriatico e a favore di un modello di sviluppo più moderno e pulito”.

E tra i partecipanti all’appuntamento di sabato, ci sarà anche l’Udc regionale. Lo ha chiarito in una nota il capogruppo, Salvatore Negro, ribadendo il proprio “no” alle trivelle nell’Adriatico: “Non permetteremo a nessuno – chiarisce - di distruggere il mare di Puglia per qualche barile di petrolio di scarsa qualità”.

“L’allarme da noi lanciato all’inizio di settembre dello scorso anno non era infondato – ha ricordato il capogruppo Udc – Il nostro mare per la sua bellezza rappresenta un patrimonio paesaggistico e naturalistico di inestimabile valore e per tale ragione è anche meta turistica ricercata e d’eccellenza e quindi rappresenta fonte di ricchezza per il territorio. La presenza di piattaforme nell’Adriatico mal si concilia con i progetti di sviluppo turistico della nostra regione. Un settore che, come ha ricordato lo stesso ministro del Turismo nei giorni scorsi, rappresenta il volano dell’economia italiana”.

Di altro avviso, però, l’Udc sull’atteggiamento che avrà sulla materia l’esecutivo nazionale rispetto a Legambiente: “Siamo convinti che il governo Monti terrà conto della volontà dei pugliesi ed invertirà la rotta rispetto al suo predecessore, allontanando la minaccia delle trivelle dalle coste della Puglia”.


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