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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Via libera a videosorveglianza in asili nido e strutture sociosanitarie

Dalla Camera dei deputati via libera a una legge alla quale ha contribuito il deputato leccese dei Conservatori e Riformisti, Roberto Marti

ROMA – Approvata dalla Camera dei deputato la proposta di legge per la videosorveglianza in asili nido, scuole dell’infanzia e strutture per anziani, disabili e minori in situazione di disagio.

Alla stesura del testo ha collaborato Roberto Marti, del gruppo Conservatori e Riformisti, che così commenta con soddisfazione il voto parlamentare: “Dopo i vergognosi episodi di maltrattamenti degli ultimi mesi, dalla politica giunge un chiaro messaggio a tutela dei soggetti più deboli della nostra società”.

E’ lo stesso deputato leccese a spiegare la ratio del provvedimento: “Si fonda su due pilastri: responsabilità e formazione. Da un lato, è prevista l’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle strutture pubbliche e private in cui sono ospitati i soggetti deboli, come asili nido, scuole dell’infanzia e residenze per gli anziani. Si tratta di un modo per responsabilizzare i soggetti chiamati ad assistere persone indifese e che non comporterà alcuna violazione della privacy, come confermato dallo stesso Garante dei dati personali che ha espresso parere favorevole alla proposta. I contenuti delle registrazioni, infatti, potranno essere visionati esclusivamente dalle forze dell’ordine in caso di notizie di reato”.

 “Il secondo intervento – prosegue Marti - riguarda la formazione del personale impegnato in queste strutture. Gli operatori socio-sanitari, gli infermieri e gli altri soggetti che operano nelle strutture socio-assistenziali, nonché il personale docente e non docente degli asili nido e delle scuole dell’infanzia saranno tenuti a sottoporsi a una valutazione non solo professionale ma anche psico-attitudinale, sia al momento dell’assunzione che successivamente, attraverso verifiche periodiche. Chi assiste le persone più vulnerabili ha il dovere di farlo al meglio, e per questo lo Stato deve garantire un percorso di formazione continua e permanente”.

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