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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura e tradizione

Tutela delle bande da giro, firmata la proposta collettiva di legge regionale

L'istanza punta a difendere un elemento particolarmente radicato nel Sud e in Puglia. Il consigliere Donato Metallo: “Significa investire in arte democratica, mostrare al mondo chi siamo”

BARI – Una proposta collettiva di legge regionale per salvaguardare un patrimonio tradizionale come quello delle bande da giro: è il contenuto della mozione avanzata nella VI commissione cultura pugliese, dove è stata formalizzata e firmata da tutti i membri dell’assise che hanno lavorato all’idea, alla presenza del presidente Donato Metallo, insieme alla consigliera delegata Grazia Di Bari.

Un percorso partito da un protocollo siglato nel 2019 da diversi sindaci, maestri concertatori e organizzatori di festival bandistici, e passato da un fitto fitto lavoro di audizioni formali presso le sedute della commissione, a Bari, a cui hanno partecipato sindaci e assessori, associazioni locali e nazionali, maestri concertatori, docenti di conservatorio e presidenti di organizzazioni di valorizzazione delle tradizioni.

Parallelamente si è svolto un vero e proprio “tour” sui territori, fatto di incontri ed eventi in cui anche i cittadini e i comitati feste hanno potuto sollevare istanze e propri suggerimenti in una sorta di processo dal basso e di partecipazione alla proposta collettiva, a dimostrazione della solida tradizione della bande da giro nell’intero Sud Italia, e, in particolare, in Puglia.

Esprime soddisfazione, al termine del lavoro intrapreso, il presidente della commissione, il consigliere regionale salentino ed ex sindaco di Racale, Donato Metallo, che sottolinea il lavoro e l’adesione al progetto di tutti al i collaboratori interni all’organismo culturale che presiede, evidenziando di aver avvertito l’importanza di una norma che garantisse ai maestri musicisti della banda e ai territori, che sono palcoscenici di questa tradizione, una serie di strumenti di sostegno e valorizzazione: “Sostenere le nostre bande – precisa – significa investire in arte democratica, che arriva a tutte e tutti, che ingentilisce le anime e migliora le nostre comunità”.

A tal proposito, il presidente della commissione cultura ricorda come “andare dal maestro di banda” un tempo significasse “una possibilità senza distinzione di classe sociale, di provenienza”, e aggiunge che difendere quel patrimonio oggi voglia dire “avere cura della nostra storia, mostrare al mondo chi siamo”: “Il nostro legame con le bande – spiega - è antropologico, viscerale. Ce lo hanno confermato i tanti pugliesi che abbiamo incontrato nel processo partecipativo di costruzione di questa legge: semplici cittadini e maestri concertatori, amministratori locali, animatori e animatrici culturali della tradizione, giovani, uomini e donne che con i propri racconti ci hanno restituito il valore collettivo di questo immenso patrimonio culturale immateriale dei nostri territori”.

Quanto alla “legge collettiva”, nei diversi articoli della proposta prendono vita le istanze raccolte nei mesi di incontri: previsti, dunque, investimenti economici a sostegno del lavoro e delle condizioni di vita professionale dei maestri di banda, ovvero trasporti e ospitalità, acquisto di attrezzature e strumenti musicali, azioni di valorizzazione culturale, attività di digitalizzazione del patrimonio, iniziative di diffusione della conoscenza e di messa in rete delle esperienze, fino alla creazione di un museo itinerante.

La proposta di legge va a incasellarsi, modificandola e arricchendola, nella Legge quadro regionale 17 del 2013 sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della Puglia: ora si avvia, dunque, l’iter successivo a questa lunga fase preliminare che porta la discussione nella sede del consiglio regionale.

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