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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Concorso per pulitori in Sanità Service: vincitori e idonei scrivono al presidente Emiliano

"Siamo madri e padri, uomini e donne che hanno superato onestamente un concorso da cui dovevano derivare certezze", scrivono gli aspiranti lavoratori, affiancati dai Cobas

LECCE – Dopo l’incontro del primo dicembre coi vertici di della Asl e della sua società in house Sanità Service, i vincitori e gli idonei del concorso per 159 pulitori negli ospedali, attendono il business plan aziendale che stabilisca il fabbisogno del personale. Nonostante le numerose proteste delle scorse settimane, affiancati dai sindacalisti dei Cobas, si sono ritrovati costretti nuovamente a sollecitare la Regione Puglia.

L’organizzazione sindacale chiede lo sblocco delle linee guida di tutte le Sanità Service pugliesi, sollecitando le assunzioni tramite le graduatorie scaturite a seguito del concorso. Nel frattempo dal Salento ci si sta coordinando anche coi vincitori e idonei del Tarantino, i quali rivendicano gli stessi diritti e vivono una situazione analoga. Nel frattempo, dalla provincia di Lecce, è partita una lettera indirizzata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che riportiamo integralmente qui di seguito:

“È quasi passato un anno dal giorno in cui la ormai famosa, solo per noi, graduatoria dei 159 pulitori di Sanità Service vide la luce.  Una luce effimera, una luce che ancora oggi chiede di essere vista nella sua integrità giuridica e morale. Da quel giorno più e più eventi si sono susseguiti, tali da far concorrenza alla più ardita telenovelas mai esistita.

Si è cercato di nasconderla, negarla, rimandarla, dimenticarla.  Ma noi non siamo numeri, siamo persone che da tempo attendono che la politica si metta d'accordo, non sulle nostre sorti (quelle sarebbero palesi se si rispettasse la legge) ma su fantomatiche questioni che non stanno né in cielo, né in terra. E intanto il tempo passa. E per noi anche il tempo è importante. Siamo madri e padri di famiglia.

Siamo madri e padri, uomini e donne che hanno superato onestamente un concorso da cui dovevano derivare certezze.  Ed invece siamo ancora qui a sperare, a chiedere notizie ad elemosinare ciò che ci spetta di diritto. Ci sono state indicate date puntualmente svanite. A quanto pare il nostro sistema politico è impegnato a guardare altrove, probabilmente dove ci sono interessi che noi non conosciamo e di cui non facciamo parte.

Ma nonostante ciò continuiamo a credere che le cose possano cambiare, che chi ci amministra, in fondo, sappia qual è la cosa più giusta da fare, non per pietà, ma per giustizia e legalità”.

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