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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

La lettera di Torricelli: “Affronto il problema da uomo onesto”

E' indirizzata al collega di partito, Antonio Rotundo, e per conoscenza al sindaco, Paolo Perrone. Il vice presidente del consiglio comunale chiede di poter rendere conto alla città, dal punto di vista politico, dell'indagine che riguarda anche lui

LECCE – Di seguito la lettera con cui Antonio Torricelli, vice presidente del consiglio comunale, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione delle case popolari, ha chiesto al collega del Pd, Antonio Rotundo, la convocazione della commissione Controllo per martedì prossimo, il giorno successivo l’incontro con gli inquirenti sollecitato dallo stesso consigliere comunale. La missiva, per conoscenza, è stata indirizzata al sindaco, Paolo Perrone.

“Come è noto alle 6.30 militari della guardia di finanza hanno bussato alla mia porta per perquisire la mia abitazione e contemporaneamente, al Comune la stanza adibita all’uso dei due vice-presidenti. Mi è stato notificato l’atto autorizzativo di rito con l’avviso d’indagine contenente reati assurdi e gravi legati alla gestione di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Non ho allo stato alcuna idea di vicende illecite ed a me attribuibili in rapporto alla gestione citata anche in considerazione del fatto che sono un consigliere comunale, peraltro di opposizione, quindi privo di alcun potere gestionale, ma solo in possesso di prerogative di controllo e stimolo all’attività amministrativa e decisionale del governo cittadino”.

“Come è altresì noto, soprattutto a te, il mio impegno in commissione, in consiglio e sempre pubblico e alla luce del sole, per recuperare credibilità e responsabilità nella gestione, anche patrimoniale, del delicato settore, circostanza che mi è stata più volte pubblicamente manifestata; come è noto il mio continuo impegno, rivolto anche al livello regionale per quanto riguarda la legge di riordino contenente la sanatoria dei tre anni per le occupazioni abusive, ma anche per limitare gli sfratti selvaggi e dolorosi nei confronti di morosità incolpevoli e situazioni di conclamata ed accertata emergenza e necessità sociale a favore della quale continuerò ad operare senza tregua  e pentimenti per umana pietas ma soprattutto per il rispetto delle leggi e dei diritti e doveri delle parti sociali interessate”.

“Non ho la più pallida idea delle questioni che hanno indotto la giustizia ad addebitarmi gravi reati , ma ne rispetto l’azione che spero in tempi rapidi accerti reali responsabilità ed addebiti che allo stato stento a comprendere o immaginare2.

“Questa la valutazione in ordine al fatto giudiziario , ma come sai, ho dedicato ormai 40 anni della mia vita a questa città , alla mia città, con impegno, serietà, passione, onestà, trasparenza e fermezza, senza mai fare sconti al principio di lealtà ed ai valori di equità e giustizia nel mio operare quotidiano, ma non mi sfugge il concetto di responsabilità che ho, in quanto eletto, nei confronti della politica, del consiglio comunale, del mio partito, dell’ufficio di presidenza di cui mi onoro di far parte e soprattutto della mia città, di quanti mi stimano e della mia famiglia”.

“Ho visto piangere mia moglie incredula di fronte all’invasiva perquisizione, pur legittima e comprensibile per gli uomini che facevano il loro dovere, ho visto la paura e la preoccupazione negli occhi dei miei figli e ho dovuto girare la testa da un’altra parte per non far percepire la rabbia e l’impotenza che non riuscivo a nascondere. Ho chiesto ed ottenuto tempi rapidi per l’interrogatorio e poiché parto per Milano per un appuntamento già fissato per motivi familiari, lo abbiamo concordato per lunedì 15 in mattinata”.

“Sarà questa la sede in cui capirò le ragioni dell’indagine a mio carico, che coinvolge anche assessori e funzionari. Ti prego di convocare per martedì 16 la tua commissione, ma anche il sindaco, la stampa e quanti riterrai opportuno avvertire, perché è in quella sede politica, a testa alta, occhi dritti e coscienza assolutamente serena che  intendo rendere conto della mia, allo stato, non riconoscibile responsabilità e delle conseguenze. Io sono un uomo per bene e da tale intendo affrontare il problema, consapevole del fatto  che qualsiasi circostanza mi si possa contestare, io continuerò ad essere una persona per bene”.

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